Microcalcificazioni
Buongiorno
a marzo ho eseguito screning mammografico settimana scorsa sono stata richiamata mi hanno rifatto mammo ed eco il risultato e' il seguente
Indagine eseguita in secondo livello di scrrening per incremento di microcalcificazoni al quadrante superoesterno sinistro. Familiarita' per neoplasia mammaria (zia paterna)
al controllo attuale si conferma incremento di alcuni gruppetti di microcalcificazioni al QSE di sinistra pertanto meritevoli di tipizzazione istologica.
non ulteriori reperti di rilievo
si risolve al completamento con tomosinesi la tenue opacita' a destra priva di corrispettivi ecografici sospetti
non immagini sospette al completamento ecografico bilaterale che a sinistra evidenzia in corrispondenza di opacita' mammografica cisti semplici
non linfoadenopatie
Mi hanno prescitto MAMMOTTONE per la fine di maggio. Ora siccome sono un po' in ansia mi chiedevo e' il caso di sentire un nuovo parere e di accellarare il tempo per il mammottone , perche'l leggendo un po' in internet mi sono agitata di piu' e non vorrei far passare troppo tempo
grazie mille cordiali saluti Cristina
a marzo ho eseguito screning mammografico settimana scorsa sono stata richiamata mi hanno rifatto mammo ed eco il risultato e' il seguente
Indagine eseguita in secondo livello di scrrening per incremento di microcalcificazoni al quadrante superoesterno sinistro. Familiarita' per neoplasia mammaria (zia paterna)
al controllo attuale si conferma incremento di alcuni gruppetti di microcalcificazioni al QSE di sinistra pertanto meritevoli di tipizzazione istologica.
non ulteriori reperti di rilievo
si risolve al completamento con tomosinesi la tenue opacita' a destra priva di corrispettivi ecografici sospetti
non immagini sospette al completamento ecografico bilaterale che a sinistra evidenzia in corrispondenza di opacita' mammografica cisti semplici
non linfoadenopatie
Mi hanno prescitto MAMMOTTONE per la fine di maggio. Ora siccome sono un po' in ansia mi chiedevo e' il caso di sentire un nuovo parere e di accellarare il tempo per il mammottone , perche'l leggendo un po' in internet mi sono agitata di piu' e non vorrei far passare troppo tempo
grazie mille cordiali saluti Cristina
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Stia assolutamente tranquilla perchè la situazione che descrive non necessita di una definizione urgentissima. Se con la mia replica non riuscissi a tranquillizzarla del tutto in via del tutto eccezionale può inviarmi una mail (salvo.catania@libero.it).
In una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.
Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)
e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .
Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula.
http://www.senosalvo.com/approfondimenti/agobiopsia_della_mammella.htm
Ovviamente concordo per l'approfondimento con Mammotome, che è uno strumento elaborato sull'agoaspiratore automatico da me inventato.
Tanti saluti
Salvo Catania
In una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.
Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)
e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .
Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula.
http://www.senosalvo.com/approfondimenti/agobiopsia_della_mammella.htm
Ovviamente concordo per l'approfondimento con Mammotome, che è uno strumento elaborato sull'agoaspiratore automatico da me inventato.
Tanti saluti
Salvo Catania
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.1k visite dal 18/04/2016.
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