Psicoterapia cognitivo comportamentale

Buongiorno gentilissimi Dottori, Vi scrivo per mia figlia di 12 anni che sa un anno circa ha cominciato ad avere difficoltà ad alzarsi la mattina per andare a scuola e siamo obbligati spesso a far dormire da noi una sua amica, così al risveglio la sprona un po' e riesce ad andare.
Abbiamo fatto due valutazioni neuropsichiatriche per essere sicuri su quale strada intraprendere, la prima ci ha consigliato di fare un percorso psicologico senza specificare quale, alla seconda valutazione ci hanno consigliato sia la psicoterapia che la farmacoterapia con zoloft.
Inoltre nostra figlia si strappa anche i capelli.

Il primo percorso intrapreso coinvolgeva tutta la famiglia, ma dopo pochi incontri mia figlia si era destabilizzata ancora di più a causa delle incessanti richieste di modifiche all'interno della famiglia.
Abbandonata questa ci siamo rivolti ad una psicologa per farle fare un percorso cognitivo comportamentale.

Non so se abbiamo fatto la scelta giusta, ovvero non farle assumere lo zoloft.

Basterà la terapia cognitivo comportamentale?

Grazie a chi risponderà
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Dr.ssa Lisa Cerri Psicologo 58
Buongiorno.

Sicuramente descrive un quadro molto complesso, dalla difficoltà ad andare a scuola alla tricotillomania (strapparsi i capelli) e per questo motivo, qualsiasi tipo di approccio si scelga (che sia sistemico, cognitivo comportamentale o altro) sarà necessario seguirlo apportando modifiche che inevitabilmente creeranno (in una prima fase) una destabilizzazione.
Questo non deve, però, spaventarvi. Fa parte del percorso terapeutico, anzi. Se non si avverte alcuna instabilità momentanea (a volte anche dolorosa), non si può nemmeno creare un nuovo equilibrio maggiormente funzionale (è come quando si tagliano i rami di una pianta per farla crescere più sana e forte). Naturalmente questo deve avvenire in un contesto protetto come quello della terapia e sotto gli occhi di uno psicologo professionale e preparato, affinchè si possa avere il giusto supporto e non essere soli.

Nel mio studio, tendo sempre ad evitare il più possibile l'invio allo psichiatra (o neuropsichiatra) e l'utilizzo di farmaci nei ragazzi così giovani, se non sono davvero strettamente necessari.
Credo che sua figlia abbia solo bisogno di trovare il giusto modo per esprimere se stessa, il suoi disagio e capire come gestirlo e risolverlo. E per questo, la "sola" psicoterapia potrebbe bastare.

Vi auguro un grande in bocca al lupo!

Dott.ssa Lisa Cerri - Psicologa
Consulenze presso studio privato e online

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Utente
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La ringrazio Dottoressa per il prezioso consiglio, quindi continueremo su questa strada. Cordiali saluti.