Sono io che ho un blocco?

Salve a tutti sono una ragazza di 22 anni.
Sono fidanzata da novembre, dopo una lunga conoscenza iniziata a giugno.
con il mio ragazzo di 2 anni più grande... io lo amo, con me sempre disponile e dolce.
mi aiuta ed è paziente... ma ultimamente sto notando in lui cose che prima forse non avevo notato... che mi fanno irrigidire un po’, ad esempio, inoltre include la madre in ogni conversazione e spesse volte mi ha confessato di avergli confidato cose nostre intime personali, come un mio ritardo o problemi durante il rapporto... a volte durante le ore più calde tende ad emanare un odore sgradevole, questa cosa crea disagio...
tutto queste piccolezze mi fanno irrigidire un po’...

sono io che mi limito a sciocchezze?
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 186
Gentile utente,
provi a valutare meglio il fattore tempo. Lei scrive: "Sono fidanzata da novembre, dopo una lunga conoscenza iniziata a giugno".
Da giugno a novembre non c'è una lunga conoscenza, cara utente: c'è a malapena il tempo di un breve corteggiamento, ossia quel tempo magico nel quale due persone indossano le piume del pavone per cercare di presentarsi al meglio per conquistare l'altro.
Bruciare le tappe, come spesso avviene oggi, porta molte conseguenze sgradevoli.
Lei ne sta incontrando alcune: non si è data il tempo di valutare la "chimica" tra lei e il suo ragazzo (infatti le dà fastidio il suo odore) e di conoscerne preferenze, abitudini, tratti caratteriali. Avere la madre come confidente a 24 anni è già strano; nominarla continuamente è ancora più insolito.
Lei dice che si irrigidisce, e ci chiede: "sono io che mi limito a sciocchezze?"
Ma in che senso, scusi? Qualcuno le ha forse imposto in maniera perentoria di iniziare una relazione con questo ragazzo?
Il mondo è ampio e vario; la giovinezza dovrebbe essere il tempo dell'esplorazione di noi stessi, degli altri, della scoperta di chi ci è congeniale e di chi non ci piace; dovrebbe essere il tempo per imparare a conoscere e gestire l'attrazione sessuale e scoprire l'amore.
Perché tradurre subito in "fidanzamento" (termine che poi quasi sempre prevede l'attività sessuale) quella conoscenza che avrebbe dovuto maturare ancora, e diventare attrazione, sentimento, bisogno dell'altro?

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com