Disaccordo con mia madre e mio fratello

Buongiorno, ho sempre avuto un buon rapporto con la mia famiglia, un po’ perché ci ho messo del mio, evitando polemiche e acccettando a volte cose che non mi andavano.
Sono sposata da 20 anni ed ho una figlia, mio fratello è stato a casa da me per cercare lavoro e ci è riuscito.
Ho sempre cercato di venire incontro alla famiglia, andando in ferie in un paesino dai miei e rimanendo li per un mese con mia figlia che voleva girare, ma, io (sbagliando) evitavo per nn far rimanere male mia madre, una donna molto egoista e concentrata sui propri bisogni.
Mio marito molto paziente.
Mio fratello ha comprato casa, ma nonostante ciò Eni a spesso a casa mia a cena e pranzo (fissò il fine settimana) mia madre quando veniva a trovarci stava sempre da me 4/3 mesi e mio fratello (single) idem.
Questa situazione stava un po’ prendendo una piega anomala, soprattutto quando mi sono accorta che mio fratello oltre a non contribuire e collaborare si faceva i conti con il mio portafogli.
Ne ho parlato con mia madre, la quale ha iniziato a insultarmi e con mio fratello sono andati via chiudendi i rapporti.
Hanno cercato di mettermi contro mia figlia, telefonandole e dicendogli che noi come genitori avevamo sbagliato.
Io non riesco a capire perché la bontà e la disponibilità si possa fraintendere, soprattutto in famiglia.
Non riesco a capire come si possa dimenticare e non apprezzare il bene, ho solo esposto un atteggiamento che se ci permettono a casa mia nn doveva esserci.
Non avevo più privacy, stavano mattina e sera a casa mia per 4 mesi.
Non sapevo neppure quando parlare delle nostre cose con mio marito.
Si impicciavano, anche se in maniera subdola; adesso mi è rimasto solo il silenzio è gli insulti.
Grazie a chi mi può dare un consiglio.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 187
Gentile signora,
gli psicologi non danno consigli; aiutano le persone a guardare le cose da nuovi punti di vista, e a volte fanno aprire gli occhi su realtà verso le quali si era come ciechi.
Lei esordisce parlando di "buon rapporto con la famiglia", ma corregge il tiro dicendo che ha dovuto continuamente accettare cose che non le andavano, e descrive sua madre in questi termini: "una donna molto egoista e concentrata sui propri bisogni".
Cara signora, questo, unito all'ospitalità da lei erogata per mesi a sua madre e a suo fratello sentendone il peso anche economico, non è "andare d'accordo con la famiglia", ma piuttosto sopportare cose che non si desiderano, senza parlare sinceramente e senza cercare di chiarire le proprie necessità.
Perché lo ha fatto? Cosa pensava quando la presenza dei suoi dentro casa le impediva perfino di parlare a suo marito? Cosa sentiva quando "Si impicciavano, anche se in maniera subdola"? E quando hanno telefonato a sua figlia per parlar male di voi genitori, ha provato affetto per i suoi familiari?
Perché adesso le pesa il fatto che come scrive "mi è rimasto solo il silenzio è gli insulti"?
Ci faccia capire perché ha fatto questa scelta di insincerità che adesso vuol considerare "bontà e disponibilità". Raramente sopportare qualcuno senza apprezzarne la compagnia è un atto generoso nei suoi confronti.
D'altro canto, è sicura che sua madre fosse contenta di avervi un intero mese a casa sua per le vacanze, ogni anno? Sembra che per voi l'importante fosse salvare i rapporti esteriori, mentre un sotterraneo malanimo alimentava l'ipocrisia.
Non ci dice nulla di suo padre.
Ci chiarisca una frase oscura: "mi sono accorta che mio fratello oltre a non contribuire e collaborare si faceva i conti con il mio portafogli".
In che senso? Lei ne ha parlato con sua madre e questo ha troncato i rapporti tra voi, ma non si capisce cosa faceva suo fratello col suo portafogli.
In ultima analisi, valuti se davvero ci siano stati tra voi dei rapporti affettuosi e sinceri, per cui i suoi dovrebbero "ricordare il bene", o se invece quello che lei ha perduto non sia compensato dall'aver ritrovato la sua libertà.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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dopo
Utente
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Grazie della risposta dottoressa. Con mio padre c’è stato sempre un rapporto di sintonia e di supporto, con lui mi confrontavo spesso. Purtroppo parlo al passato perché è venuto a mancare; non l’ho citato perché ancora mi viene difficoltà accettarlo. Si, in realtà è troppo complicato spiegare, ma ci provo, premettendo che, ad oggi io sono arrivata a delle conclusioni del tipo di faceva i conti con il mio portafogli, perché con il fatto che io fossi sempre disponibile e che mia madre stesse da me, risparmiava sulla spesa e si defilava spesso sulle necessità di mia madre, perché tanto c’eravamo io e mio marito. Non ci invitava mai a casa sua, ma al posto suo lo faceva mia madre secondo lei per compensare. Detta così posso sembrare una donna attaccata all’interesse, ma non è assolutamente così; ciò che ho fatto l’ho fatto con sincerità e perché pensavo che essendo la famiglia sarebbe stato compreso e apprezzato. È vero! Io non sono stata sincera, dovevo sin da subito mettere dei paletti, faccio in continuazione autocritica e penso che se, ad oggi ho questa situazione è molta colpa mia. Il mese di vacanza a casa di mia madre, è preteso da lei, anzi, ci rimaneva male se fossimo rimasti meno, solo che bisognava stare alle sue regole. Esempio; a casa sua alle 13 si pranzava, io dal mare dovevo tornare puntuale, se magare decidevo di fare altro poi la trovavo con il broncio. Capisco che, è molto difficile da comprendere questa cosa, forse nelle famiglie non succede, ma, ad oggi dai comportamenti mi sono accorta che forse tenevamo solo un rapporto di apparenza e forse di comodo, al quale non sono più disposta ad intraprendere. Grazie ancora per la sua risposta, scusandomi perché forse ho messo troppe cose in mezzo e capisco benissimo che tramite messaggio nn è facile.
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Utente
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Dimenticato di precisare che tra di noi rapporti sinceri e affettuosi ci sono stati: mio fratello dopo la laurea ha avuto un momento di difficoltà, io l’ho aiutato, supportandolo e aprendogli le porte di casa mia, perché a Milano dove io abito poteva avere opportunità maggiori di lavoro, così l’ho ospitato per 4 anni dandogli la possibilità di trovare lavoro e realizzarsi, ho continuato a supportarlo a consigliarlo dandogli un ambiente sicuro e di riflesso far stare tranquilli i miei genitori, premettendo che anche loro per me ci sono stati. L’affetto si misura anche in questo, ma ciò non significa che non ci possano essere anche delle idee differenti. Ho parlato con mia madre di questo, perché bisogna chiarire in un certo senso che la disponibilità non è a prescindere e non è sempre e solo da parte di una persona. Ci sono degli equilibri che non vanno spezzati.