Mi sento abbandonato e immaturo

Buonasera a tutti.
Sto vivendo un momento difficile della mia vita, che tende a ripresentarsi di tanto in tanto su determinati input esterni e che sembra non riesca a superare nonostante anni di psicoterapia psicodinamica.

Sono un ragazzo di 32 anni, ho un lavoro che mi piace e una buona rete di amici che cerco di curare con piacere di giorno in giorno.
Tuttavia non ho mai avuto una ragazza e sembra che non mi venga mai lo stimolo di provarci con qualcuna o provare un sentimento che vada oltre l’amicizia.
Negli ultimi due anni alcuni miei coetanei hanno iniziato a mettere su famiglia, soprattutto alcuni dei miei amici più stretti.
Per alcuni di essi non l’ho presa bene ma questa mattina ho raggiunto l’apice quando me l’ha comunicato un amico in particolare.
Ciò che ho provato in questa occasione e, con intensità minore nelle altre precedenti occasioni, include sentimenti eterogenei.
Il più forte forse è il senso di abbandono, come a dire che ora loro avranno ben altro a cui pensare e vi saranno sempre meno occasioni e weekend da spendere insieme.
Ho paura del tempo che scorre e vorrei spesso congelarlo.
Strettamente connesso con tale sentimento è la paura della solitudine, non tanto attuale, quanto futura.
Come se adesso non mi stessi costruendo un futuro che mi consenta di avere una persona a mio fianco cui voler bene e con cui condividere gioie e dolori.
Ciò mi porta spesso a giudicarmi immaturo, non pronto ad avere un confronto in una relazione di coppia benché meno ad avere un figlio.
E ciò è probabilmente connesso col mio essere ancora un mammone pronto rifugiarmi ancora tra le braccia della mamma.
Come se mi sentissi ancora troppo figlio per diventare compagno e padre.
Materialmente non vivo con i miei da ormai 13 anni quando iniziai l’università e ora ho anche un’indipendenza economica, ma resta sempre un eccessivo legame di protezione sia per causa mia che dei miei.
Avrei ancora altro da da dire ma per concludere posso dirvi che mi sento progressivamente solo e immaturo su molti aspetti.

Spero in un vostro supporto, consiglio medico o qualsiasi altra cosa possa aiutarmi.

Vi ringrazio e mi scuso per la prolissità.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 185
Gentile utente,
la consulenza psicologica, non questa online ma quella fatta con frequenza opportuna e di persona, ha lo scopo di farci conoscere meglio noi stessi, uscire da schemi di comportamento e di idee non adatti a promuovere il nostro benessere, e a farci accettare e gestire con consapevolezza, in termini di autoefficacia, i vari eventi prodotti nell'inevitabile scorrere del tempo.
Nella sua email lei dice molte cose che in parte sembrano giudizi acriticamente acquisiti sulla sua situazione (sono mammone, etc.); in parte, trattandosi di emozioni, vanno analizzate nel loro significato, per trovare le cause e soprattutto le soluzioni esistenziali ai problemi che implicano.
Ora lei ci dice che da anni segue una psicoterapia psicodinamica. Come mai si rivolge a noi, anziché al suo curante? Con quale richiesta si è recato da lui/lei all'inizio? Quanto della sua richiesta è già stato realizzato?
Senza questi dati, come si può affrontare online una problematica densa, a partire dall'affermazione: "sembra che non mi venga mai lo stimolo di provarci con qualcuna"?
Noi qui non sappiamo nulla, ma lei certamente ha indagato in terapia il motivo di questa indifferenza. Ha certo esplicitato anche i "sentimenti eterogenei" che accompagnano il fatto di vedere gli amici superare la soglia della convivenza/matrimonio, inoltrandosi in una nuova fase della vita. I suoi sentimenti di paura del tempo che scorre, di abbandono, forse non sono solo determinati dal suo essere "immaturo" e "mammone".
Una sua osservazione: "resta sempre un eccessivo legame di protezione sia per causa mia che dei miei" va compresa fino in fondo.
Io le suggerisco di portare la sua email al curante. Ci ha scritto perché l'ennesimo amico che "mette su famiglia" le ha provocato una reazione particolare.
Si chieda, e chieda allo specialista che la segue, perché si è rivolto a noi e non a lui/lei.
Dopo questo necessario approfondimento, se sarà ancora utile, noi siamo qui.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie tante dott.ssa per la sua cortese risposta. Con l’attuale psicoterapeuta ho fatto tanti passi avanti e continuo a nutrire stima e fiducia nei suoi confronti. Tuttavia vi sono aspetti di me che sembrerebbe che non abbia ancora superato e che puntualmente si ripropongono quasi sempre su input esterni come l’annuncio dell’arrivo di un bambino. Per questo sto cercando, forse sbagliando, un punto di vista o un approccio terapeutico alternativi (cognitivo-comportamentale?) da seguire magari parallelamente, anche per alleviare sintomi fisici che spesso si presentano, principalmente nausea e insonnia. Nel caso specifico di questa situazione, non con tutti gli amici ho avuto una reazione negativa all’annuncio dell’arrivo di un bimbo. Ad esempio ricordo che quando me lo comunicò uno di loro, il primo della comitiva stretta a diventare padre, fui così felice per lui ma anche per me. Mi pervase un entusiasmo che durò giorni. Poi con due di loro, in particolare quello di ieri sono stato pervaso da un senso di abbandono, di essere lasciato indietro e di non poter condividere con lui più vecchie esperienze. È da qui che nasce la mia idea ancora di essere immaturo, di volere congelare il tempo e dire a tutti: smettetela di fare figli e continuiamo a fare la vita degli universitari con i nostri genitori alle spalle! Divertiamoci e siamo a spensierati! . Come ha scritto bene lei mi sento incapace di accettare i vari eventi prodotti nell'inevitabile scorrere del tempo.
Grazie ancora per il suo tempo.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 185
Gentile utente,
oggi tutti i terapeuti cercano di abbracciare l'intera gamma degli strumenti di aiuto per il paziente.
Certamente i sintomi fisici che accusa (nausea e insonnia) possono avere una componente o addirittura una causa psicosomatica, ma tutto l'insieme delle cose che ci scrive va trattato col suo terapeuta; al limite chiedendogli di essere più "dirigista".
Il tempo non si ferma, tuttavia si può essere degli amiconi spensierati anche da nonni. Si tratta della rappresentazione della realtà che facciamo a noi stessi, sulla quale poi si plasma il nostro comportamento.
Infiniti auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#4]
dopo
Utente
Utente
Ha ragione. Probabilmente mi sto costruendo una realtà che non esiste. Grazie ancora e auguri di un sereno anno nuovo!
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 185
Ricambio, caro utente!

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com