Rapporti familiari

Buonasera a tutti.
Ho 32 anni e da 2 anni appena trasferita nella casa comprata dai miei sono rimasta incinta per nostra volontà ed è nato nostro figlio.
Due anni, all'epoca single, i miei genitori acquistarono casa vicino dove lavoro in quanto prima facevo circa 120 km al giorno.
Detto ciò all'epoca mio padre disse che nel caso in cui avessero avuto bisogno il giorno in cui non sarebbero stati più bene, di venirsene con me.
Le situazioni cambiano.
Mi sono sposata ho un figlio e non abito più da sola.
I miei sentendosi in disparte per aver creato un mio nucleo familiare distinti tra loro, puntualmente rinfacciano a me e mio marito che gli assegni li hanno fatti loro e loro qui ci vengono quando e come vogliono anche senza permesso.
I miei non bussano alla porta di casa, mio padre fa da padre padrone, apre chiude, mia madre sposta soprammobili in continuazione.
Mio padre è un continuo rinfaccio che hanno comprato casa loro, che non non siamo riconoscenti (quando tutte le volte che hanno avuto bisogno sti due scemi gli sono sempre stati vicino).
Mia madre si permette di giudicare la famiglia separata di mio marito.
Che mia suocera non è stata presente durante la gravidanza.
Adesso con il bimbo lo è.
Le nonne fanno a turno per guardalo.
mia madre vorrebbe essere lodata dalla mattina alla sera per quello che ha fatto e che fa.
Mi mette sempre a paragone con mia cugina, che il marito tollera la suocera H24 con loro.
Mio marito invece le dice le cose in faccia.
Che magari anche quando siamo soli vorremmo un po' più di privacy non che mia madre manda 300 vocali su WhatsApp.
La cosa che mi chiedo è la seguente: si può comprare casa ai figli e poi rinfacciarla tutti i giorni?
Mio marito sta pensando di lasciargli questa casa, prendere un mutuo e andarcene.
Un'ultima cosa.
Avevo un conto alla posta cointestato con mio padre.
I soldi dentro li mettevo sempre io.
Alla nascita di mio figlio giustamente i risparmi sono diminuiti.
Mio padre è andato a controllare il libretto alla posta e mi ha rimproverato di non aver messo più nulla da parte.
Loro buttano fango su di noi perché non hanno più il controllo di conti, situazioni sotto mano.
Io adesso ho una situazione ben diversa da quella di due anni e tutti sotto lo stesso tetto non si può fare.
Mia madre sindaca anche quando dorme mia suocera nella cameretta che hanno comprato loro.
Io non so più come uscirne
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

i confini interpersonali vanno stabiliti insieme, di comune accordo, nelle relazioni.
Però nelle relazioni familiari questo raramente accade, per svariati motivi; il più frequente è che i genitori non riescono a modificare il proprio ruolo quando i figli diventano adulti; e ancor più quando formano una propria famiglia.
E dunque spadroneggiano, si mettono in competizione, utilizzano ricatti affettivi.

D'altra parte i figli/e -Lei in questo caso- si trovano spiazzati, non capiscono, non sanno come reagire. Al punto che talvolta l'allontanamento geografico sembra essere l'unica soluzione.

Da quanto ci scrive, Lei ha il vantaggio di avere chiara la situazione, di essere ben consapevole che la Sua famiglia è quella attuale, quella che ha formato; e che va salvaguardata accuratamente da incursioni e da ricatti quotidiani da qualsiasi parte essi giungano, anche dai Suoi genitori.

Prima di lasciare l'attuale casa (può essere l'extrema ratio), provate -Lei e Suo marito insieme- a chiedere una consulenza ad una Psicologa psicoterapeuta che sia specializzata in Terapia Familiare: talvolta funzionano alcune strategie specifiche che noi specialisti conosciamo e che possiamo suggerire nel corso di un colloquio di persona, in presenza.

Ritiene di poterlo fare?

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Ho provato più volte a dire a mia madre magari di parlare con qualcuno che ne sappia più di noi. Ovviamente la risposta è stata un categorico no. Se dovessi fare sacrifici per mio figlio e poi rinfacciarglieli puntualmente come fa lei, secondo me è meglio non farli. Poi ci va di mezzo mio marito perché lui dice sempre che il suo primo obiettivo è quello di fare stare bene la sua famiglia, non facendogli mancare, nei limiti delle nostre disponibilità, nulla.
Mio figlio non va all'asilo e si alternano una settimana mia madre e mio padre, e una settimana mia suocera. Mia madre giudica sul fatto che mia suocera non faccia i servizi dentro casa, che all'epoca, quando ho avuto una gravidanza un po' particolare, non è stata presente. Adesso lo è e le sto dando la possibilità di farlo. Non è mai troppo tardi. A che prezzo guardare mio figlio se poi puntualmente viene rinfacciata la casa, gli assegni fatti da mio padre, che loro hanno fatto sacrifici per me. Ma la cosa più spiazzante è stata controllarmi il conto corrente, che ho provveduto immediatamente a chiudere. Penso che il conto siano fatti miei su quanto verso e quanto no. All'epoca, presa la laurea, mi hanno regalato la macchina che mio padre si è intestato personalmente, e io anche se volessi usufruire di agevolazioni per il parcheggio gratuito andando a lavoro, non posso farlo, perché lui, da buon accentratore, ha pensato bene di intestarsi tutto per se (nell'aldilà, quando sarà, non ci portiamo nulla). Il punto è che vengo sempre messa a paragone con mia cugina, mia cugina abita a 600 km dalla madre, e la madre per poter guardare la bimba che non va all'asilo, si trasferisce mesi su mesi, su a casa della figlia. Il genero è accondiscendente in tutto, e mi sento sempre dire eh Luca è bravo, non come Alessandro (che sarebbe mio marito) che a casa non ci vuole nessuno. Premetto che, avevamo due giorni di ferie sotto le feste, e abbiamo portato il bimbo al parco a vedere gli animali. Mia madre mentre stavamo andando comincia tramite i trecentomila messaggi, a dire che c'è il covid, e la nuova variante... Ma che angoscia, per un giorno che sono uscita con la mia famiglia, deve rompere le scatole e angosciarci. Mio marito non li può più vedere né sentire, dopo che, avendomi difesa nell'ultima discussione, si è sentito dire che il peggior genero che abbiano mai avuto. E lui a casa con me si sente a disagio quando ci sono loro. Come se le spese della casa fossero solo il comprarla, e una volta comprata finissero li. Io davvero non so più come comportarmi. L'affetto che provavo prima verso di loro sta molto diminuendo nel corso del tempo, il fatto di essere sempre criticati e giudicati, essere sempre messi alla ghigliottina. Ma che male avremmo fatto? Come dice mio marito, loro si erano messi in testa di venire a stare qui in vecchiaia con noi, ma le situazioni cambiano. All'epoca nostro figlio non c'era ed ero single. Come pretendere da genitore di mettermi dentro casa con una coppia sposata da poco e un bimbo piccolo? Viviamo in 90 mq in tre e già non ci entriamo. Loro si legano al fatto che quando hanno comprato questa casa c'erano dei patti. Ma quali patti e patti. È normale che se hanno bisogno io sarò presente a prescindere da questi patti. Purtroppo loro vivono in un paese di 300 anime senza niente e vivono confinati dalla realtà.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

