Perfezionismo nello studio

Buonasera,
da qualche anno, in ambito universitario, mi porto dietro un fastidioso problema: eccessivo perfezionismo nello studio che mi blocca completamente.


Cerco di spiegarmi: quando mi trovo di fronte al libro, faccio fatica a selezionare le informazioni da studiare (sottolineo tutto, o quasi) perché la tendenza sarebbe quella di voler sapere tutto per paura di non essere sufficientemente preparato per l'esame.

Inutile aggiungere che questo mi ha portato a finire fuoricorso di un anno.


Attualmente non sono seguito da nessun professionista, ma alcuni mesi fa mi sono fatto aiutare da uno psicoterapeuta breve strategico.
La situazione però non è molto cambiata, anche in seguito alle semplici prescrizioni datemi (ad esempio, sottolineare massimo 4 righe per pagina).
Purtroppo parto con le migliori intenzioni, ma dopo appena 20 minuti di studio ricado nei soliti meccanismi perché mi sembra tutto così dannatamente importante da sapere (e quindi non può essere tralasciato!).


A questo punto, mi domando: come posso sbloccare questa situazione?
Perché vorrei laurearmi (mi mancano 6 esami per la fine della magistrale), ma sta diventando frustrante...
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Se soffri di eccesso di ossessività, come sembra, andrebbe ridotta prima questa. Altrimenti i suggerimenti su come studiare, che restano validi, potrebbero non essere efficaci.

Il terapeuta strategico che hai visto ti ha dato solo la prescrizione che hai detto oppure ti ha fatto fare anche altro o ti ha dato altre restituzioni/interpretazioni sul tuo problema?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
Utente
Intanto, La ringrazio per la risposta.

Sì, mi aveva prescritto di prendere carta e penna ogni qual volta avessi avuto un dubbio sul metodo di studio più giusto da usare. Dovevo scrivere fino ad esaurimento del dubbio.
Contestualmente, mi aveva indicato la strategia delle 4 righe per pagina da studiare.

In seduta, il terapeuta ha fatto accenno al "problema ossessivo" (non ha adoperato etichette diagnostiche specifiche) e alla necessità di "lasciare andare il controllo, piano piano". Cioè, non pretendere di avere sempre una preparazione da 30 e lode, ma di concepire la possibilità di "fare qualche errore" e prendere anche un 25, non vedendolo necessariamente come un fallimento. Diciamo che erano questi gli aspetti sui cui dovevamo lavorare.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Perdonami per la risposta in ritardo, a causa di un problema tecnico non ho visto che avevi replicato.

>>> La situazione però non è molto cambiata, anche in seguito alle semplici prescrizioni datemi

Evidentemente le prescrizioni non sono così "semplici", cioè sono semplici da spiegare ma non così semplici da attuare. Del resto è la norma con gli ossessivi: si attaccano rigidamente al loro modo di come, secondo loro, va risolto un problema e non mollano.

>>> Purtroppo parto con le migliori intenzioni, ma dopo appena 20 minuti di studio ricado nei soliti meccanismi perché mi sembra tutto così dannatamente importante da sapere (e quindi non può essere tralasciato!).

Direi che vi siete inceppati qui. La strategia di lasciar andare il controllo va bene e può essere attuata "piano piano", oppure anche in modo brusco, ad esempio sbagliando apposta un esame (e ovviamente rifiutando il voto) per abituarsi alla possibilità del fallimento.

Io stesso sono ricorso a questo stratagemma, quando studiavo.

"Ma io non riuscirei mai a farlo!" è il commento più frequente.

E qui entra il gioco la competenza del terapeuta, che dev'essere in grado di convincere il paziente a fare ciò che va fatto. Perciò forse sarebbe il caso che cercassi un altro terapeuta, se con il primo non ha funzionato.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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