Levofloxacina probabili effetti collaterali

Buonasera, in seguito ad una infezione delle vie urinarie, caratterizzata da una frequente ed impellente necessità di urinare ho iniziato ad effettuare accertamenti diagnostici ed una terapia antibiotica con cefixoral prescritta dal mio medico di famiglia.
La terapia antibiotica ha dato inizialmente i suoi effetti ma dopo due giorni sono ricomparsi i sintomi di cui sopra.
Nel frattempo dall’ecografia è emerso un moderato ingrossamento della prostata ed un mancato svuotamento della vescica (rimane circa una tazzina da caffè dopo aver urinato) , analisi al sangue tutto ok, analisi urine ok.
Detto questo il mio medico di famiglia mi ha prescritto un altro antibiotico, più specifico, cioè Levofloxacina 500 mg.
Ho acquistato in farmacia il mylan generico Italia.
Premetto che non avevo mai assunto questo antibiotico e nemmeno lo conoscevo, ma vista la situazione di necessità ho iniziato la terapia senza pormi domande.
Primi due giorni di antibiotico tutto ok, dal terzo giorno inizio a percepire una certa pesantezza agli arti inferiori, difficoltà a camminare e caricare sui piedi, il quarto giorno la problematica si accentua ancor di più inizio a sentire fitte all’articolazione tra piede e caviglia ed insospettito dagli strani eventi mi viene l’idea di leggere il bugiardino del farmaco.
Leggo gli effetti collaterali legati ai nervi, legamenti e nello specifico al tendine di Achille e chiaramente entro in allerta.
Addirittura tra gli eventi rari c’è anche la rottura, rottura dei tendini anche dopo mesi, si parla anche di problemi permanenti! Informo il mio medico di quanto accade concordiamo di sospendere il farmaco e dalla sua reazione mi accorgo che comunque era abbastanza informato su questi effetti collaterali.
Sospendo al 4 giorno, avrei dovuto fare due cicli da dieci giorni.
Mi consiglia di continuare comunque una terapia antibiotica e mi scrive l’augmentin.
Ora sono al quarto giorno pieno di Augmentin, quindi ho sospeso da 4 giorni il precedente, ma gli effetti di cui parlavo in precedenza sono ancora presenti.
Sento bruciore in corrispondenza del tendine ed in generale una sorta di debolezza e fragilità, con delle fitte in determinati movimenti, inoltre da oggi il bruciore si sta irradiando anche al polpaccio dove talvolta sento una sensazione di spilli conficcati.
Considerate che di lavoro faccio il taxi, ho 44 anni e sollecito molto le articolazioni, tra frizione freno ed acceleratore ed immaginate quanto tutto questo mi sta provocando del disagio anche a lavoro, ma non solo al lavoro ma anche nei movimenti quotidiani che in questo momento non stanno funzionando come dovrebbero.
Detto questo quadro riassuntivo e scusate se mi sono dilungato vorrei chiedervi secondo voi cosa sarebbe opportuno fare in questo momento, ulteriori controlli?
Riposo degli arti?
Delle creme?
Oppure I sintomi andranno a regredire da soli?
Avete avuto casistiche in merito?
Scusate i troppi punti interrogativi e grazie anticipatamente del vostro tempo dedicatomi.
