Vorrei il suo parere su questa patologia: gardrenella vaginalis nell'uomo - insuccesso antibiotici

Salve, sono un uomo di 57 anni, dopo due giorni che ho ricevuto un rapporto orale al pene occasionale da una ragazza, ho cominciato a sentirmi male: linfonodi al collo gonfi, bruciore e dolore al pene, al pube, testicoli, giramenti di testa, frequenza ad urinare ogni 20/30 minuti, ma senza dolore nella minzione, ne sangue, ne secrezione, glande di colore normale, ma prepuzio, insomma la pelle che sta sotto arrossata.
Lascio passare qualche giorno, i sintomi non passano e vado dal medico di famiglia che mi prescrive 5 compresse di Levoflocacina (mi dico vedrai sarà un piccola infezione) ma invece dopo cinque giorni sto ancora male, l'unica cosa migliorata sono i linfonodi che si sono ammorbiditi non fanno più male.
Corro subito a fare le analisi delle urine e il tappone al pene, ma allo stesso tempo contatto un medico urologo che mi consiglia di iniziare a fare le punture di Rocefin 1g/3, 5 ml.
Alla terza puntura mi arriva il referto delle analisi: gardrenella vaginalis.
Chiamo subito l'urologo che mi dice di sospendere questo antibiotico e iniziare immediatamente un antibiotico specifico Clindamicina Dacalin 150 g ogni 6 ore.
Inizio subito, con il medico ogni tre giorni ci sentiamo e facciamo il punto della situazione ma i sintomi non passano, mi accorgo anche che durante l'eiaculazione ho dolore/bruciore e mi peggiora per tutto il giorno, fino ad arrivare al 12esimo giorno che va meglio, la frequenza ad urinare è migliorata e anche tutti quei pizzichi, piccoli bruciori nell'uretra, testicoli sono quasi scomparsi, ma il medico mi dice di proseguire fino al 15esimo giorno (probabilmente vuole essere sicuro che il farmaco abbia ucciso tutti i batteri, però prima mi fa fare l'esame delle urine dove non risulta nulla) così al 15esimo giorno, dopo 60 compresse di Dalacin smetto, ma sono distrutto, stò giù e la flora intestinale a pezzi, vado al bagno di continuo 4/6 volte al giorno per fortuna le feci sono solo morbide, nonostante prendo fermenti, probiotici e lattoferina plus.
Sembra che vada meglio, lascio passare qualche giorno, poi per fare il test mi masturbo per vedere se provo bruciore, in effetti provo solo un leggero fastidio all'uretra, ma poi mi riparte tutto, pizzichi, dolore di sottofondo al glande, arrossamento rosso vivo appena dopo l'eiaculazione del prepuzio (che poi con le ore torna alla normalità) dolorini al pube, insomma non stò bene.
E' passata una settimana dalla fine dell'antibiotico (che in tutto è durato tre settimane) e oggi ho fatto di nuovo esami urine e esame dello sperma.
Giovedi avrò la risposta.
Mi sento demoralizzato, al pensiero che devo prendere altri antibiotici.
Avete mai avuto un caso del genere, eppure dappertutto si legge che la clindamicina in 5-7 giorni si guarisce.
Può essere che questo virus sia così resistente o forse ce ne un altro insieme che però dagli esami finora non si vede?
