Sensazione straziante, aiuto non so cosa mi stia succedendo
Nel mentre ho iniziato ad aver paura di voler fare del male alla mia famiglia infatti ogni volta che guardavo i miei cari avevo questo terribile impulso, così ho iniziato ad avere paura di essere piscopatica o una serial killer, mi sono messa a cercare su internet tutti i consulti, storie di serial killer per vedere se mai fossi stata capace di farlo anche io.
Ora a distanza di mesi mi sento completamente apatica, continuo ad avere questi impulsi e pensieri aggressivi verso la mia famiglia, mi vedo in carcere che tutti mi odiano e non so cosa fare più... Ma la cosa che più mi turba è che adesso questi pensieri e impulsi non mi fanno più paura, sono come indifferente ma comunque continuano ad esserci, l'unica cosa che mi fa un po' paura è il carcere ho costantemente l'immagine di me in carcere nella testa, ho come dei pensieri sotto forma di voci nella testa che mi dicono, vuoi davvero aggredire i tuoi cari, lo vuoi fare ovviamente so che sono pensieri e non è una vera e propria voce ma è come se mi rimbombasse in testa... Sento anche che sta diminuendo l'affetto che provo per i miei ed è una cosa che odio, ho visto sul web e ho letto che potrebbe esser doc aggressivo ma non mi ci rivedo tanto.
Vorrei sapere inoltre come mai le rassicurazioni non hanno effetto su di me e nemmeno le voglio, cioè il mio medico mi ha detto che sono solo pensieri e non è nulla di grave, e non li commetteri mai ma allora perché non mi fa ne caldo né freddo ciò?
E penso allora voglio commetterli davvero?
Non so più che fare perché se fossero ossessioni le rassicurazioni dovrebbero tranquillizzarmi invece nulla... Spero proprio che mi possa delucidare la situazione dottore perché mi sento davvero in trappola.
lei ha già avuto l'indicazione di ricorrere ad una visita psichiatrica.
Se il suo medico non ne ha compreso l'urgenza gli porti queste sue lettere e le risposte di noi specialisti.
Se anche così il suo medico di famiglia non le fa l'impegnativa urgente per visita psichiatrica può sempre recarsi nel maggiore ospedale della sua città e chiedere di essere visitata. Naturalmente esistono anche le visite private, a pagamento.
La sua situazione va inquadrata con una corretta diagnosi, per poi procedere a curarla.
Auguri; ci tenga al corrente.
Prof.ssa Anna Potenza
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le consigliamo la visita perché un disturbo come il suo richiede una diagnosi accurata al fine di capire cosa lo ha provocato, e richiede di essere curato presto, per il suo benessere personale.
Questo senza minimamente sostenere che lei sia "pericolosa".
Il suo medico di famiglia avrebbe dovuto prescriverle subito la visita psichiatrica, per queste ragioni.
Ora attenda con fiducia il giorno 10 e stampi le due lettere che ci ha mandato per farle leggere allo specialista.
Cerchi di essere serena, più che può.
Prof.ssa Anna Potenza
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mi farà piacere essere aggiornata.
Sono certa che la visita le sarà di conforto e di valido aiuto.
Tutti noi di Medicitalia, psicologi e psichiatri, siamo pronti ad accogliere le sue richieste.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza
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lei "cerca" i pensieri che la disturbano perché vuole capire se ci sono o no, come quando abbiamo un dolore ad un dente e se lo sentiamo attenuare o scomparire lo cerchiamo con la lingua per vedere se è davvero sparito.
Scrive: "non ho alte aspettative perché credo di non uscire mai più da questo incubo"...
Ma che fa, si danneggia da sola?
Se le abbiamo detto fin dall'inizio di andare dal medico è perché abbiamo piena fiducia che il medico risolva il problema, dandole i farmaci e forse prescrivendo insieme anche una psicoterapia.
Si addormenti serena, stasera, e vedrà che tutto andrà a posto.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza
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le ossessioni possono prendere forme e anche contenuti diversi.
Non è raro che dopo aver superato una specifica ossessione se ne presenti un'altra, quando la cura non è ancora completata.
In genere replicare incessantemente le proprie frasi o le proprie idee disturbanti o le proprie domande mantiene il disturbo, che invece si attenua se si comprende che non bisogna ascoltare le proprie "fisse" interne, non bisogna assecondare la paura che ci fa chiedere rassicurazioni continue, ma è meglio adottare strategie per troncare queste ripetizioni ossessive.
Questo allenamento a distrarsi dalla fissazione si fa attraverso una serie di esercizi che può fare anche da sola, oppure le saranno prescritti dal medico o da uno psicologo, mentre lo Zoloft fa il suo cammino per far scomparire la sintomatologia.
Le faccio molti auguri per un rapido successo della cura.
Prof.ssa Anna Potenza
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