Dolore cronico resistente ai fans psoas/cresta iliaca anteriore e posteriore, bacino e coccige

Buongiorno,

dal gennaio 2024 ho iniziato a soffrire di un dolore cronico che è progressivamente peggiorato, diventando quasi quotidiano (ora si presenta solo 2 o 3 giorni al mese senza dolore).

Il dolore si localizza nella parte inferiore destra dell’addome, lungo il margine dell’ileopsoas, coinvolge la cresta iliaca anteriore e posteriore, tutto il bacino, il coccige e spesso si irradia alla gamba destra, talvolta fino al ginocchio o alla pianta del piede. Nel marzo 2024, ho eseguito una risonanza magnetica (lavorando come infermiera da oltre 15 anni) che ha evidenziato:

C3-C4, C4-C5 e C5-C6 si rilevano procidenze discali circonferenziali con impronte sul midollo spinale ed impegno foraminale bilaterale.

D7-D8 presenza di piccola procidenza discale postero-mediana con impronta sul midollo spinale.

D11-D12 presenza di procidenza discale circonferenziale con impronta sugli spazi liquorali perimidollari anteriori.

L4-L5 presenza di procidenza discale circonferenziale con impronta sul sacco durale e modesto impegno foraminale bilaterale.

A maggio 2024, il fisiatra ha prescritto una terapia cortisonica intramuscolare senza risultati duraturi; il dolore è ricomparso dopo 20 giorni, accompagnato da parestesie e formicolii notturni alle mani. A luglio 2024, l’elettromiografia ha diagnosticato una sindrome del tunnel carpale a destra. A ottobre 2024 ho seguito un ciclo di 12 sedute di fisioterapia senza miglioramenti.

La rmn anca dx ha evidenziato: raccolta fluida è presente in sede di capsula a livello pertrocanterico.
Tenue edema lungo il grande trocantere in sede di inserzione tendinea.

 A novembre 2024, il fisiatra ha consigliato indagini addominali. La visita ginecologica e la risonanza pelvica hanno sollevato il sospetto di endometriosi. A gennaio 2025, presso un centro specializzato, sono stata inserita in lista per un intervento di shaving per adenomiosi e sospetto di aderenze a livello dell’ovaio destro e un nodulo al sigma.

Sempre a gennaio ho iniziato un ciclo di TENS senza risultati. Il dolore persiste e si aggrava: è resistente ai FANS, compare al risveglio durante la mobilizzazione, peggiora stando seduta o in piedi e si attenua solo parzialmente sdraiata dopo qualche ora. Spesso la sera si estende alla schiena, arti e braccia, accompagnato da astenia e rigidità, soprattutto al mattino e durante la notte, con difficoltà a scendere le scale.


A febbraio 2025, la visita reumatologica ha escluso patologie come lupus (ANA e VES negativi) e non ha indagato il fattore reumatoide né l’HLAB27. La risonanza magnetica del bacino ha mostrato sincondrosi sacro-iliache nei limiti e una lieve falda di versamento articolare bilaterale, più evidente a destra. L

a reumatologa non ha richiesto ulteriori esami e ha deciso di attendere l’intervento chirurgico. L’intervento, eseguito ad agosto 2025, non ha evidenziato endometriosi, aderenze o noduli, ma solo adenomiosi uterina trattata con laser e frammenti fibroadiposi e leimuscolari con sclerosi nei tessuti di Douglas e dei legamenti utero-sacrali. Il ginecologo ha riferito che il dolore non è correlato ai reperti trovati.

Dopo l’intervento il dolore è ulteriormente peggiorato. Ho difficoltà ad addormentarmi, con dolori diffusi a braccia, schiena, zona lombare e gambe; avverto una sensazione di “accensione” muscolare diffusa, simile a un tremolio o vibrazione costante, che rende impossibile trovare una posizione comoda per dormire.

Spesso devo alzarmi perché il dolore è troppo intenso.

Sto avendo serie difficoltà a gestire la vita quotidiana e gradirei un vostro parere.

Cordiali saluti.
Dr. Bernardo D'Onofrio Reumatologo 533 24
Gentile sig.ra,

Gli esami da lei effettuati non sembrano giustificare un’origine infiammatoria dei sintomi, come ad esempio si vede nei casi di spondiloartriti. La positività del fattore reumatoide, come pure l’eventuale presenza di allele HLA-B27, in presenza dei sintomi che ci riferisce (con gli evidenti limiti del consulto a distanza, senza poterla visitare), non ci consentirebbero comunque di porre diagnosi di spondiloartrite o artrite reumatoide. Le consiglierei una rivalutazione reumatologica per escludere altre cause dei suoi sintomi.

Un caro saluto

Dott. Bernardo D’Onofrio
Dirigente Medico di Reumatologia
Per prenotazioni in libera professione: donofrio.reumatologia@gmail.com

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Utente
Grazie per la risposta. Ho scritto al reumatologo che mi segue che aveva i referti ma non mi ha ancora risposto. Per un controllo si parla dell agenda 2027. Dovrò cercare un altro specialista che magari segua in LP. Eventualmente ha senso girare il caso a un altro specialista che non sia il fisiatra?
Un cordiale saluto
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Dr. Bernardo D'Onofrio Reumatologo 533 24
Direi di sì: ha senso chiedere una seconda opinione reumatologica.

Cordiali saluti

Dott. Bernardo D’Onofrio
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No mi scusi intendevo tipo un ortopedico o neurologo. Grazie saluti
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Dr. Bernardo D'Onofrio Reumatologo 533 24
Sinceramente no: i sintomi che mi descrive appaiono più di competenza reumatologica o fisiatrica.

Cordiali saluti

Dott. Bernardo D’Onofrio
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Solo un ultima cosa, secondo lei il materiale trovato e analizzato in sede di intervento dove il ginecologo ha constatato non essere correlato all endometriosi ma di valutare altre ipotesi può essere di aiuto per una diagnosi reumatologica? Perché il.mio dubbio è che il materiale simile potrebbe essere situato anche in ambito extra peritoneale tipo localizzato a destra dove localizzo il dolore.

Saluti
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Dr. Bernardo D'Onofrio Reumatologo 533 24
Beh, eventualmente potrebbe fare una RM pelvica, se i dubbi sull’endometriosi ci sono ancora; sicuramente è utile saperlo in termini di diagnosi differenziale.

Cordiali saluti

Dott. Bernardo D’Onofrio
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No il ginecologo con l intervento e l istologico ha escluso endometriosi. C era solo adenomiosi uterina. Mi ha detto di indagare altre cose. Grazie mille
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