noi sugli altri abbiamo ben poco potere. E dunque stare a pensare *come* gli altri (i genitori in questo caso)
potrebbero essere,
dovrebbero fare,
faremmo noi al loro posto,
come ci angosciano,
serve a ben poco, come Lei stessa sa. Non cambia la situazione

Il punto centrale della questione che Lei ci descrive è che Lei e Suo marito state male, soffrite, vi arrabbiate, trascorrete giornate poco serene, mentre potreste godervi il vostro bambino e la Vostra famiglia (anche ad es. 'dimenticando' di proposito a casa il cellulare nella gita al parco). Su ciò avete potere e potete lavorarci:
per distanziarVi affettivamente,
per indossare un .. "impermeabile psichico" che vi difenda dalle piogge torrenziali che si abbattono su di Voi da parte dei Vostri genitori.

Per questo motivo ho consigliato che dal* Psicoterapeuta ci andiate Voi:
perché Voi avete spazi interiori di cambiamento
e desiderio di migliorare la qualità della Vostra vita.

Saluti cari!
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#4]
dopo
Utente
Utente
La cosa che poi noto è che anche verso il nipote, è il troppo attaccamento. Del tipo quando il bimbo sta giocando da solo per fatti suoi, il nonno deve sempre andare a toccarlo, lo fischia, gli da sempre il tormento. E anche lì tendo a non dire nulla. Molto secondo me ha influito il posto dove hanno vissuto e dove all'epoca ho vissuto pure io. Un paesino piccolo pieno di gente anziana senza un negozio, ma solo bar dove c'è gente a bere. Mia madre non guida perché ha paura, e senza mio padre non è in grado di fare nulla. Una domenica pomeriggio siamo andati tutti ad un mercatino di natale e mia madre si è persa nel mercato, dando la colpa a mio padre. Mia madre è rimasta orfana a 10 anni della mamma. Non ha mai intrapreso un percorso con uno psicoterapeuta che la aiutasse a "superare" il lutto. È come se adesso, essendo rimasti soli a quel paese, tutto il controllo che avevano sulla mia vita non lo hanno più, e questo sfocia nella cattiveria gratuita che ha verso di noi. Io davvero non so proprio più cosa pensare. Conti che quando sono a lavoro e magari abbiamo bisticciato, manda 300 messaggi vocali su WhatsApp da 3 minuti l'uno dove si sente proprio dal tono di voce, la cattiveria che ha dentro. Ma poi anche mio padre il fatto che controllava i conti correnti. Alla fine alla posta ho chiuso tutto e ho aperto in banca. Esempio stupido, ho richiesto un finanziamento alla Findomestic per spese improvvise, e quando mia madre ha visto recapitare a casa mia la lettera Findomestic subito ha iniziato a dire che i passi si fanno avanti e non come il gambero, indietro, che loro mi hanno agevolata comprandomi casa e che devono pensare di più a loro, che lei ha lasciato testamento. Peccato che esiste la quota leggittima per poterlo impugnare. Per me, il loro attaccamento verso i soldi, è dovuto all'ignoranza che si portano dietro, vivendo in un paese dove non esistono relazioni sociali, e quelle poche sono con persone con ben poca istruzione. Ma non dobbiamo rimetterci noi, né nostro figlio. Le cose si fanno in modo disinteressato, altrimenti, cosa farle a fare? Ma poi perché tutta questa esigenza di controllare la figlia che oramai ha una famiglia, un lavoro stabile, e un bambino?
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile Utente,

è apprezzabile il Suo tentativo di comprendere la loro storia infantile individuale, e le loro dinamiche di coppia.

Tuttavia Le si richiedono due *passi interiori* ancora:
- la maturazione di *una giusta distanza* (che non è distacco!), che Le permetta di vivere serenamente assieme a Suo marito e al bimbo;
- una pacificazione interiore, che La faccia sentire profondamente donna e madre anzitutto, anziché figlia.
Su tale versante qui online non riusciamo ad aiutarLa, solo in presenza è possibile.

Un buon lavoro interiore, se e quando deciderà.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/