Grazie
Dr. Paolo Piana Urologo 49.7k 2k
Realisticamente, le infezioni sintomatiche da Gardnerella nel maschio sono molto rare. Noi in circa quattro decenni di lavoro non ricordiamo di averne viste. Per questo motivo saremmo molto cauti prima di impostare terapie antibiotiche energiche e prolungate. D'ogni modo, la persistenza di sintomi rende facile pensare che vi possano essere cause diversi, magari non direttamente legate ad una infezione. La cosa più saggia ora è attendere un paio di settimane poi ripetere gli esami colturali su urina, liquido seminale e tampone prepuziale.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/

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Buongiorno Dottore, la ringrazio per la sua risposta. Domani ritirerò il referto delle urine e esame A.F. genytal system sullo sperma, campioni prelevati a distanza di una settimana dalla fine dell'antibiotico. Per ora il tampone prepuziale non l'ho ripetuto (cosi mi ha detto il medico). La metterò al corrente del risultato, mi interessa particolarmente il suo parere, che sicuramente può aiutare a fare delle riflessioni più approfondite, vista la sua pluriennale esperienza sul campo. In considerazione della sua risposta, mi sembra di capire che sarei un caso raro se non rarissimo, prima di intraprendere ancora un'altra cura antibiotica, ci penserò molto bene. Senza mettere in discussione la professionalità dei suoi colleghi. Grazie ancora
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Salve Dottore, ho ritirato il referto analisi: non risulto più affetto da gardnerella vaginalis, ma risulto positivo a staphylococcus aureus. Ormai da 4 giorni non ho più fastidi alle parti intime, tutti i sintomi che le avevo descritto sono spariti. E' rimasto in problema intestinale con feci molle e a volte diarrea, ma credo che sia ancora dovuto alla lunga cura di antibiotici che ho fatto. Cosa ne pensa? Riguardo a questo nuovo batterio cosa dovrei fare? Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 49.7k 2k
Si tratta di un batterio di origine intestinale che colonizza esternamente pelle e mucose dell'area genitale, contaminando i liquidi biologici al passaggio (urina e liquido seminale). La coltura è dunque falsamente positiva e non vi è necessità di terpia antibiotica. Necessario invece riequilibreare la flora batteica intestinale con fermenti, probiotici e tutto quanto di buono c'é.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Buongiorno dottore, la ringrazio delle sue rassicurazioni. Da qualche giorno insieme a probiotici e fermenti, sto prendendo anche benefriba liquido, che qualche anno fa mi ha fatto molto bene e vedo che anche in questa occasione sin dal primo giorno di assunzione le cose vanno meglio. La parte intima non ha più problemi ne urinari, ne sessuali.
Riguardo alla cura massiccia di antibiotici per la gardnerella vaginalis, che ho fatto per tre settimane, anche un suo collega Andrologo di Milano, come lei, non è d'accordo con questa terapia così forte, anzì, lei è stato cauto, lui dissente fortemente rimandando ad altre cause i disturbi che ho avuto e mi ha suggerito di starmene calmo e fare degli esami specifici di controllo fra un mese. (credo che l’urologo-andrologo, che mi ha tenuto in cura, nonostante la sua avanzata età, diciamo che non ha valutato il mio caso con la dovuta attenzione medico-scientifica.) A titolo informativo le invio il parere del suo collega di Milano. Grazie molto della sua disponibilità.
Con elevata probabilità una forte ed elevata reazione stresso-emotiva al rapporto orale, magari più subito che voluto: in due giorni non può mai scatenarsi tutta quella reazione neanche per una infezione acuta. Non aveva senso bombardarla di antibiotici "forti" o "specifici" solo sulla base di una positività a tampone che può esserlo per inquinamento del campione (cosa molto facile) e peraltro improbabile avendo lei avuto solo un rapporto orale. Il massacro ingiustificato antibiotico (i batteri si ammazzano in 3-4 giorni al massimo... sempre che ci siano!) le ha scassato il microbiota intestinale, urinario e prostatico peggiorando la sintomatologia con condizioni che si autoalimentano in ragione degli squilibri. Per cercare di rimediare a ciò sis ta imbottendo di di tutot senza una logica e senza sapere dove arrivare, con il risultato che lo squilibrio finisce per permanere... ma in ogni caso il recupero degli equilbri può richiedere alcuni mesi ed una corretta alimentazione. Aver fatto il controllo colturale senza aver fatto passare almeno un mese, vista la storia, non ha assolutamente senso. Credo che debba rilassarsi, riprendere una equilibrata alimentazione che regolarizzi la via digerente e tutto il suo microbiota che può essere aiutato da una bustina di yovis granulare a settimana. Poi tra un mese servirà un buon andrologo che svolga i dovuti esami genitali (ecografia doppler pelvico-prostatica e testicolare, analisi base dello sperma, coltura differenziale del secreto prostatico estratto e dell’urina), dove la coltura differenziale è da eseguire in tale modo: coltura del primo ml di urina, semivuotamento della vescica, coltura della restante urina, vuotamento totale della vescica e successivo estrazione del secreto prostatico tramite massaggio.
Le mie conclusioni: in effetti il rapporto orale avuto con questa prostituta molto giovane, sin da come sono entrato nel suo appartamento lei non mi è piaciuta, distaccata, fredda, non era quella della foto, volevo andarmene, il rapporto è stato freddo e meccanico, l'erezione è stata pessima e anche l'orgasmo senza piacere, una brutta esperienza, subito mi sono pentito di quello che ho fatto. Non so quanto abbia giocato in tutto questo l'aspetto psicologico.
Saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 49.7k 2k
Pensiamo che la componente emotiva sia stata preponderante.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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