Calcoli vescica anziano
A seguito di episodi di macroematuria, dopo visita urologica, mio papà ha eseguito esami del sangue e delle urine, risultati tutti nella norma e tac addome con e senza contrasto che ha evidenziato circa 12 calcoli alla vescica dal diametro massimo di 11mm.
Prostata ingrossata (all'eco di circa 50cc) ma di consistenza regolare senza noduli sospetti.
L'urologo ha suggerito "enucleazione endoscopica transuretrale con laser a olmio e litotrissia vescicale".
Mio padre attualmente non ha avuto altri episodi di macroematuria e sta urinando regolarmente senza problemi.
Io e mia mamma siamo in confusione riguardo l'opportunità di tale intervento, dal monento che mio papà ha 81 anni, soffre di colite ulcerosa da oltre 30 anni e presenta ernia inguinale sinistra, già operata nel 2010.
Chiedo pertanto un vs.
cortese parere sulla necessità e i rischi di questo intervento, vista anche l'età del paziente e, a cosa potrebbe andare incontro se non vi si sottoponesse o lo ritardasse.
Vi ringrazio di cuore per una Vs.
gentile risposta.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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Sì, l'urologo ha anche detto che durante l'intervento si darebbe anche una "pulita alla prostata." Ci ha detto, comunque, che non è urgentissimo ma che va fatto.
Purtroppo il nostro timore è legato all'età e al fatto che avendo la colite ulcerosa da 30 anni, non può assumere alcuni farmaci, in particolare antinfiammatori ed antidolorifici, al di fuori della tachipirina che comunque di per sé è blanda.
Paolo Piana
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Come ho scritto in precedenza il timore di mio papà per l'intervento consigliato è legato all'età (81) e alle sue patologie pregresse (colite ulcerosa per la quale non può assumere diversi farmaci).
La ringrazio anticipatamente per un Suo gentile riscontro. Sono molto in ansia.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Volevo chiedere il suo parere a proposito del tipo di intervento che sta per affrontare mio papà, della durata, tempi di ripresa ed eventuali complicanze. La saluto, ringraziandoLa anticipatamente.
La durata dell'anestesia periferica non influenza di per sé la comparsa di complicazioni, pertatnto il Collega potrà lavorare in piena tranquillità. I calcoli sono numerosi, ma se il più grande misura 11 mm, vuol dire che molti altri saranno più piccoli e magari potranno essere aspirati all'esterno attraverso lo strumento senza necessità di utilizzare il laser per frammentarli. In pratica, in mani esperte, la litotrissia potrebbe concludersi abbastanza rapidamente, altra cosa sarebbe certamente il dover trattare un solo calcolo, ma di 4 cm. Quando si sarà completata questa prima parte si giudicheà se e come completare. Agire sulla prostata potrebbe essere utile, ma non obbligatorio, considerando che attualmente la maggior parte dei disturbi è causata dalla presenza dei calcoli. Siamo certi che il Collega saprà essere equilibrato nel decidere il da farsi.
Le sue stime sulla durata dell'intervento sono comunque esagerate e tutto sommato le ridurremmo almeno della metà. E' ovvio che poi tra preparazione, intervento e controllo post-operatorio (in particolare trattandosi di un anziano) suo padre rimarrà in sala operatoria anche 4-5 ore, questo non vuol dre che vi siano stati dei problemi.
Questi interventi endoscopici necessitano ovviamente di perizia, ma non possono essere considerati veramente complessi. Le possibilità di complicazioni peicolose sono modeste. Si manterrà il catetere vescicale per qualche giorno, si effettuerà un lavaggio continuo per qualche tempo, quindi le urine spontanee saranno certamente rosse. Tutto questo andrà a stabilizzarsi molto gradualmente dopo la rimozione del catetere e nelle 6-8 settimane successive.
Paolo Piana
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Le farò sapere.
Paolo Piana
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Prima ha anche avuto un conato di vomito.
Gli hanno appena fatto una tac e ci faranno sapere. Forse ha preso troppi liquidi. Così ja detto l'urologo ma noi non sappiamo che significa. Temo abbiano combinato qualcosa loro durante l'intervento.
