Andare costantemente con delle escort può causare dei problemi? Racconto un pò del mio passato

Lasciato dalla mia ex nel dicembre 2019, ho deciso di vedere la vita da single come un'opportunità per avere rapporti sessuali con il maggior numero di donne.
Dopo aver incontrato una ragazza all'estero, ho instaurato una relazione basata solo sul sesso per alcuni mesi, ma mi sono reso conto che la scelta era sbagliata.
Ho continuato a cercare sesso con donne che non mi piacevano veramente e ha sperimentato rifiuti e body shaming a causa della mia altezza (~175).
Nel 2021, tornato in Italia e decido di interrompere i rapporti con le donne.
La sola masturbazione non basta, quindi mi rivolgo alle escort, ma l'ansia da prestazione rende l'esperienza poco coinvolgente.
Nel 2022, trovo lavoro all'estero e riprendo a cercare donne tramite un'app di dating, ma ho difficoltà a trovare appuntamenti con ragazze che reputo attraenti.
Finisco per avere una relazione di solo sesso con una ragazza, ma l'esperienza è altalenante e spesso ho difficoltà a mantenere l'erezione.
Decido quindi di fare uso di viagra, all'estero è un medicinale da banco senza prescrizione.
Nel frattempo chiudo la relazione con questa ragazza e siccome non mi va di rimettermi sulle app di dating, che richiedono tanto tempo e spesso vieni mortificato o completamente ignorato dalla controparte, decido di riprovare con le prostitute.
Continuano le mie problematiche con l'ansia da prestazione, difficilmente riuscivo ad avere rapporti sessuali senza il viagra.
Prendevo dosi da 8/10 mg.
Decido di passare ai massaggi con happy ending.
Adesso 2023 ho cambiato nazione, vivo sempre all'estero.
Mi sento molto realizzato soddisfatto della mia vita.
Nel lavoro precedente avevo avuto molti problemi mentre il nuovo mi regala più soddisfazioni.
Ho meno pressioni e continuo con prostitute, ho però abbandonato il viagra.
L'incapacità di mantenere l'erezione era dovuto anche ai preservativi, molto spessi e riducevano la sensibilità.
A 25 anni mi sono reso conto di non essere molto abile in questo campo.
Provare a corteggiare una donna mi causa un forte disagio e sensazioni totalmente negative, che aumentano le mie insicurezze.
Mi sento totalmente svenduto e non provo piacere nel farlo.
Per questo motivo ho deciso di andare 1 volta a settimana con un'escort in modo da ottenere del sesso.
Sarebbe utile cominciare un percorso da uno specialista?
Non non penso di dover essere "curato", la situazione attuale è figlia di un equilibrio e di una consapevolezza di me stesso che ho ottenuto durante questi anni.
L'idea sarebbe quella di un percorso per trovare una valvola di sfogo per sentimenti negativi che ho nei confronti delle donne al momento.
Le rispetto molto dal punto di vista lavorativo, il mio manger è donna.
Più che un odio, io direi che la mia è una forte frustrazione/gelosia per la facilità con cui una donna riesce a trovare un partner sessuale, cosa che a me invece non riesce.
Vorrei provare ad eliminare questo forte senso di frustrazione che provo.
Posso avere un vostro parere medico?

Più dettagli nei commenti
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

Riguardo all'interrogativo che Lei pone del titolo:
"Andare costantemente con delle escort può causare dei problemi?",
la risposta è questa:
utilizzare le professioniste del sesso non risolve alcun problema, se non quello dell'astinenza. Non aiuta però ad affrontare le proprie difficoltà relazionali con l'altro genere; e neppure quelle sociali e di funzionamento.

Seconda domanda:
"..Sarebbe utile cominciare un percorso da uno specialista?", ci chiede.
La risposta è SI'.

Le proprie difficoltà in vari e differenti ambiti, che Lei elenca con grande capacità di introspezione ed onestà intellettuale, La hanno portato a questa ipotesi, che condividiamo.
Ma non per trovare una "valvola di sfogo"; quanto piuttosto per creare un maggiore e miglior equilibrio dentro di sè e con l'altro genere: sia relazionale. che affettivo, che sessuale.

