Non capisco più niente

Buonasera dottori, sono una ragazza di 26 anni che da tre anni vive un incubo.

Dopo un primo attacco di panico ho iniziato a vivere costantemente nella paura che potesse venirne un altro.

Per escludere cause organiche ho effettuato analisi del sangue da cui è emersa una leggera carenza di folati per cui prendo integratori.

Poi sono stata da un fisiatra, osteopata, fisioterapista perché da quando soffro di ansia soffro anche di dolori cervicali e trapezio di cui prima non avevo mai sofferto.

Dopo aver capito che la cervicale era direttamente collegata all'ansia ho iniziato un percorso di psicoterapia che ancora sto seguendo ma ho sempre paura che tutto questo sia collegato a malattie neurologiche perché non passa questa sensazione di giramenti di testa, vertigine.

A volte penso che siano questi a causarmi ansia e non viceversa ma se faccio un resoconto generale io ho questi sintomi da quando soffro di questo disturbo d'ansia.

Non so più come muovermi.


Cosa potrei fare?

Veramente non è nulla di organico?

Grazie mille
Ho già effettuato RX cervicale e iniziato terapia con allineatori dentali credendo che la problema fosse inerente ad ATM
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Dr.ssa Patrizia Tummolo Psicologo 5
Buongiorno,
Dopo una buona diagnosi differenziale che lei ha prontamente fatto e di cui ci riporta resoconto negativo le rispondo confermandole che i disturbi d'ansia possono avere effettivamente delle ricadute "fisiche", quali vertigine, stanchezza cronica, tachicardia, oltre che aspetti più prettamente psicologici (pensieri intrusivi, rimuginìo, difficoltà di concentrazione ecc.) ed emotivi (stato di agitazione, vissuti di paura, paura anticipatoria, umore depresso ecc.). In fondo ogni stato emotivo che noi proviamo è un condizione anatomofisiologica, nel senso che l'attivazione emotiva, qualunque essa sia, positiva o negativa è il risultato di una produzione di sostanze (neurotrasmettitori, ormoni, ecc.) che attraversano il nostro corpo, modificano equilibri fisiologici, creano tensioni muscolari, agiscono attivamente sulla nostra respirazione che è il mezzo per ossigenare il nostro corpo ad esempio.
Per quanto riguarda la paura della paura, o paura anticipatoria è un fenomeno assolutamente comune, soprattutto negli attacchi di panico che per definizione non sono prevedibili e/o associati a situazioni/condizioni specifiche. Questa loro imprevedibilità genera una "preoccupazione" secondaria e quindi si ha paura che possa verificarsi in qualunque momento, paura che appunto si manifesta tra un attacco di panico e l'altro.
Spero che il suo percorso le permetta di raggiungere un nuovo equilibrio quanto prima.

Psicologa Patrizia Tummolo

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta esaustiva e velocissima !
Si effettivamente ad oggi mi trovo in bilico perché riconosco i cosiddetti "trigger point" che mi stimolano in quel momento ansia acuta o addirittura quasi attacchi di panico e lì, proprio in quel momento, mi rendo conto che è tutto frutto di questo insidioso disturbo. D'altro canto, a volte, proprio non me ne capacito, non voglio accettarlo, e inizio a fantasticare su quale possibile malattia io abbia , grave e non diagnosticata. Ogni tot ho un sintomo diverso che se prima prendevo in maniera "leggera" o "giusta" ad oggi si tramuta in un disturbo ossessivo con necessità quotidiana di chissà quale rassicurazione , che seppur trovandola, non mi convince.
Credo che il mio corpo sia un fascio di somatizzazioni e che io ad oggi io non riesca a capire cosa sia reale e cosa no. L'unica cosa che mi salva è il carattere solare che non ho mai perso. Ma è difficile