Recidiva di adenocarcinoma o altro?

Salve,

sono stata ricoverata nel reparto di chirurgia toracica nel marzo 2013,con diagnosi di neoformazione polmonare lobo inferiore sinistro associata a linfoadenopatia ilio-mediastinica e poi sottoposta a minitoracotomia laterale videoassistita + lobectomia inferiore sinistra .
Tornata a Taranto,sono stata sottoposta a quattro cicli di chemioterapia adiuvante e nell'agosto 2013 trattata con radioterapia postoperatoria al mediastino sn + l'ilo sn + i linfonodi parafaringei sn e i sottocarenali.
Nel dicembre 2014,la PET documenta la persistenza,oltre che l'ncremento di attività,dell'iperaccumulo,già rilevato con un'indagine precedente,in sede retro/paratracheale destra,all'altezza del soma di D-2 e nel febbraio successivo,decido di sottopormi ad un trattamento radiante mirato con cyberknife , sulla linfoadenopatia pet-positiva presso il C.D.I. di Milano.
Successivamente,gli esami eseguiti per controllo, danno la malattia in stadio T0 N0 M0 sino all'aprile 2016,quando la PET evidenzia la ricomparsa di un'area focale di patologico accumulo del radioglucosio,sospetta anche per localizzazione linfoghiandolare di malattia,in sede paratracheale destra(suv 7,0)al d'avanti dell'intersezione D2/D3.
L'oncologo di Taranto ,venuto a conoscenza dell'impossibilità per l'esecuzione di un approccio bioptico dell'adenopatia paratracheale destra ai fini del relativo accertamento istologico,mi consigliano prosecuzione di stretto follow up .
Poichè ,in sede paratracheale destra ,come già scritto,è stata eseguita radioterapia mirata,cosa potrebbe generare un accumulo di radioglucosio nella zona già irradiata?
Saluto cordialmente
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Potrebbe essere un fenomeno infiammatorio(ipotesi meno probabile), esito del trattamento radiante precedente così come potrebbe anche essere (più verosimilmente) una persistenza/ripresa di malattia. Vista la sede, probabilmente di difficile accesso per un accertatamento istologico o citologico, la scelta dell'osservazione può avere senso essendo la sede già in area di pregresso trattamento e ad oggi non sintomatica. Se però nel breve tempo continua la sua evoluzione (crescita del SUV e/o dimensionale) allora sarebbe confermata come sede di malattia e quindi imporrebbe con meno dubbi una valutazione terapeutica più immediata. Si rivolga comunque a chi la segue.

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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dopo
Utente
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Buongiorno Dr. Alongi,la sua risposta mi ridà fiducia nell'operato del mio oncologo curante,che dapprima aveva pianificato 4 cicli di chemio e successivamente ha annullato tale pianificazione decidendo per l'osservazione.
La saluto e la ringrazio per la risposta .