Ritrovare la gioia di vivere

Gentili dottori,
Sono una ragazza di 22 anni.
Da poco ho perso mia nonna e mio padre a una ventina di giorni di distanza.
In passato ho già avuto episodi di ansia, ma adesso si sono ripresentati e in modo molto più violento.
Quando ho scoperto che mio padre aveva un tumore con metastasi ho avuto continui attacchi di panico.
Contemporaneamente avevo mia nonna con la demenza senile che gridava in continuazione, mentre dormivo.

Ho sempre pensato che la mia famiglia fosse una protetta di Dio, che nonostante non avessimo soldi e avessimo fatto molti sacrifici, cose così negative come i tumori non ci avrebbero toccato e invece ce li siamo ritrovati tutti d’un tratto.
Nonostante mia nonna e mio padre non ci siano più, per quanto cerchi di essere forte, a volte non riesco a capacitarmi che non ci siano più e ho difficoltà a pensare al mio futuro e ai miei progetti di studio e di vita perché è come se ogni cosa mi facesse pensare a una mia morte imminente.
Penso di avere brutte malattie, vivo di ansia, ogni minimo sintomo mi fa pensare al peggio.
Ho una gran voglia di vivere, però da un lato mi dico che tutto questo finirà.
Mi sono confrontata così tanto con la malattia e la morte che li temo.
Sto avendo anche dei dubbi sulla mia fede.
Sta diventando una situazione senza via di uscita.
Mi sento spesso sola, ansiosa e ho bisogno di compagnia altrimenti è come se avessi paura di impazzire.
Non sto dormendo bene, è come se stessi combattendo contro i miei demoni e non è facile vincere.

Cosa posso fare a livello psicologico per stare meglio?
C’è qualche tecnica psicologica per ridurre l’ansia?

Sono disperata,
Cordiali saluti
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Dr. Mariateresa Di Taranto Psicologo 157 17 3
Gentile utente,

comprendo la sua sofferenza.
Il lutto è un'esperienza di perdita insostenibile, che peraltro non si riduce a quella -già di per sé devastante- della persona amata che ci lascia, ma si estende a tutta la nostra vita, fino a raggiungere le pieghe più nascoste del nostro animo.
Nel suo caso alla perdita di una persona importante per lei, ne è seguita un'altra, e lei probabilmente si è ritrovata disperata, disorientata e smarrita, nell'impossibilità di elaborare queste due scomparse. Così forse il suo dolore non avendo trovato una voce per potersi esprimere ha cominciato a parlare attraverso il suo corpo, mediante l'ansia, la paura, il panico.

Comprendo che in seguito a questi due lutti la sua fede e forse al di là di essa, le sue certezze, abbiano iniziato a vacillare. Infatti il lutto ci spoglia delle illusioni, della fiducia e della speranza rispetto alla vita e all'avvenire.
Tuttavia questa crisi profonda che ha intaccato il suo senso della vita e, per citare le parole del suo titolo, la sua gioia di vivere, potrà affacciarsi su nuove speranze, un nuovo senso, una crescita personale.
Le suggerisco di farsi affiancare da uno psicologo, che la sosterrà in questo momento così delicato, accompagnandola nelle varie fasi del lutto, aiutandola a pensare ad un dopo, stando con lei nel suo dolore.

Nonostante il titolo del suo consulto, riferisce di avere una gran voglia di vivere, malgrado "tutto questo finirà". Si, finirà, per tutti, ed anche per questo potrebbe cercare di vivere con gioia, pur percorrendo le vie del dolore, del vuoto e della solitudine e sapendo che non ne uscirà indenne, in quanto la gioia e la speranza dovranno attraversare il deserto della perdita per poi risorgere, trasformandosi in qualcosa di più sopportabile e generativo.
Credo che la voglia di vivere di cui parla, possa costituire una forza interna, una parte salda dentro di lei sulla quale potrà contare per risollevarsi da questo dolore e renderlo una risorsa, integrarlo dentro di lei, arricchendosi da esso.
Per rispondere alle sue domande, forse non dovrebbe cercare di "vincere" contro i suoi demoni, ma potrebbe provare, per quanto ciò sarà doloroso e spaventoso, a "lasciarsi vincere", ad incontrarli.

Auguri di cuore.

Psicologa e Assistente Sociale
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