Carcinoma mammario in situ
Gentili dottori, ho 39 anni, sono sposata e non ho avuto gravidanze; nel 2002 mi è stato diagnosticato un linfoma di hodgkin scleronodulare stadio IIx B al mediastino, ho fatto chemioterapia ABVD e radioterapia con A.L. al mediastino con campi contrapposti per totali 3060 CGy, attualmente in completa remissione. A dicembre scorso mi sono operata ad entrambi i seni: quadrantectomia a sx e un nodulo a dx; alla mammella sx mi è stato diagnosticato un carcinoma in situ g1, per il quale il medico mi ha proposto la radioterapia o una mastectomia totale. Alla mammella dx mi è stata diagnosticata una displasia fibrocistica.
Dato che quella sede è già stata radiata, considerando gli effetti collaterali possibili, il medico propende per la mastectomia, che oltretutto ridurrebbe a zero il rischio di recidive. E' proprio così?
Sono alti i rischi derivanti dalle radiazioni su quella parte per me?
E la radioterapia di quanto ridurrebbe il rischio di recidive?
Se la radioterapia ha provocato questa lesione a sx devo temere anche per la mammella dx!?
Ho già postato con il dottor Salvo Catania, il quale mi ha proposto di rivolgermi a voi, esperti in radioterapia.
Attendo con ansia una risposta e fin d'ora ringrazio tutti.
Dato che quella sede è già stata radiata, considerando gli effetti collaterali possibili, il medico propende per la mastectomia, che oltretutto ridurrebbe a zero il rischio di recidive. E' proprio così?
Sono alti i rischi derivanti dalle radiazioni su quella parte per me?
E la radioterapia di quanto ridurrebbe il rischio di recidive?
Se la radioterapia ha provocato questa lesione a sx devo temere anche per la mammella dx!?
Ho già postato con il dottor Salvo Catania, il quale mi ha proposto di rivolgermi a voi, esperti in radioterapia.
Attendo con ansia una risposta e fin d'ora ringrazio tutti.
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Il suo quesito è di quelli che fanno scatenare dibattiti infiniti.
Partiamo da una certezza:
Il Prof Veronesi, uno dei massimi esperti mondiali sul tumore della mammella, ha condotto uno studio storico che ha dimostrato l'equivalenza tra quadrantectomia + radioterapia, rispetto alla tradizionale mastectomia (Studio Milan I: New England Journal Medicine 2002). Questo ha finalmente consentito la preservazione in sicurezza della mammella residua in ormai quasi tutti i casi di carcinoma della mammella.
Purtroppo però rimangono situazioni, nella fattispecie la sua, in cui la mastectomia può tornare ad essere l'indicazione consigliata: in virtù della pregressa radioterapia sul mediastino c'è una sovrapposizione di una buona quota dei campi precedenti di Radioterapia, erogata sul mediastino, con quelli di una possibile RT sulla mammella.
Se la ricostruzione chirurgica le è consentita, senza problemi estetici importanti, potrebbe essere l'opzione perseguibile con minore rischio di effetti collaterali.
Se non fosse da lei accettata la chirirgia demolitiva, nella programmazione della radioterapia come scelta alternativa, si dovrebbe tenere conto dei vecchi campi, della precedente dose, della distanza temporale tra i sue trattamenti e, sulla base di questi importanti fattori, valutarne la fattibilità; tale soluzione non risulta comunque imopossibile o troppo rischiosa, ma sicuramente laboriosa.
Altre certezze:
Il rischio di recidiva senza RT è del 10%. LA RT riduce più del 50% del rischio di recidiva locale.
Il rischio di recidiva dopo mastectomia è bassissimo, quasi ma non proprio uguale a zero. Dipende dalla posizione del nodulo in profondità e dal tipo di resezione che viene fatta.
Incertezze:
Ruolo della RT precedente sull'insorgenza del II tumore?
Rischio di tumore all'altra mammella?
Quali effetti collaterali da sommazione dei due trattamenti di Rt, sebbene a distanza eventuale di 7 anni? Secondo alcuni modelli teorici in 6 anni si può perdere l'effetto "dannoso" del 30% della dose di RT ricevuta (fortunatamente bassa per i linfomi).
Quindi valuti con accuratezza questi fattori di certezza e di incertezza con il suo chirurgo, sentendo magari anche un radioterapista "esperto" con calma e di persona.
Partiamo da una certezza:
Il Prof Veronesi, uno dei massimi esperti mondiali sul tumore della mammella, ha condotto uno studio storico che ha dimostrato l'equivalenza tra quadrantectomia + radioterapia, rispetto alla tradizionale mastectomia (Studio Milan I: New England Journal Medicine 2002). Questo ha finalmente consentito la preservazione in sicurezza della mammella residua in ormai quasi tutti i casi di carcinoma della mammella.
Purtroppo però rimangono situazioni, nella fattispecie la sua, in cui la mastectomia può tornare ad essere l'indicazione consigliata: in virtù della pregressa radioterapia sul mediastino c'è una sovrapposizione di una buona quota dei campi precedenti di Radioterapia, erogata sul mediastino, con quelli di una possibile RT sulla mammella.
Se la ricostruzione chirurgica le è consentita, senza problemi estetici importanti, potrebbe essere l'opzione perseguibile con minore rischio di effetti collaterali.
Se non fosse da lei accettata la chirirgia demolitiva, nella programmazione della radioterapia come scelta alternativa, si dovrebbe tenere conto dei vecchi campi, della precedente dose, della distanza temporale tra i sue trattamenti e, sulla base di questi importanti fattori, valutarne la fattibilità; tale soluzione non risulta comunque imopossibile o troppo rischiosa, ma sicuramente laboriosa.
Altre certezze:
Il rischio di recidiva senza RT è del 10%. LA RT riduce più del 50% del rischio di recidiva locale.
Il rischio di recidiva dopo mastectomia è bassissimo, quasi ma non proprio uguale a zero. Dipende dalla posizione del nodulo in profondità e dal tipo di resezione che viene fatta.
Incertezze:
Ruolo della RT precedente sull'insorgenza del II tumore?
Rischio di tumore all'altra mammella?
Quali effetti collaterali da sommazione dei due trattamenti di Rt, sebbene a distanza eventuale di 7 anni? Secondo alcuni modelli teorici in 6 anni si può perdere l'effetto "dannoso" del 30% della dose di RT ricevuta (fortunatamente bassa per i linfomi).
Quindi valuti con accuratezza questi fattori di certezza e di incertezza con il suo chirurgo, sentendo magari anche un radioterapista "esperto" con calma e di persona.
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
[#2]
Utente
Buonasera dottor Alongi, grazie per aver chiarito i miei dubbi. Ho valutato a fondo i rischi e i benefici della RT e della mastectomia. Nonostante la mastectomia sia difficile da accettare è quella che farò; ora ancor più mi sento tranquilla e decisa ad affrontare l'intervento che spero mi garantirà una qualità e quantità di vita migliore. Durante l'intervento mi sarà applicata la protesi che spero non mi darà problemi di alcun genere?! Per l'altra mammella continuerò a fare prevenzione, in fondo il lato positivo dell'essere pazienti oncologici è la frequenza dei controlli...
Grazie di cuore
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Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.2k visite dal 18/02/2009.
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