Donna di 57 anni e da circa 20 sono affetta da artrite reumatoide

Gent.mo Dottore
Sono una donna di 57 anni e da circa 20 sono affetta da artrite reumatoide.
Dall'inizio della malattia ad oggi sono stata curata, con esito a mio parere positivo, con diversi farmaci associati a piccole dosi di cortisone (4mg/d) quali: inizialmente plaquenil, poi mtx, dopo ancora con arava e ultimamente con un farmaco biologico l'enbrel 50mg sempre associati con cortisone. Tutto questo con accettabili risultati visto che non ho attualmente grossi disturbi se non un fastidioso "occhio secco" causa, a detta sia del reumatologo che dall'oculista, l'artrite in atto.
Ora arrivando al punto della domanda vorrei, se possibile, un Suo parere riguardo quanto segue:
-Dal 2011 a luglio 2012 sono stata sotto cura con enbrel + cortisone. -Da luglio 2012 a gennaio 2013 mi è stata sospesa ogni forma di cura, dato il mio stato di benessere. -A febbraio 2013 sono ritornata in visita di controllo presso il mio reumatologo il quale mi dice che le cose vanno nel migliore dei modi e per tenere sotto controllo la malattia mi prescrive il plaquinil 200 da prendere una pillola 2 volte al giorno ai pasti. -E' importante sottolineare che a quest'ultima visita ho portato tutte le analisi del sangue e dell'urina prescrittemi dal mio reumatologo, i cui valori sono tutti nella norma eccetto il "Fattore reumatologico 34,70 Ul/mL ; Ab anti citrullina 310,90 U ; Urine-Esterasi leucocitaria 75"
Arrivando al nocciolo della domanda, secondo Lei va bene questo cambiamento, cioè lasciare l'enbrel per proseguire con il plaquinil nonostante l'enbrel faccia parte dei farmaci ultima generazione? Mi debbo preoccupare per gli effetti che il plaquinil ha sull'occhio? Nel caso si manifestassero questi effetti, sono reversibili?
Salutando ringrazio anticipatamente
[#1]
Allergologo attivo dal 2010 al 2015
Allergologo
Gentile utente,
non è possibile esprimere un giudizio sull'opportunità della variazione terapeutica senza conoscere il caso nel dettaglio. Si può fare se le condizioni lo consentono; nello specifico non vi è motivo di ritenere che il collega reumatologo non abbia valutato ogni elemento clinico prima di prendere questa decisione.
L'idrossiclorochina può raramente accumularsi nella retina: si raccomanda infatti un esame del fondo oculare ogni 9-12 mesi proprio per prevenire l'insorgenza di disturbi visivi correlabili all'uso del farmaco.
Saluti,