Calcolosi in spina bifida

Salve gentili medici, sono qui a chiedere un parere.
Breve premessa: pzt con spina bifida, vescica neurologica, minzione con torchio.
Nel Gennaio '23 ho episodi di colica renale che mi spingono a ricorrere al PS, dal quale emerge la presenza di una litiasi di 8mm al meato ureterale dx, risoltasi con una cura espulsiva.
Non più altri episodi.
Un'ecografia in Giugno rileva la presenza di due microlitiasi a sx, a livello dei calici alti.
Pochi giorni fa, nuovo episodio di colica a sx, dolore intenso e fisso a differenza dell'altra volta, e mi reco in PS dove via TAC si ottiene questo esito: "a sinistra quadro d'idronefrosi caratterizzato da dilatazione calico-pielica e dell'uretere a monte di formazione litiasica di 3. 5 mm localizzata in corrispondenza del meato ureterale.
Sempre da tale lato, ai calici superiori, due formazioni litiasiche, ciascuna di 3 mm circa.
A destra tutto regolare".

Ad ora no febbre.
Creatinina e urea nella norma. Leucociti: 15. 24 (4. 00/10. 00)

Questo è accaduto il 22 c. m.
m. ho iniziato la loro terapia con levofloxacina+pednisone+ominic dal giorno dopo, ergo siamo a 4 gg.
Fino a ieri mattina, dolore costante, a volte sopportabile, altre da trattare con tachipirina (mix di farmaci che purtroppo mal tollero).
Ora accuso semplicemente un lieve fastidio al fianco quando respiro profondamente, per il resto la situazione è un po' migliorata, se non che da ieri mattina si presenta ematuria.
Sono a chiedermi: immagino due possibilità: che il calcolo si sia spostato e questo giustifica l'insorgenza improvvisa dell ematuria e la modificazione dei fastidi?
Che il calcolo sia uscito e non me ne sia accorto?
(però controllo sempre).
Ma soprattutto, la cosa che mi sconforta è che nell'episodio di Gennaio, dopo solo due giorni di alfalitico ho espulso un calcolo ben piu' grande, perché stavolta con un soggetto ben piu' piccolo sembra non volerne sapere di uscire e mi causa fastidi anche piu' intensi dell'altra volta?

Chiedo un'ultima cosa: Le cure dovrebbero terminare domani (con antibiotico e cortisone) e alfalitico il 30, secondo i consigli del PS.
Per altro, non mi è nemmeno stata fissata una visita urologica di controllo.

Cosa devo fare, se l'ematuria continua o si sospetta che il calcolo non sia uscito a fine terapia (che, fra l'altro, non è troppo breve?) o eventualmente i fastidi continuassero?


Vi ringrazio ed auguro felici festività.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.9k 1.7k 19
Il destino dei calcoli, di qualsiasi dimensione è sempre imprevedibile. L'espulsione spontanea, anche se non rilevata direttamente, è in genere accompagnata da una rapida remissione dei disturbi. La loro persistenza invece fa pensare che il calcolo non abbia ancora tolto l'incomodo. Per questo motivo è indispensabile ripetere iun ogni caso quantomeno l'ecografia dopo 2-3 settimane. Se il calcolo foesse ancora fermo in uretere, vista l'inefficacia della terapia espulsiva, si deve programamre un intervento endoscopico risolutivo. Nell'attesa di questo è solo questione di fortuna, abbiamo spesso veduti espulsi calcoli a poche ore dall'intervento. Sulla sola fortuna non si può però contare in medicina.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Egregio dott. Piana la ringrazio per la risposta. Secondo lei una terapia cortisonica e antibiotica di soli 5 gg non è relativamente breve? Dovrei finire la tamsulosina il 30 dicembre. Nel caso non avvenisse l'espulsione in maniera spontanea dovrò ripetere l'ecografia (che però in PS non ha rilevato nulla)? Nel caso i sintomi non regredissero credo che non servirebbe l'esame per capire la situazione.
In ultimo le chiederei come mai ematuria non si è presentata subito ma solo da ieri in concomitanza della diminuzione dei dolori?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.9k 1.7k 19
Avendo già eseguito una TAC e presumendo che il calcolo sia nell’ultimo tratto dell’uretere è verosimile che un bravo ecografista riesca ad individuarlo. La sollecitudine nel proseguire gli accertamenti dipende essenzialmente dalla frequenza e dall’entità dei suoi disturbi. Ovviamente noi le auguriamo che da domano questi vadano scemando e possa prevalere la presunzione che il calcolo se ne sia andato inavvertitamente. Ma anche se i disturbi scomparissero del tutto, l’ecografia sarebbe comunque da ripetere.
In quanto alla sua seconda domanda, le abbiamo già scritto che poco è più imprevedibile delle modalità con cui i calcoli vengono espulsi spontaneamente.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Utente
Utente
La ringrazio gentile Dott. Piana.
Mi perdoni se continuo a disturbarla ma vorrei chiederle un parere. Stamani mi sono alzato con una ematuria consistente, e lievi bruciore alle zone basse. In compenso i dolori sembrano scomparsi. Questo quadro cosa potrebbe voler dire? Devo effettuare un controllo per questa ematuria? Potrebbe dipendere dalla idronefrosi e non dal calcolo? Mi scusi ancora dottore ma sono in apprensione. Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.9k 1.7k 19
In una situazione simile, è quasi certo che l'ematuria sia collegata al passaggio del calcolo. Fino a prova contraria, ovviamente, ma è anche per questo che bisogna eseguire una ecografia di controllo.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Utente
Utente
Certo dottore. La ringrazio per la risposta. Data l'apprensione della visione ematurica, sto bevendo di piu' per cercare di smaltirla, ma non so se faccio bene. Mi consiglierebbe di proseguire parallelamente all'alfalitico anche il cortisone (terminato ieri) per sicurezza? Se l'ematuria non dovesse placarsi al termine della terapia con omnic, che cosa mi consiglierebbe di fare (in caso di non avvenuta espulsione)?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.9k 1.7k 19
Beva per quel che ha sete, non esageri fino a quando la situazione non sarà chiarita. Le abbiamo già scritto che se il calcolo non si fosse mosso è necessario quantomeno programmare l'intervento risolutivo. Siccome questo ha comunaque un tempo d'attesa più o meno lungo, nel frattempo la fortuna può fare la sua parte. Insistere più di tanto con una terapia espusiva già dimostratasi inefficace parrebbe abbastanza vano.

