Problema di relazione familiare

Ho 3 bellissimi figli ed una donna che risposerei ogni giorno e ho un lavoro importante e di carriera che mi consente un buono stile di vita oltre ad aver effettuato investimenti che hanno migliorato il resto.

Nasco in una famiglia semplice, in cui il padre con bassa autostima disponibile verso noi 3 figli ma rimarcando sempre con me che lui era superiore ed io inferiore verso le mie due sorelle, mentre, mia madre è stata sempre anaffettiva.
Della mia infanzia ricordo continui litigi con tema principale "la mia prima sorella", tutto ruotava e ruota intorno a lei, si discuteva con lei e si parlava solo di lei.
In quegli anni non esiste un dialogo con i miei genitori, nessun regalo, mentre alle mie sorelle compravano i migliori vestiti perchè dovevano rappresentarsi bene all'esterno.
Esternamente era lo stesso, avevo difficoltà nello stare in un gruppo in quanto non avevo nulla in comune, mentre, loro potevano giocare con le figurine o parlare di film io non potevo perchè non avevo nè figurine e nè tantomeno potevo scegliere il film da vedere.
Ricordo ancora la risposta di mia madre alla domanda perchè voi e mia sorella potete scegliere ed io no?
la risposta fu "perchè mica possiamo ascoltare l'ultimo".
Ciò lo riversai verso l'esterno in quanto ero accondiscendente con tutti, ero io che cedevo il posto ai miei amici sullo scooter, ero io che mi mettevo in panchina nelle partite di calcio perchè era giusto così.
Pensando di comprare il loro affetto, non feci altro che essere escluso da tutto.
In casa non avevo una stanza perchè le mie sorelle dovevano studiare loro, il loro studio era più importante del mio perchè era giusto così, e questo causò un calo di voti.
Mentre tutto crollava mi tradì anche la mia ragazz.
Da tutti i lati crollava di tutto, ero ad un bivio: sì hanno ragione i miei genitori, i miei amici e la mia ragazza sei un coglione oppure dimostri che non sei così.
Laureato a pieni voti, ho costruito pian piano la mia autostima, vivendo più fuori che dentro casa, ma ogni tanto si fa ancora calpestare ma penso che sia anche normale che avvenga, sono riuscito a sposarmi una donna bellissima, vivo in una casa splendida, ho 3 figli che sono felici, a lavoro ho la stima di tutti i colleghi riuscendo a guadagnare più di tutti i miei amici e familiari che mi hanno sempre disistimato.
Tuttavia sto male, i miei genitori sono rimasti li a vivere per le mie sorelle, trascorrendo il tempo insieme, escludendo me e i loro nipoti che sono stati messi anche in secondo piano rispetto a figli del nuovo compagno di mia sorella.
Vengono aiutate economicamente, accompagnano i figli a scuola e negli sport, mentre i miei figli in 10 anni non è mai successo.
Ho provato a parlarne e loro rispondono che non è cosi che mi hanno pagato gli studi e non mi hanno fatto mancare niente.
Dovrei fregarmene ed andare avanti, accettare che loro siano convinti che tutto vada bene, ma non riesco, sono triste dentro e solo la mia famiglia mi da la forza di non crollare.
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Dr.ssa Patrizia Pezzella Psicologo, Psicoterapeuta 263 13 1
Gentilissimo lettore,

se questo è il suo vissuto e quelle le risposte dei suoi genitori e forse quello è anche il loro punto di vista sebbene la realtà potrebbe essere un'altra, può sentirsi lei orgoglioso delle sue conquiste.
Cerchi di superare le sue amarezze, (oltre il danno rischia altrimenti di avere anche la beffa), e coltivi l'affetto della sua famiglia con la moglie che si è scelto come compagna di vita e i suoi figli.
La famiglia di origine, il luogo dove si nasce, il periodo storico sono tre cose che non si possono scegliere...e bisogna sempre guardare il bicchiere mezzo pieno...

Molti saluti e moltissimi auguri

Dr.ssa Patrizia Pezzella
psicologa, psicoterapeuta
perfezionata in sessuologia clinica