Rapporto in declino con mia madre

Ho 23 anni e ho un rapporto complicato con mia madre di 53 anni.
Prima avevo un bellissimo rapporto essendo figlia unica mi confidavo molto con lei e mi dava dei buoni consigli.

Ora mi sembra tutto diverso, cambiata verso di me soprattutto da quando ho trovato il mio fidanzato da quasi 4 anni e mi continua a fare frecciatine o critiche sulla sua famiglia o il suo lavoro o me stessa dicendomi che non ho nessun carattere o non sono brava in università.

Studio ingegneria e per questo continua a dire di lasciarlo per trovarlo "uno della mia classe" che sia ingegnere, avvocato o dottore.
Preferisce il mio ex solo perché ha proseguito con l'università e c'erano i suoceri in cui ci andava d'accordo ma fregandosi che avevo un rapporto tossico in cui mi controllava spesso Il cellulare e non mi trattata nei migliori dei modi.

Queste critiche mi danno fastidio avendo un carattere molto sensibile e cerco di reprimere ogni emozione ogni giorno che passa visto che lei ha un carattere molto instabile, per ogni minima cosa urla e si offende e riprende il passato rinfaccartelo.

Se esco troppo con gli amici o passo il capodanno con il mio ragazzo mi fa sentire in colpa.

Ogni volta che discuto con lei mi sale il magone e se mi vede piangere dal nervoso (capita spesso) mi considera debole, perché secondo lei i deboli piangono, facendomi stare ancora più male.

Dopo una brutta litigata per motivi nostri (non tradimento) con il mio attuale ragazzo lei ha peggiorato drasticamente il rapporto con mia suocera siccome ha definito il mio ragazzo "morto di fig* e fallito" ad aprile da lì continua a non accettarlo e criticarlo recandomi dispiacere, lui ha un lavoro a mio parere bellissimo: grafico ovviamente avendo io 23 anni (non ho stipendio) e lui 24 anni ma vive da 1 ora di distanza da casa mia in cui prende l'autostrada ogni weekend e guadagna per ora solo 500 al mese, su alcune cose siamo limitati siccome non vuole che contribuisco a me.
Da lì sorgono altri dubbi perché mia madre pretende che ogni weekend mi deve portare al ristorante o uscire di casa per fare gite su gite perché lei lo ha fatto con mio padre anni fa.

dopo anni insiste di lasciare il mio ragazzo ed essere arrabbiata con la sua famiglia perché nn possono/vogliono vedere i miei per un pranzo o cena dopo quello che è successo e inventano scuse.

La sua famiglia ha la mentalità molto aperta e sembra ci tengono a me.
Non li vedo quasi mai per via della distanza e perché non ho ancora la patente e non vogliono che il figlio faccia 4 giri di andata e ritorno, quindi preferiscono che sta direttamente a casa mia per stare insieme, e per questo non li vado nemmeno a trovare (i miei genitori non mi danno un passaggio e non ci sono mezzi) durante le vacanzale di Natale per gli auguri.

Questa cosa fa molto strana a mia madre ma non siamo manco sposati e nemmeno convinenti, quindi a me non mi sembra troppo strana.

Vorrei davvero cercare di capire il perché del comportamento di mia madre verso me e come comportarmi
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Dr. Mariateresa Di Taranto Psicologo 157 17 3
Gentile utente,

mi dispiace per la situazione che sta vivendo, per le difficoltà che sta attraversando, per la mancata comprensione e accettazione delle sue scelte e in fondo, per certi versi, del suo Sé.
Ciò che descrive si apre a diverse angolature di riflessione.
Il cambiamento di sua madre che avverte nei suoi riguardi, e che sembra coincidere con l'inizio della relazione con il suo attuale fidanzato, potrebbe essere una risposta al suo vissuto (di sua madre) di perdita di lei come figlia, che legittimamente ha scelto di legarsi ad un altro.
Lei come prima o poi accade ai figli adulti, che vivono una duplice esistenza tra l'appartenere alla propria famiglia, e quindi l'essere un anello di tale catena, e l'appartenere a loro stessi, si è separata da sua madre per andare incontro alla sua vita. E in virtù di ciò, probabilmente, sua madre si è ritrovata non solo a fare i conti con un distacco doloroso, ma anche con la fine della propria onnipotenza genitoriale.

Da quanto riporta emerge che lei si è focalizzata su sua madre, le cui parole sembrerebbero svilire lei e il suo fidanzato, e in misura minore sulla famiglia di quest'ultimo, al punto che la sua relazione con questo ragazzo, sia stata forse, in un certo senso relegata sullo sfondo della sua esistenza.
Provi a domandarsi dov'è lei in questa relazione, e in più in generale nella sua vita.
Forse al di là del dolore che le infliggono le critiche di sua madre, non riesce a contenere l'ansia e il dispiacere nel non poter o voler corrispondere ai suoi bisogni o desideri.

Il mio invito è quello di centrarsi su di sé, stabilendo dei giusti e sani confini tra lei e sua madre.
Può rivolgersi ad uno psicologo per farsi sostenere in questo processo di separazione, per farsi aiutare a legittimarsi a vivere la sua vita, rivendicando il diritto di compiere delle scelte che non soddisfino i desideri di sua madre; incontrandosi pienamente come persona con dei propri desideri, emozioni e vissuti, che possono e devono trovare un posto, a prescindere da tutto.

Cordiali saluti.

Psicologa e Assistente Sociale
www.psicosocialmente.it