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Il problema per la sua prostata sono le moltissime ore passate sul sedile del taxi, che vi sia davvero una infezione meritevoli di essere trattata con antibiotici sarebbe tutto da dimostrare. La vera prostatite acuta a causa infettiva si manifesta con febbre anche elevata, in buona parte degli altri casi la componente infettiva è discutibile o sfuggente. Noi siamo sempre stati contrari alle terapie antibiotiche empiriche prolungate anche per la loro generale scarsa efficacia. D’ogni modo, la levofloxacina appartiene alla famiglia degli antibiotici chinolonici, che hanno avuto una enorme diffusione negli ultimi 30 anni nella terapia delle infezioni delle vie urinarie e respiratorie. Farmaci di notevole efficacia, sono però gravati da noti effetti collaterali, che ultimamente hanno reso opportuna la loro prescrizione solo in casi di particolare gravità e se possibile mai come prima scelta. I disturbi ai tendini che ci riferisce sono piuttosto comuni, con l’interruzione del farmaco dovrebbero ridursi gradualmente nell’arco di un paio di settimane. Il dolore può essere controllato con comuni antidolorifici. Dal punto di vista più propriamente urologico, le consigliamo senz’altro di sottoporsi alla visita diretta di un nostro Collega specialista in urologia per vedere come sia opportuno proseguire le cure.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Dottore Piana buonasera,
Concordo pienamente con lei , pur non avendo titolo , ma posso argomentare che i miei problemi alle vie urinarie sono iniziati con lo svolgimento di questa nuova attività lavorativa, troppo evidenti le circostanze. Da quando ho iniziato questo lavoro , agosto 2022, per almeno una decina di giorni a stagione (estiva , cioè quella di maggior attività ) ho avvertito problematiche legate alle vie urinarie . impellenza incredibile di fare pipì , almeno una pipì ogni corsa che facevo col cliente . Era una ricerca continua del bagno, in più pene continuamente arrossato , ed anche una strana formazione di pus bianco intorno al pene , intorno al glande . Terapia antibiotica ed il problema diciamo che si risolveva . Questo è accaduto per una decina di giorni , per le prime due stagioni , 2022 e 2023 .
Quest’anno invece la problematica sembra non avere via di uscita , avendo un buon rapporto col mio medico di famiglia ho seguito i suoi consigli e le sue terapie però mi rendo conto che , dopo 20 giorni di antibiotici e problemi ancora presenti , devo assolutamente rivolgermi , come da sua indicazione , ad uno specialista. Proprio da oggi mi sto ritrovando oltre i problemi di frequente minzione , con il pene , sia il glande , la corona sia il prepuzio super arrossati . Proprio il glande e la corona oltre ad essere arrossati , sembrano avere delle micro bollicine estese per tutta la superficie!
Oggi la situazione della mobilità non è migliorata , questa mattina nell’alzarmi dal letto sentivo quasi che le gambe non reggessero il mio peso, per raggiungere il bagno mi sono trascinato le gambe aiutandomi col muro ! Dopo qualche ora , con ghiaccio applicato , un oky sono riuscito a muovermi un po’ meglio e sono andato a lavoro . Ma ho potuto fare poche ore, perché sento molto debole l’articolazione della caviglia sinistra , e cosa peggiore avendo un cambio manuale ogni qualvolta ero nel traffico a premere ripetutamente la frizione ho avuto problemi, fitte e bruciori. Il premere continuamente i pedali evidenzia ancora di più la problematica. Non mi è rimasto altro da fare che staccare dal lavoro ed andare a casa . Sta subentrando anche una componente psicologica, ho paura di forzare i movimenti non vorrei pressare troppo i tendini , non vorrei ritrovarmi come un altro caso elencato nel vari siti , e ne ho letti molti, di episodi legati ad assunzione di levoflaxacina e rottura dei tendini di Achille . Addirittura leggo di rotture e problemi che si sono verificati anche dopo mesi del trattamento.
Inoltre anche rileggendo meglio il suo leggo che i sintomi dovrebbero scomparire entro un paio di settimane questo condizionale rende ancor più grave la situazione , credo che il medica di famiglia doveva essere un po’ più esaustivo quando mi ha prescritto questi antibiotico ed informarmi meglio su quello a cui potevo andare incontro ! Vediamo domani come andrà, ma secondo lei , nel momento in cui avverto bruciore alle caviglie devo smettere di lavorare come ho fatto oggi? Forzando non peggioro la situazione?
[#3]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Ovviamente non deve forzare.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it