Paolo Piana
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Utente
Utente
Grazie dott Piana. Le chiederei davvero le ultime cose. Una settimana (non ancora terminata) di terapia alfalitica può considerarsi sufficiente in caso di non espulsione per valutare altre soluzioni? Le chiederei ancora, nel caso ematuria fosse consistente e non diminuisse mi converrebbe tornare in PS a breve? Grazie ancora e rinnovo auguri di buone feste
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.9k 1.7k 19
La terapia espulsiva si consiglia in genere per 7-10 giorni. E' difficile che si tratti di un'ematuria così importante da giustificare ore di attesa in pronto soccorso ... Comunque veda lei come si sente più tranquillo.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Utente
Utente
Stamane era importante. Bevendo viene molto diluita. L'unico mio timore è che se resta costante di andare incontro a una debilitazione. Ma se non è rischioso, come lei suggerisce, eviterei ore di attesa. Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.9k 1.7k 19
L'ematuria è anemizzante solo se protratta per tempi lunghissimi (mesi).

Paolo Piana
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Utente
Utente
Gentile Dott. Piana le vorrei dare un piccolo aggiornamento.
Stamane ematuria (per ora!) diminuita. Dolori assenti da giorni. Noto un fastidio a livello vescicale, non frequente, come puntura e però, cosa che mi preoccupa, all'atto della minzione ho notato fatica a svuotare, con gocciolamento a inframmezzare i flussi urinari.
Potrebbe essere che il calcolo si è messo in un punto e crea lieve ostruzione? In questi casi, oltre a monitorare e proseguire la cura, che si fa? La ringrazio
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.9k 1.7k 19
Inutile fare delle mere ipotesi, il controllo ecografico è essenziale.

Paolo Piana
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Utente
Utente
Certo dottore. Un'ultima curiosità. Quanto tempo può permanere unidronefrosi per arrecare danni seri? Soprattutto in relazione al l'eventuale difficoltà di svuotamento data dal calcolo?
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Utente
Utente
Perché leggendo pareri medici qua e là, per alcuni anche pochi giorni rappresentano un rischio. Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.9k 1.7k 19
Un danno grave ed irreversibile comporta un'ostruzione prolungata, senz'altro oltre i sei mesi.

Paolo Piana
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Utente
Utente
Gentile dottore, vorrei chiederle un parere. Sono a 7 giorni di levofloxacina e cortisone, secondo lei potrei smettere la cura o conviene continuare? Al momento nessun disturbo, tranne la solita urina tendente al rosso. Grazie.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.9k 1.7k 19
Lei deve assumere i farmaci per il tempo per il quale le sono stati consigliati.

Paolo Piana
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Utente
Utente
La ringrazio.
Vorrei chiederLe ancora una cosa dottore. So che, a breve, andrà ripetuta un'ecografia come da prassi.
Visto che quella che mi è stata fatta in ospedale quando ho avuto la colica, ha rilevato solo l'idronefrosi e non il calcolo, può ritenersi decisivo come risultato (col rischio che ricapiti) o la valutazione (se approfondire con TAC o altro) verrebbe fatta nel caso in cui fosse ancora in essere la dilataizone?
La ringrazio e Le auguro buon fine anno
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.9k 1.7k 19
Rilegga quanto le abbiamo scritto nella risposta #3.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Utente
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Buongiorno gentile Dott. Piana vorrei chiederle un informazione. Avendo terminato la terapia il 30 cm, quanti giorni é consigliabile attendere per eseguire l'ecografia di controllo? Potrei già prenotare o è meglio aspettare un temo standard? Cordialità.
Buon anno
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.9k 1.7k 19
Si affretti a prenotare, i tempi d'attesa non sono mai brevi.

Paolo Piana
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Utente
Utente
Buongiorno gentile Dott. Piana, volevo chiederle un parere, mi hanno prospettato a prenotazione la data del 29 gennaio. Secondo lei è un tempo ragionevole o con una idronefrosi siamo troppo avanti? Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.9k 1.7k 19
Con l'aria che tira, diremmo che sia assolutamente accettabile. La situaione meriterebbe comunque un trattamento urgente in caso di febbre elevata o dolore intrattabile con coliche subentranti.

Paolo Piana
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