Rivedere una vecchia fiamma

Buonasera,
Scrivo qui perché avrei bisogno di un consulto.

Ho 24 anni e sono fidanzata da 3 anni con un ragazzo a cui tengo moltissimo e con cui spero di poter costruire un futuro insieme.

Le mie relazioni passate sono state sempre burrascose.
All’età di 16 anni ero fidanzata con un ragazzo di cui non ero più innamorata e mi sono avvicinata ad un mio compagno di classe che definirei il mio primo amore.

Su di lui ho costruito un ideale romantico se si può definire così, lo stimavo molto, c’era molta intesa e la cosa era reciproca.

Purtroppo, sia perché non riuscivo a lasciare il mio ragazzo, sia perché probabilmente anche lui era insicuro per altri fattori esterni, non c’è mai stato un inizio della nostra storia, nonostante il contatto fisico e le uscite da soli.

Ad un certo punto si è allontanato, nonostante io volessi vederlo prima per parlare dei nostri sentimenti.


Con il tempo non ci siamo più scritti, al massimo qualche messaggio di auguri di tanto in tanto.

Passano anni, conosco il mio attuale ragazzo e mi sento di aver concluso un capitolo.
Eppure non smetto di sognarlo, a distanza di 5 anni riappare ancora nei miei sogni.
Penso che abbia un ruolo di conforto nei momenti di stress.


A fine luglio si laurea e gli scrivo un messaggio di auguri.
Dopo due messaggi, mi chiede se vogliamo vederci ad agosto, dato che sarebbe tornato in città.
Mi dice che gli farebbe piacere recuperare un po’, dato che non ci sentiamo da tempo e che gli ha fatto molto piacere il fatto che gli abbia scritto.

Accetto senza fissare una data e gli dico che gli farò sapere.


Sinceramente sono stata molto contenta di questa proposta perché avverto che c’è ancora qualcosa di irrisolto, come se non ci fossimo raccontati né i reali sentimenti né il motivo del suo allontanamento.


Vorrei vederlo ma allo stesso tempo temo di non avere le giuste risposte, tra l’altro non so se sia già in una relazione anche lui.


Per cui vorrei chiedere se vederlo sia la cosa giusta e in senso generico se le persone che hanno vissuto relazioni profonde ma incompiute, possano rivedersi senza doppi fini.

Grazie mille.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Gentile utente,
sempre più mi accorgo che nell'attuale società dove crediamo di avere tutto, una cosa fondamentale e bellissima è scomparsa: l'amicizia.
Tutto quello che ci racconta, compreso il fatto che lei oggi è felicemente fidanzata e non sa se lo sia anche il compagno di un tempo, rimanderebbe proprio alla possibilità di un'amicizia che può diventare forte, bella, tenace, piena di rispetto per le rispettive scelte in campo sentimentale.
Anche se lui è stato, lei dice, il suo "primo amore", perché in verità non lo è stato. Lei stava con un altro e non ha voluto lasciarlo.
Del suo compagno di scuola parla in termini di stima e di intesa, di ruolo di conforto nei momenti di stress, e afferma che non è iniziata alcuna storia. Questi sono i presupposti per una sincera, profonda amicizia.
Lei si pone il dubbio: "Vorrei vederlo ma allo stesso tempo temo di non avere le giuste risposte".
Sarà semmai il vostro incontro a fornirvi qualche risposta. Di fatto eravate vicini ma non come innamorati.
Aggiunge: "vorrei chiedere se vederlo sia la cosa giusta e in senso generico se le persone che hanno vissuto relazioni profonde ma incompiute, possano rivedersi senza doppi fini".
Quelli che lei chiama "doppi fini" dipendono da voi due. Sapete dare e ricevere quell'affetto intenso ma non accompagnato da possesso esclusivo ed erotismo che è l'amicizia? Sapete coltivarlo, comprenderne il valore insostituibile?
Oppure, come la maggior parte dei giovani oggi, conoscete un'unica modalità di relazione, ispirata ad un rapido possesso sentimental/sessuale delle persone, seguito da un altrettanto rapido consumo di questa esperienza?
A lei la scelta.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
Dr. Mariateresa Di Taranto Psicologo 157 17 3
Gentile utente,

