Rifiuto totale intimità fisica/emotiva con partner

Buongiorno,
sono una donna di 39 anni, convivo con il mio partner con il quale sto da 22 anni ed abbiamo un figlio di 4 anni.

6 anni fa abbiamo avuto l'infelice idea di ristrutturare la casa di famiglia in modo da agevolarci economicamente.
In questo stesso contesto abitativo, risiedono anche alcuni membri della sua famiglia che nel corso degli anni hanno dispensato frecciatine e cattiverie gratuite.

I problemi con il mio partner sono nati 3 anni a seguito di una discussione che ho avuto con suo fratello.
Non avendo ricevuto nessun supporto emotivo in quella precisa e netta situazione, ho iniziato a notare tutte le sue mancanze in questo senso.

Da allora il nostro rapporto si è letteralmente sgretolato.
Non riesco a provare nessuna voglia di intimità, non solo sessuale.
Sono talmente tanto assorbita dai miei doveri, che non ho tempo per me stessa e spesso sono costretta a scegliere se fare qualcosa in casa o giocare con mio figlio.
Lui non collabora in casa di sua iniziativa, devo sempre chiedere.
Tutto il peso della gestione casa e figlio, è sulle mie spalle.
Ho cambiato lavoro per poter stare di più con mio figlio, ma comunque non mi rimane così tanto tempo da permettermi di riposarmi, neanche quando sono malata.

Nell'ultimo anno ho iniziato a soffrire di colon irritabile, la mia gastroenterologa dice che è spesso questa patologia è un segnale di esaurimento.
È vero, è esattamente come mi sento.

Non riesco a lasciare andare gli eventi del passato e a perdonare le mancanze del mio partner, ho fatto anche un breve percorso di psicoterapia (che ho interrotto per problemi economici), ma non sono riuscita a risolvere.
Penso che se riuscissi a passare sopra a questi eventi, forse la nostra situazione migliorerebbe.

Sono disperata, mi sembra di non provare niente per lui.
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Dr.ssa Maria Teresa Furnari Psicologo 29
Gentile utente,
la convivenza di una famiglia dentro o con un' altra famiglia è quasi sempre portatrice di problemi. Nel tempo si perdono i rispettivi confini e se le due famiglie non intendono diventare una "unica famiglia" i conflitti sono inevitabili. Andare avanti soprassedendo a tutto non è la soluzione migliore ed efficace. Il logorio diventa insopportabile prima o poi come sta succedendo a lei. Bisogna ripristinare la comunicazione tra lei e suo marito al fine di capire entrambi cosa può essere utile alla vostra famiglia. Non è lei, da sola, che deve seguire un percorso di psicoterapia ma semmai entrambi in questo caso. Lo specialista capirà se per lei è necessario anche un percorso individuale o un consulto specialistico per eventuale terapia farmacologica di supporto ( disperazione).
Cordialmente

Dott.ssa Maria Teresa Furnari
Psicologa, Esperta in tematiche Adolescenziali. Visita in presenza e on-line. Cell 3396448217