Una vita, nè posso tornare

Sono una ragazza di 21anni giunta ad un punto critico.Sono sempre stata magra,ma dal 2005 assumo antiepilettici che hanno comportato un aumento(forse legato anche alla crescita)di peso,contrastato da un'opportuna dieta.Sono una persona ansiosa,con un'ansia(immotivata)legata soprattutto alle mie prestazioni scolastiche e al rapporto coi miei(complessi di inferiorità).Questo rapporto mi impedisce di avere un qualsivoglia dialogo coi miei e potermi aprire.In dicembre 2008 sono stata operata per una lesione ippocampale dx.Tornata a casa dall'operazione pesavo 50kg.Continuai ad assumere il Keppra,farmaco antiepilettico che assumevo da marzo 2008 e che mi aveva fatto aumentare.Per le due settimane dopo l'intervento non mangiai quasi nulla,per le mie condizioni di debolezza.Nonostante questo,appena ripresi a mangiare,comunque senza abbuffarmi,comincia a ingrassare di ca 1/1,5kg a settimana.Questo fatto,unito al dover sopportare cambiamenti fisici legati all'operazione non indifferenti per una persona della mia età,generarono in me uno stato di malessere che mi portò a mangiare sempre più e,soprattutto,di nascosto dai miei(quindi anche dal mio cervello).I miei si accorsero subito dell'aumento(quando ancora non dipendeva da me)e mi prescrissero esami del sangue e una visita endocrinologica,ma fu tutto inutile.L'endocrinologo mi prescrisse anche una pastiglia da associare alla dieta,ma senza risultati,dato che ormai io ero una "ragazza immagine" con la vita distrutta che più o meno consapevolmente stava(e sta) aggravando la sua situazione essendo entrata nel circolo vizioso di:mi guardo allo specchio e piango perché mi vedo(e sono)più grassa di prima-piango-mi deprimo-mangio-odio il cibo perché so che è la causa dei miei mali(non riesco a provocarmi il vomito perché ho un autocontrollo troppo sviluppato e perché vomitare è poco "elegante".)-divento nervosa perché non capisco come non riesca a tenere a bada fame/nervosismo-conseguenza-->mangio-->conseguenza tento di rimediare imbottendomi di pastiglie inutili che recupero ovunque.l'ansia aumentava sempre più(uscivo di casa per andare in stazione e tornavo in dietro perché non volevo essere vista così ingrassata).Dopo due episodi del genere mi sono sentita così svilita che mi sono chiusa in casa e ho cominciato a mangiare a più non posso,raggiungendo i 60kg.L'ansia ha raggiunto il suo culmine a luglio 2009,quando ho tentato,purtroppo senza successo,il suicidio.Dopo il ricovero,ho iniziato un percorso psicoterapico,che però ho interrotto,per il mio orgoglio(altro motivo che mi aveva spinto al suicidio) e la mia incapacità di aprirmi.Ma ora non ce la faccio più.formalmente seguo una dieta da 1500kcal/die,ma alterno periodi di rigido controllo a periodi di incapacità totale di dire stop a me stessa. Mi scuso per la richiesta prolissa,ma la vita ruota intorno al mio aspetto fisico e ora come ora io non ho una vita, nè posso tornare a rivolgermi ad un servizio di psicoterapia, perché già sperimentato e fallito.
[#1]
Dr. Serafino Pietro Marcolongo Dietologo, Medico estetico 8.6k 129 47
Gent. utente,
ho letto con molta attenzione la Sua richiesta di consulto. Ritengo, pertanto, che il Suo problema principale da affrontare al più presto sia quello di recuperare la propria autostima! Purtroppo, è inutile nasconderle l'estrema necessità di affidarsi ad un ottimo professionista psicologo-psicoterapeuta, che l'aiuti in questo. Non giudichi come "...già sperimentato e fallito." quanto abbia ottenuto (o non ottenuto!) da "...un servizio di psicoterapia...". Per fortuna esistono tanti seri e preparatissimi Psicologi-Psicoterapeuti, che ogni giorno aiutano migliaia di pazienti con problematiche identiche alla Sua.
Nella Sua zona...vedrà... non avrà difficoltà a trovarlo.
Ci tenga pure informati.
Cordialmente

Dott. Serafino Pietro Marcolongo
Dietologia - Medicina Estetica

IL CONSULTO ONLINE NON SOSTITUISCE LA VISITA DIRETTA!

[#2]
dopo
Utente
Utente
Immaginavo una risposta del genere, ma purtroppo non me la sento proprio di intraprendere un percorso di questo tipo perché conosco il mio carattere. Ed è questo il motivo per cui sottolineavo come il mio precedente esperimento si fosse rivelato fallimentare.
Il mio problema nell'affrontare una psicoterapia consiste nel fatto che dovrei parlare dal vivo con qualcuno del mio rapporto col cibo. E per me sarebbe eccessivamente umiliante (d'altronde, anche se fisicamente non più, resto una "ragazza immagine" orgogliosa). Il solo pensiero di doverne parlare con qualcuno di persona, mi fa stare male.
Credo che la mia unica speranza sia che io possa trovare una pastiglia in grado di controllare gli stimoli che partono dal cervello, senza danneggiarlo (perché faccio ancora uso di antiepilettici.)
Grazie per l'attenzione, cordiali saluti.
Dieta

Tutto su dieta e benessere: educazione alimentare, buone e cattive abitudini, alimenti e integratori, diete per dimagrire, stare meglio e vivere più a lungo.

Leggi tutto