Referto di mammografia con cluster di microcalcificazioni
buongiorno; ieri mia moglie 41 anni ha fatto la sua prima mammografia come semplice controllo consigliato per l'eta', ecco il referto:
corpi mammari a carattere parzialmente infiltrativo adiposo con persistenza di ricco tessuto ghiandolare addensato particolarmente in sede retroareolare. A destra nessun reperto patologico.
A sinistra in sede sovrareolare, nel contesto di aree di addensamento ghiandolare non patologica, si evidenzia piccolo cluster di microcalcificazioni, complessivamente di circa 2 mm. di dimensioni comprendente 5 piccole immagini calcifiche a tipologia benigna.
Trattandosi comunque di primo controllo radiologico, si ritiene a puro scopo prudenziale opportuna rivalutazione con radiogramma mirato della regione periareolare sinistra a 6 mesi.
La successiva valutazione ecografica non evidenzia, in tale area, alcun repeto nodulare o lesioni distorsive della normale trabecolatura.
Fascia retromammaria regolare.
Nessun segno radiologico di malignita'.
Categoria Radiologica: BI RADS R2 ma con necessita' di rivalutazione a 6 mesi.
Posso avere un parere anche con riferimento ad eventuali evoluzioni?
Ringrazio del cortese riscontro.
e.c.
corpi mammari a carattere parzialmente infiltrativo adiposo con persistenza di ricco tessuto ghiandolare addensato particolarmente in sede retroareolare. A destra nessun reperto patologico.
A sinistra in sede sovrareolare, nel contesto di aree di addensamento ghiandolare non patologica, si evidenzia piccolo cluster di microcalcificazioni, complessivamente di circa 2 mm. di dimensioni comprendente 5 piccole immagini calcifiche a tipologia benigna.
Trattandosi comunque di primo controllo radiologico, si ritiene a puro scopo prudenziale opportuna rivalutazione con radiogramma mirato della regione periareolare sinistra a 6 mesi.
La successiva valutazione ecografica non evidenzia, in tale area, alcun repeto nodulare o lesioni distorsive della normale trabecolatura.
Fascia retromammaria regolare.
Nessun segno radiologico di malignita'.
Categoria Radiologica: BI RADS R2 ma con necessita' di rivalutazione a 6 mesi.
Posso avere un parere anche con riferimento ad eventuali evoluzioni?
Ringrazio del cortese riscontro.
e.c.
[#1]
Ovviamente l'evoluzione non è prevedibile e pertanto è necessario un monitoraggio delle microcalcificazioni.
Comunque il quadro mi sembra non preoccupante perchè le calcificazioni sono state definite come benigne e meritano solo un controllo entro tempi medi (6 mesi).
In generale in una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.
Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)
e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .
Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula.
Cordiali saluti
Comunque il quadro mi sembra non preoccupante perchè le calcificazioni sono state definite come benigne e meritano solo un controllo entro tempi medi (6 mesi).
In generale in una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.
Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)
e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .
Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula.
Cordiali saluti
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
[#3]
Risulta dal referto :
" 5 piccole immagini calcifiche a tipologia benigna.
Trattandosi comunque di primo controllo radiologico, si ritiene a puro scopo prudenziale opportuna rivalutazione con radiogramma mirato della regione periareolare sinistra a 6 mesi"
Assolutamente corretto.
" 5 piccole immagini calcifiche a tipologia benigna.
Trattandosi comunque di primo controllo radiologico, si ritiene a puro scopo prudenziale opportuna rivalutazione con radiogramma mirato della regione periareolare sinistra a 6 mesi"
Assolutamente corretto.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 22.7k visite dal 24/07/2008.
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