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Lo/a specialista che Le occorre è un* Psicologo/a Psicoterapeuta, meglio se espert* in sessuologia.
Essendo Lei all'estero, anche online, piuttosto che irregolare in presenza.

Saluti cordiali.
dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Dott. Brunialti, la ringrazio per la risposta.

Mi risulta difficile allacciare rapporti con le donne al di fuori del contesto lavorativo, poiché trovo le conversazioni con il genere femminile molto noiose. Dover parlare con una donna per me richiede molto più impegno che con un uomo. Senza considerare che quando parlo con una ragazza mi sento sempre come se fossi giudicato.
Penso sia per una questione di abitudine, fin da piccolo ho avuto poche amiche donne (per lo più membri della mia famiglia: mia sorella, le mie cugine) e anche durante l'adolescenza o l'università i miei gruppi di amici erano composti esclusivamente da uomini.

Sono molto propenso a trovare un miglior equilibrio per me stesso, tuttavia non ho alcuna intenzione di ritornare a frequentare donne. Ho sofferto tanto e mi sembrerebbe una mancanza di rispetto nei miei confronti ignorare quello che mi è successo e provare a migliorare il rapporto con l'altro genere.

Proprio da questo nasce il mio dubbio sul dover cominciare un percorso con uno specialista oppure no. Se io non ho effettivamente intenzione di migliorare il mio rapporto con il genere femminile, uno specialista può comunque aiutarmi?
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

il non percepire la necessità di un aiuto psicologico può essere dovuto ad un estremo tentativo delle proprie difese di mantenere lo status quo.
Talaltra la difesa si manifesta attraverso una razionalizzazione.

Eppure Lei ha scritto a noi, qui nell'area di psicologia. E ciò ai nostri occhi (tecnici e specialistici) *può* (NON *é*) rappresentare la presenza di una crepa in una costruzione difensiva.

Starà a Lei decidere cosa fare.
Forse la risposta la avrà unicamente entrando nella situazione.

Ma solo se coltiverà questa piccola crepa che sembra aprirsi sopra ferite profonde non ancora cicatrizzate: "... Ho sofferto tanto e mi sembrerebbe una mancanza di rispetto nei miei confronti ignorare quello che mi è successo..".

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#4]
dopo
Utente
Utente
Dott. Brunialti, lei ha colto il punto.

Come le dicevo l'equilibro che ho raggiunto è frutto di dolori e sacrifici, tanti..
La mia vita è ad un punto importantissimo e andare a smuovere il tutto per ricostruire un nuovo equilibrio, qual ora sia possibile, magari partendo da quella che lei definisce una crepa può davvero aiutarmi?

Io ho inoltre notato che più sono impegnato, più mi soddisfa quello che faccio e meno soffro. Trovo una forte consolazione nel migliorare il mio status economico.
Sono una persona molto orientata agli obiettivi e quando la mia mente è impegnata a fare ciò, il resto diventa spesso relativo.
La frustrazione di cui le parlavo nasce nei momenti liberi, quando finisco di lavorare, magari primo di andare a letto oppure durante i weekend, dove sto a rimuginare.

La mia idea era quella di cominciare più attività possibili per sentirmi anche più completo. Raggiungere una maggiore soddisfazione della mia vita, mantenendomi impegnato il più possibile potrebbe migliorare la mia situazione?

Le chiedo questo perché durante l'università lavoravo e studiavo, facevo anche più lavori. Avevo poco tempo per uscire o per praticare sport in generale, nonostante io sia sempre stato un grande sportivo eppure non avevo nessun tipo di problema con le donne, o meglio non erano rilevanti per me.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Quegli angoli bui che potevamo illuminare da qui, online, li abbiamo chiarificati.
Altri aspetti possono essere oggetto di una riflessione e di un approfondimento unicamente in presenza, assieme ad un* Psicolog* che sia anche Psicoterapeuta..

Il resto tocca a Lei. Si tratta di scelte e decisioni personali.
Se lo farò, e se ritiene, in futuro ci tenga aggiornati.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/