Carcinoma mammario con localizzazioni polmonari mediastinica e ossee e tomoterapia

buongiorno, la paziente in questione è mia madre, operata nel 1996 quadrante supero-mediale mammella destra.
nel 2007 rialzo dei marcatori, dopo una tac effettua una toracotomia che evidenzia localizzazioni pleuriche, polmonari sin e pericardica con primitività mammaria. positività dei recettori per estrogeni nel >95% nelle cellule neoplasitche. inizia nel febbraio 2008 trattamento con inibitore delle aromatasi, farmaco femara fino a remissione della malattia.
Novembre 2009 a seguito di manifestazione di dolore effettua esame Pet.L' esito pet evidenzia una singola lesione a livello dell'emisacro sinistro. sostituisce femara con Aromasin inizia con Zometa e si sottopone a una ciclo di radioterapia.
maggio 2010 esito pet, invariata la situazione a livello sacrale, presenza di di aree a elevato metabolismo glucidico in sede polmonare dx nel segmento del lobo sup. in sede mantellare a ridosso dell'arco laterale della terza costa in sede mediastinica in corrispondenza di un linfonodo paraesofageo sin.sup, di un linfonodo paravertebrale sup.dx e in corrispondenza dei linfonodi tracheo-bronchiali di dx.
il mio quesito è relativo alla terapia consigliata. un oncologo suggerisce una chemio di I linea contenente taxani o antracite, un oncologo preferisce sostituire la terapia Aromasin con una puntura ogni 28 giorni di faslodex e continua con zometa. Mi chiedo a questo punto quale sia la strada giusta e se la tomoterapia nel caso di mia madre possa essere presa in considerazione.
grazie
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Nel caso che descrive, vista la presenza di diverse localizzazioni di malattia, è suggeribile una terapia farmacologica dalla valenza sistemica, cioè che possa raggiungere e agire su tutto il carico di malattia macroscopica(cioè visibile agli esami strumentali) e microscopica(in grado cioè di far insorgere nuove localizzazioni). La radioterapia, in qualsiasi forma o tecnica, è invece un trattamento locale, riservato, in questi stadi, a contenere i sintomi o a prevenirne altri e ad ottenere pertanto un controllo locale di malattia.
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