Relazione dopo una i.v.g

Gentili dottori, scrivo nella speranza che qualcuno possa darmi un consiglio su come gestire la mia relazione dopo una i.
v.g.
Circa un mese fa, dopo appena quattro mesi di relazione, la mia ragazza è rimasta incinta e sin da subito ha deciso di optare per l'aborto, portato a termine la settimana scorsa.
Nonostante io fossi contrario a questa scelta, e nonostante abbia causato in me molta sofferenza, ho scelto di appoggiare e di sostenere la sua decisione sin da subito, prenotando e accompagnandola a ogni visita, rimanendole vicino con amore e cercando di anestetizzare il più possibile quei sentimenti che provavo nei confronti di ciò che portava in grembo, sentimenti di cui ho deciso comunque di parlarle per onestà verso di lei ma soprattutto verso me stesso.
Sono state settimane molto difficili, soprattutto per il costante apporto di energie che le dedicavo, cosciente del fatto che alla fine avrei sofferto moltissimo.
E infatti, il giorno dell'intervento, così è stato.
L'unica gioia è stata vederla come nuova, di una felicità inaudita, spensierata e leggera per essere tornata, come ama dire, alla normalità.
Noto con piacere che i suoi sentimenti verso di me si sono molto rafforzati, e che sembrerebbe innamorata più di prima, ma in tutto questo ciò che mi spaventa sono quelle che potrebbero essere le mie reazioni: la notte dopo l'intervento ci addormentiamo insieme a casa mia, svegliandoci poi nel cuore della notte perché lei doveva ritornare a casa.
La notte precedente io avevo dormito soltanto un'ora, a causa dell'ansia per l'intervento, ed eravamo stati fuori praticamente tutto il giorno, avendo fatto parecchie ore di macchina per raggiungere l'ospedale.
Ma arrivo al dunque: svegliandomi di soprassalto ed essendo ancora in dormiveglia, inizio a provare una forte rabbia nei suoi confronti, data dal fatto che in quel momento lei si stava lamentando per il fatto che ci fossimo addormentati, il che ha scatenato in me un forte fastidio ed il pensiero che fossi ormai davvero troppo stanco di occuparmi di lei senza ricevere nulla in cambio.
Come se, considerando che ormai l'aborto c'era stato, mi aspettassi di non dover più sentire nessuna lamentela da lei, di non doverla più accudire come avevo fatto durante quelle settimane, e di ricevere finalmente io delle attenzioni.
La riaccompagno a casa e durante il tragitto la mia rabbia traspare parecchio, per quanto in realtà non ci sia stato un vero sfogo di rabbia, essendo io una persona che sa mantenere la calma e che difficilmente perde il controllo.
Uno dei motivi per cui quest'ultimo evento mi preoccupa parecchio è il fatto che la rabbia da me provata è scaturita da un motivo davvero egoistico, e so di certo che se fossi stato riposato e cosciente sarei riuscito a razionalizzare quel sentimento, invece ho avuto paura di aver perso il controllo di me stesso, ed ora la mia ossessione è che ciò possa ricapitare compromettendo la relazione con questa ragazza, della quale sono davvero molto innamorato.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> la rabbia da me provata è scaturita da un motivo davvero egoistico

Chi ha detto che l'egoismo debba necessariamente essere una cosa negativa? Se per egoismo ti riferisci al tuo desiderio di essere padre, o comunque all'idea di poterlo un giorno diventare, certamente è egoismo, del più sano che ci sia. Naturale al 100%.

Le Ivg lasciano quasi sempre strascichi di sofferenza. Di solito alla donna, nel vostro caso ha toccato più te.

L'unico consiglio che ti posso dare da qui è di lasciar passare un po' di tempo, cercando di superare questo lutto, questo sentimento di perdita. Se il tuo amore per questa ragazza sopravviverà, questa sarà la miglior spiegazione possibile.

Ma se ne senti la necessità rivolgiti direttamente a un terapeuta.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com