posso immaginare che si senta confusa, incerta, timorosa e disorientata rispetto alla situazione che sta vivendo.
I motivi che l' hanno spinta a restare legata a questo ragazzo, nonostante sia impegnata in una relazione con una persona a cui tiene e con la quale condivide progetti futuri, potrebbero essere diversi. Forse qualcosa che è rimasto in sospeso e ha creato aspettative, sogni, desideri che non hanno trovato riscontro nella realtà. Forse nel suo rapporto attuale ci sono mancanze che creano vuoti, rotture, crepe nelle quali fantasie e bisogni si insinuano. Forse questo ragazzo appartiene ad un periodo della sua vita più piacevole; di lui ne conserva momenti, pensieri, sensazioni nate su uno sfondo di serenità.
Infatti, mi colpisce il conforto che lui le fornisce durante i momenti difficili.
Su questo dovrebbe soffermarsi a riflettere. Mi racconti della sua vita adesso; ha ancora le difficoltà nello studio riferite nei precedenti consulti? In essi traspariva l' amarezza, il vuoto, la paura. Oggi come si sente rispetto a ciò? Potrebbe cogliere in questo suo momento di vacillamento la possibilità di rivolgersi ad uno psicologo, per andare più a fondo, conoscersi meglio, farsi sostenere.

Comunque, gli amori, che siano i primi o gli ultimi, nascono da un incontro unico tra due persone, dietro il quale si celano bisogni, desideri, fantasie, trascorsi personali. E spesso nei casi come il suo, quando all' innamoramento non è seguita una relazione, ci si innamora o ci si lascia coinvolgere, la prima volta della persona, la seconda del ricordo. Un ricordo che porta con sé da un lato il limite di una mancata relazione, dall' altro la forza di questa mancanza. Cioè paradossalmente, forse proprio il legame che non c' è stato trascina con sé l' idealizzazione di questo ragazzo, che ha potuto costituirsi nella sua fantasia come una persona perfetta, in quanto da lui non è stata delusa, con lui non ha sperimentato i limiti di un rapporto vero, fatto di incomprensioni, distanze, disillusioni; un rapporto che nasce come poesia ma col passare del tempo, finisce col diventare prosa, cioè con l' adattarsi e a volte piegarsi alla realtà.
Infatti, si idealizza ciò che non si conosce, ciò che è sfuggito alla presa della realtà rimanendo avvolto nell' ideale.
Io le consiglierei di non preoccuparsi della possibilità che questo ragazzo abbia come lei una relazione, ma di pensare a lei in questo momento e magari alla sua relazione, che la riguarda. Comprendo invece la sua preoccupazione in merito a quello che questo incontro potrebbe evocare, risvegliare o anche non risvegliare in lei, confermando o disconfermando le sue aspettative.

Rispetto alle domande poste, sulla prima non spetta a me dirle cosa fare, ma spero di averle fornito degli spunti di riflessione. Per quanto riguarda la seconda domanda, gli esseri umani sono complessi, hanno un universo dentro di sé; gli incontri e i legami che nascono, si interrompono e magari poi riprendono, dipendono dai loro bisogni, desideri di quel momento e di quelli passati, dalla sintonia che li unisce; da quel che li lega e li divide, pertanto conservano qualcosa dell' imperscrutabile.

Spero di esserle stata utile.

Psicologa e Assistente Sociale
www.psicosocialmente.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio per le risposte.

Con questo ragazzo non c’è mai stata amicizia ma un rapporto platonico molto forte che mi ha spinto con il tempo a ricercarlo in altre persone. È
vero, l’ho idealizzato perché non abbiamo mai iniziato a definirci come coppia. Dubito che possa esserci amicizia ora.
Spero solo di avere un confronto sulle esperienze presenti e passate e di poter essere sinceri con noi stessi. Allo stesso tempo mi preoccupa cosa possa accadere. Spero non ci sia imbarazzo né la sensazione di non essersi mai lasciati.
[#4]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Gentile utente,
ma lei era innamorata di questo ragazzo? Provava attrazione per lui?

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#5]
Dr. Mariateresa Di Taranto Psicologo 157 17 3
Grazie a lei,
nelle sue parole ci sono parti importanti di verità su di lei e sulla sua storia.
L' amore platonico è in fondo un sentimento che si solleva dalla realtà, la supera, va ben oltre la stessa.
Era forse questo che lei stava cercando e continua a cercare negli altri.
Forse lui ha rappresentato e continua a rappresentare una via di fuga per lei. E in tal caso sarebbe importante comprendere da cosa fugge.
Forse dalla sua relazione, che per quanto in parte soddisfacente, non è esente da mancanze. Forse dalla vita, dai suoi ostacoli ed inciampi. Forse da sé stessa.
Comprendo la preoccupazione, lo smarrimento unito alla curiosità, ma potrebbe cogliere in questa parentesi apertasi tempo fa e non ancora chiusa, l' occasione di far luce su molti aspetti di sé, della sua vita e della sua relazione, per orientarsi verso una maggior serenità.
Rinnovo il consiglio di consultare uno psicologo per farsi affiancare in tale percorso.

Auguri di cuore.

Psicologa e Assistente Sociale
www.psicosocialmente.it