Perdita di entusiasmo

Gentili Dottori, nell'ultimo anno ho lentamente perso l'entusiasmo per molte cose.

Mi spiego meglio: fino a qualche anno fa ero un'insegnante davvero attiva e appassionata del proprio lavoro, organizzavo varie attività con gli alunni e sentivo che c'era anche tanto affetto da parte loro.

Anche con i colleghi avevo un bel rapporto, mi sentivo gratificata e ricevevo tanta stima da parte loro.
Alcuni sono diventati amici cari.

Poi, decisi di avvicinarmi alla mia città e le cose hanno cominciato a funzionare male: non sono riuscita ad instaurare un bel rapporto con loro, ma nemmeno con gli alunni sentivo più lo stesso slancio.
L'utenza era diversa, più impegnativa e così ho trovato non poche difficoltà.

Quest'anno finalmente sono riuscita ad avere il trasferimento alle scuole superiori sperando di potere avere la stessa energia di qualche anno fa...
Ma ho davvero paura di non essere più la stessa e di fare fatica ad ingranare per così dire.

Il fatto è che anche a livello sociale mi sono davvero chiusa.
Mi hanno invitato ad uscire e spesso ho inventato scuse.
È pure vero che tornando nel mio paese d'origine mi ritrovo con pochissime conoscenze con cui spesso non ho nulla da condividere.
Allora penso che sia meglio rimanere a leggere un bel libro.

Insomma, il timore che ho è quello di peggiorare in futuro e di ritrovarmi sola e depressa.
Vorrei evitare tutto ciò ma a volte mi sembra di avere intrapreso questa direzione.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Mi hanno invitato ad uscire e spesso ho inventato scuse.

Grosso errore. A cui però è facile rimediare: da ora in poi accetti gli inviti e si forzi a uscire di più. Facendolo sempre più spesso è possibile che poi inizi a trovarlo piacevole.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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Utente
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Gentile Dott.Sabtonocito,
Seguirò di certo il Suo consiglio ma il problema è che non provo più entusiasmo verso tutto ciò che mi circonda. A volte anche le persone stesse mi danno quasi fastidio e non vedo l'ora di tornare a casa perché chiacchierare con loro mi stanca oppure non provo interesse.
Ripeto, prima non ero così anche se devo ammettere che non sono mai stata molto socievole. Se una persona, ad esempio, mi sta antipatica mi chiudo e non riesco a dialogare molto.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Se il problema fosse una tendenza naturale a evitare gli altri, allora lo si può risolvere forzandosi ad agire in modo controattitudinale, come dicevo.

Ma se la causa del problema fosse un'altra, ad esempio un mancato adattamento alla nuova situazione, andrebbe indagata per capire meglio.

Lei ha una vita relazionale al di fuori del suo lavoro? Un marito, un fidanzato?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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dopo
Utente
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Purtroppo al momento no e quelle che ho avuto in passato sono state tormentate.
Questo è un lato negativo che non ho mai saputo superare.
Su altri difetti, ho cercato di lavorare su me stessa cercando di smussare qualcosa.
Ma nei rapporti con l'altro sesso è sempre e sistematicamente un fallimento.
Non so...penso pure sia dovuto al modello di rapporto che hanno avuto i miei genitori dove non c'era dialogo e dove mio padre era una specie di despota verso mia madre docile e remissiva. Penso che tutto ciò abbia dato un bel contributo.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
In tal caso mi pare abbastanza evidente che la sensazione di rinuncia o addirittura fastidio nell'uscire con altre persone, anche solo in senso amicale, potrebbe essere causata da una difficoltà protrattasi nel tempo riguardo alle relazioni più significative. Prima l'esempio inadeguato dei suoi genitori e poi i suoi stessi fallimenti cercando di affrancarsi da tale esempio. Del tipo: se non riesco ad avere un marito o un fidanzato, che me ne faccio degli amici?

Dovrebbe rivolgersi a uno psicoterapeuta, che si occupi anche di percorsi brevi, per affrontare la sua difficoltà.

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