Ossessioni

Salve, sono un ragazzo di 30' anni.

Ho subito abusi da parte di mio zio quando avevo 3 anni, da quello che ricordo sono durati per un paio di anni, minimo 3.

Quando avevo 18 anni andai dalla psicologa della scuola perché mi mandarono i miei insegnanti.
Le raccontai tutto e mi disse una cosa orrenda, ovvero che se non mi fossi curato anch' io sarei diventato un pedofilo.

Non potevo crederci.
Dopo quella frase non ho più voluto vederla.

La mia vita va avanti tra ansia, depressione, dissociazione, insonnia... Non capivo mai il perché di questi sintomi, facevo finta che non esistessero.

Ho anche vissuto all' estero 4 anni dove sono stato bene, Peró passavo quasi sempre il tempo libero da solo per questo ho deciso di rientrare in Italia.

Da quando sono rientrato sto molto peggio e vi racconto il perché:
Mia sorella partorisce una bimba... Mentre la tenevo in braccio dal nulla nella mia mente rievoco quella famosa frase " anche tu diventerai un pedofilo"... Da qui il panico, ho veramente temuto potessi diventare un pedofilo... Da qui ho iniziato a evitarla, a togliere tutte le sue foto dalla mia stanza...
Dopo un pò, esausto da questi pensieri, mi sono rivolto a una psicologa... E questo timore è passato, ci abbiamo lavorato tanto su...
Poi si sono presentati altri pensieri di incesto, rivolti a mia madre, mia sorella e a tutte le figure femminili.

Io sono gay, anche se non ho mai avuto rapporti sessuali.
Cioé ci ho provato, ma non è andata.
Anche questi dopo un pò sono spariti.

Da due mesi a questa parte ho una nuova ossessione, come se volessi far della male alla mia amica.

Vi racconto come è successo.
Una sera stavo controllando se avesse visto la mia storia su Facebook.
Mentre guardavo nella mia mente ho pensato a un fatto di cronaca di femminicidio... E da qui mi sono visto come una persona potenzialmente aggressiva.
Ovviamente la evito e l ho bloccata ovunque.

Peró questa volta questa ossessione non vuole passare.
Mi sono rivolto allo psichiatra e prendo 18 gocce di laroxyl e 5mg di olanzapina.


L' altra notte ho avuto un incubo.
Dei mostri stavano cercando di affogarmi e mi sono svegliato di botto urlando mamma.

Appena svegliato, ero addormentato, ho pensato che avrei dovuto far del male ai miei genitori.
Sono sceso subito nel piano inferiore per non rimanere nel piano di sopra dove dormivano.

Ho iniziato a tremare tanto, volevo svegliare i miei per chiedere se potessero accompagnarmi all'ospedale perché pensavo che potessi realmente farli del male.
Ho pensato al suicidio, ma non ho il coraggio di ammazzarmi.
Mi sono calmato e sono ritornato in camera mia, vorrei tanto voluto chiamare mamma per abbracciarla e affrontare tutto questo insieme...Perché sono stanco ad affrontare sempre tutto questo da solo.
Vorrei ricevere un abbraccio.

Il giorno dopo ho chiamato subito la mia psicologa, gli ho raccontato tutto e mi ha detto che è il piccolo me che sta buttando fuori la sua rabbia e che ci lavoreremo su.

Potrò mai avere una vita normale?
[#1]
Dr. Samuele Nale Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 81 4
Gentile Utente,

sembra in effetti che qualcosa dentro di lei voglia trovare la strada per esprimersi ed assumere una forma. Quindi continui il percorso psicologico con la psicologa che quello farmacologico con lo psichiatra cercando di contenere e mitigare attraverso i farmaci e di direzionare attraverso la terapia della parola gli stati di forte preoccupazione in cui viene a trovarsi.

Cordialmente

Dr. Samuele Nale
Via Cesare Beccaria 20, Sesto Fiorentino (Fi)
www.medicitalia.it/samuele.nale/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottore per la sua risposta così tempestiva.

Ma questi pensieri sono una conseguenza degli abusi infantili ?
Sto diventando " pazzo " ? Non so più cosa pensare.
[#3]
Dr. Samuele Nale Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 81 4
È possibile che gli eventuali abusi possano aver sviluppato la sua sensibilità e le sue difese in quanto l'hanno messa di fronte ad un piacere proibito. Tuttavia ci sono persone con abuso che non sviluppano disagi come quelli che racconta mentre ci sono persone che non hanno avuto abusi che però li sviluppano. Quindi il significato va cercato dentro la storia personale.

Cordialmente

Dr. Samuele Nale
Via Cesare Beccaria 20, Sesto Fiorentino (Fi)
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