La mia famiglia vive un momento molto difficile, come affrontarlo?

Gentilissimi dottori,

vi scrivo per chiedere un vostro parere/aiuto riguardo ad una bruttissima situazione che la mia famiglia sta attraversando.

La colpa ricade purtroppo su un brutto male che è arrivato a mia madre, per la seconda volta.


Nonostante per il momento il quadro clinico non sembrerebbe dei più gravi, lei non riesce ad affrontare e ad accettare la cosa.
E come biasimarla, non oso nemmeno immaginare quello che lei stia passando.
Ma così facendo, la nostra famiglia sta andando a rotoli.

Lei da un mese a questa parte non ha il coraggio nemmeno di parlare, mio padre sente moltissimo il peso della situazione, e in tutto ciò io mi ritrovo ad assorbire tutta la negatività.
La casa è piena di silenzio, lacrime e disperazione.

Sento che questo ambiente sia diventato davvero tossico per la mia salute mentale, e quello che vorrei fare è scappare via e non saperne più nulla.
Sono ancora nel mezzo dei miei studi universitari, e ovviamente la qualità del mio studio ne sta risentendo parecchio.

Mi sento sperduta, ma allo stesso tempo trovo che non sia giusto per me a questa età così giovane vivere momenti del genere.
So che sicuramente non sono l'unica a vivere queste spiacevoli situazioni, ma a volte vorrei essere molto più egoista ed evitare di rinunciare a momenti felici solo per "fare presenza" in casa e stare con la mia famiglia.
Ho usato le parole "fare presenza" perchè tutte le volte che si parla della situazione, mia madre scoppia in un pianto disperato.

Ho provato più e più volte a cercare di farla ragionare, ma è tutto inutile.
Non ha nemmeno intenzione di iniziare un percorso psicoterapeutico.

Come mia forma di difesa, ho notato di essermi chiusa nel mio guscio per evitare di soffrire ulteriormente.
Ma allo stesso tempo, ho paura di non essere abbastanza presente.


Dopo questo mio sfogo, chiedo a voi dottori quale sia il, miglior modo di affrontare questa brutta situazione, e soprattutto se un briciolo di sano egoismo può essermi d'aiuto per vivere la mia vita come vorrei.


Vi ringrazio molto per l'attenzione.
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Dr.ssa Annalisa De Filippo Psicologo, Psicoterapeuta 113 4 18
Gentilissima,

comprensibile il momento difficile ma ognuno deve assumersi la sua responsabilità: la malattia non è colpa di nessuno, ma rifiutare un aiuto ("non ha nemmeno intenzione di iniziare un percorso psicoterapeutico") è una scelta.

Lei può starle vicino come figlia ma non può annullare la sua vita. Credo l'abbia già capito: cito le sue parole "un briciolo di sano egoismo può essermi di aiuto"; forse è alla ricerca di una conferma.

Pensi questo. Su un aereo, in caso di emergenza, la maschera per l'ossigeno deve mettersela prima la madre che poi la mette al bambino: infatti, se la madre non sta bene come può occuparsi del bambino? Credo che questo valga in ogni situazione in cui qualcuno a noi vicino sta male: occuparci di noi ci aiuta anche a prenderci cura dell'altro, se non lo facessimo non avremmo l'energia sufficiente per aiutare, non solo noi stessi ma anche gli altri, ad affrontare le sfide a cui la vita ci pone.

Un caro saluto

Dr.ssa Annalisa De Filippo
Psicologa Psicoterapeuta
www.centropianetapsicologia.com
www.psicologasestosangiovanni.com