Io sono a casa ed ho mandato mio marito lì. Per fortuna ho fatto venire una mia parente perché sto molto male da non riuscire a respirare e ho parestesie a gambe e mani. Forse è il caso di andare al PS.
Mi scusi ancora.
Paolo Piana
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Dottore spero sia qualcosa di risolvibile
Può dirmi come potrebbe evolvere la cosa e se è effettivamente grave?
Grazie di cuore dottore.
Paolo Piana
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Paolo Piana
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Poi ho riferito all'urologo il quale mi ha detto di procedere con il rocefin e che la debolezza e i mancanenti di stamattina, oltre che alla febbre, sono stati dovuti anche al forte caldo. Mi ha detto che la febbre visto che con la tachipirina era scesa poteva essere tenuta sotto controllo con questa e, sul fatto che ancora ancora producesse urine rossicce (il catetere è stato tolto ieri) di farlo bere molto e di tenerlo in camera con aria condizionata, anzi obbligarlo, visto che lui spesso la rifiuta.
Intanto alle 13.00 ha fatto la prima puntura.
Torno, pertanto, a chiedere il suo preziosissimo parere, sul da farsi. Dare fiducia all'antibiotico e attendere aspettandosi i rialzi febbrili o portarlo al pronto soccorso di un'altra città?
La ringrazio di vero cuore.
Paolo Piana
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Dopo la tachipirina delle 7.00 di stamattina mio papà non ha avuto al momento l'esigenza di riprenderla. Alle 13.00 aveva fatto il primo Rocefin. Speriamo di essere sulla strada giusta.
Grazie ancora.
Dopo il febbrone dell'altro ieri mattina, in questi giorni la temperatura di mio papà è stata più o meno stabile intorno ai 37.3 - 37.5 e ha già fatto 2 fiale di Rocefin (dovrebbe farne 6). Volevo sapere se si può considerare un normale decorso o se nonostante l'antibiotico la febbricola dovesse persistere bisogna fare qualcos'altro, un'urinocultura, non so. Sono confusa e preoccupata. Mio papà sta sicuramente meglio, mangia e urina abbastanza, a volte riesce anche nel water, ma mi preoccupa la febbre o febbricola che sia.
Grazie ancora.
Paolo Piana
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torno a disturbarla per chiederle un parere. Mio papà ha terminato da una decina di giorni la terapia di rocefin, durante la quale e anche qualche giorno dopo, ha avuto qualche decimo max 37.4 (addirittura al penultimo giorno di rocefin è arrivata a 37.8 ma poi è scesa da sola, peraltro lui non l'avvertiva). A un certo punto essendo un po' tutti ossessionati dalla temperatura, e anche lui infastidito da questa apprensione continua, abbiamo deciso di musurarla solo nel caso avvertisse lui di avere la febbre. Ad oggi diciamo che sta abbastanza bene, anche dal punto di vista di urinare sta tenendo l'assorbente piu sottile perché per lo più urina regolarmente in bagno.
Stamattina ci ha riferito che nelle urine c'era una sorta di filamento/grumo filamentoso chiaro e molle (non pietre) ed è andato un po' in ansia e, a dire il vero, anche io. Inoltre ha detto che ogni tanto gli capita urinando di sentire un piccolo bruciore.
Secondo lei cos'è questo grumo di filamenti? E anche sto bruciore ogni tanto, può essere normale? Lui è stato operato giorno 23 giugno. E, come ho riferito prima, sta abbastanza bene e da una settimana circa sta pure uscendo per piccole cose e ieri anche guidato.
Gradirei con tutto il cuore il Suo prezioso parere.
La ringrazio anticipatamente.
Paolo Piana
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Un immenso grazie, sempre.
Paolo Piana
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Grazie ancora per la sua pazienza.
Paolo Piana
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Mio papà sta facendo i capricci nel senso che dice che lui sta bene e punture non se ne vuole fare. Ci sarebbero conseguenze gravi se non eradica l' E. coli?
Grazie
Paolo Piana
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