Le scrivo invitandola gentilmente ad una valutazione tarapeutica

Sono una signora di 52 anni (con ciclo mestruale ancora regolare) che il 17/06/08 ha subito una quadrantectomia alla mammella destra e successiva dissezione ascellare in seguito ad esame del linfonodo sentinella.

Diagnosi: carcinoma lobulare invasivo classico (E Caderina) multifocale con nudulo maggiore di cm 1 di diametro, più altri focolai microscopici nei prelievi random con distanza inferiore di cm 2 dal nodulo maggiore e componente intralobulare inferiore al 25%, nonchè iperplasia duttale usuale con patter/papillare solido nel parinchema adiacente.
Margini del nodulo infiltranti, cute e margini di resezione indenni.

Linfonodo sentinella sede di metastasi con infiltrazione della capsula.

Linfonodi in gran parte atrofico adiposi esenti da infiltrazione neoplastica.

Staging: pT1a pN1a(sn) del pTNM; N+1(sn)/26

Invasione vascolare non visibile
Stadio IIA
Recettori per estrogeni-anti-ER(Sp1, Ventana)
% cellule neoplastiche moderatamente positive= 30
% cellule neoplastiche fortemente positive= 10

Recettori steroidei per il progesterone- anti-PgR(1E2, Ventana)
% di cellule neoplastiche positive= 70

Indice di proliferazione -anti-Ki67(K-2, Ventana)
% di cellule neoplastiche positive= 10

Punteggio di intensità della marcatura per valutazione della iperrespressione di HER-2: livello 0

Le scrivo invitandola gentilmente ad una valutazione tarapeutica in ordine alla chemioterapia, radioterapia e ormonoterapia, avendo ricevuto due pareri altamente discordanti che mi hanno provocato una logica confusione.
[#1]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Per la radioterapia non ci sono dubbi che sia necessaria.
Suppongo che la discordanza riguardi l'ormono e la chemioterapia.
Può essere più precisa ? Può essere più precisa sul numero dei linfonodi esaminati?
Può controllare se c'è anche un numero riferito a Ki 67 ?
Cordiali saluti
Salvo Catania

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Egregio Dott. Catania,
sono consapevole del fatto che la radioterapia è sanza dubbio necessaria, ma il mio dubbio riguarda il resto della terapia.

Il numero dei linfonodi esaminati è 26, di questi solo uno è risultato positivo e sede di metastasi con infiltrazione della capsula.
I valori a mia disposizione sono quelli sopraelencati.

La voce Ki67 dice semplicemente:

Indice di proliferazione - Anti-Ki67 (K-2, Ventana)
%di cellule neoplastiche positive=10

Non vi è alcun numero accanto.
Nei giorni scorsi ho eseguito anche una scintigrafia totalbody e un'eco epatobialiare che sono risultate prive di lesioni sospette.
Il chirurgo oncologo che mi ha sottosposta all'intervento ritiene che io debba solo fare 30 cicli di radio e seguire una terapia ormonale con enantone e nomafen poichè il mio tumore risulta ormonosensibile.
Mi farebbe piacere conoscere il suo parere in merito, soprattutto riguardo la chemioterapia.
La ringrazio per la gentilezza dimostrata e per la tempestività della sua risposta.
[#3]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Ma non mi ha scritto quale sia la seconda opzione che suppongo si riferisca alla chemioterapia e che ritengo sia stata proposta da un oncologo medico.
Lei è già in menopausa ?
C'è nei referti in suo possesso un riferimento al GRADO di differenziazione della neoplasia (G ?).
[#4]
dopo
Utente
Utente
Il grado è G2 e non sono ancora in menopausa, ho un ciclo piuttosto regolare.

La chemioterapia mi è stata suggerita dal medico oncologo e prevede 6 cicli con taxotere e endoxan.

La mia perplessità nasce dal fatto che il chirurgo oncologo ha invece escluso la necessità di effettuare la chemio.

Lei la ritiene necessaria?
E nel caso in cui si fosse trattato di una micrometastasi del linfonodo, la terapia sarebbe differente?

Grazie ancora per la disponibilità.
[#5]
Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
La scelta della strategia terapeutica in oncologia una volta era solo dell'oncologo ma ora da qualche anno si affaccia la necessità di avere degli approcci multidisciplinari.
Nel Ns piccolo con il Collega Catania ed Alongi spesso abbiamo valutato (con i limiti del mezzo mediatico)casi come il suo, cercando di dare un aiuto e portare un pò di chiarezza.
Premesso che le certezze non sono di questo mondo, considerando la sua età, la positività linfonodale, la non iperespressione recettoriale estro progestinica, lo stato premenopausale, lei rientra nella classificazione di malattia a rischio intermedio e petanto, alla luce di quanto su esposto, concordo con chi le ha suggerito una terapia sistemica al fine di darle la maggior protezione possibile.
Chieda al suo chirurgo se il non fare la chemio viene fuori dalle linee guida di S. Gallen???
Sarebbe opportuno che ogni dubbio venga discusso tra gli addetti ai lavori e poi di riflesso al paziente; solo così si evita di fare quello che sta succedendo a lei cioè creare confusione.

Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)

[#6]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Anche io sono un chirurgo oncologo e concordo con il collega
D'Angelo.
[#7]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio entrambi per l'attenzione dedicatami e la gentilezza dimostrata.

La conclusione che ne traggo è che quindi entrambi concordiate sul fatto che la chemio nel mio caso è consigliata.
Cosa mi dite dei medicinali che ho indicato (taxotere e endoxan)?

Un ultima curiosità: se si fosse trattato di una micrometastasi al linfonodo positivo, sarebbe cambiato qualcosa in termini di terapia consigliata oppure no?

Grazie ancora.
[#8]
Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
Fose sarebbe cambiato, ma solo nel tipo di chemio (x esempio 4 Adriamicina Ciclofosfamide).
Lo schema propostole è quello che ad oggi è tra i migliori in termini di risultati di efficacia nella prevenzione.
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