Prostatite/leucocituria persistente: cosa fare?
Buongiorno Egregi Dottori,
Mi rivolgo a voi in quanto da fine Dicembre 2024 ho iniziato ad avvertire una sensazione di bruciore e fastidio al meato uretrale che ad oggi avverto come dolore e bruciore al meato e sensazione di fastidio interno all'asta del pene fino alla sua base, dolore sovrapubico, dolore alla schienza (zona lombare bassa), cambi nella frequenza minzionale (a volte frequenza alta e frequenti risvegli notturni), sensazione di mancato svuotamento, a volte sensazione di intorpidimento del pene, e dolore e bruciore dopo l'eiaculazione.
Ho eseguito check MST, ricerche di Chlamydia, Candida, Mycoplasma, Ureaplasma, Gram +, Gram -, Miceti, Protozoi, tutto con esito negativo.
Ho ripetuto diverse spermiocolture e urocolture sempre con esiti negativi (tranne nel mese di Luglio 2025, escherichia coli).
Si registrano costantemente valori alti dei leucociti nelle urine (valori di picco: 1456 e 1670).
Eseguito citologico strato sottile urine su 3 campioni e non si registrano anomalie ma solo leucociti e presenza di rari cristalli.
Eseguite 3 ecografie dell'addome completo, 2 ecografie transrettali ed un'anoscopia e visita proctologica.
Non si evidenziano anomalie o irregolarità.
La diagnosi ad oggi è ancora, genericamente, "sintomatologia minzionale irritativa compatibile con prostatite/leucocituria.
Nel tempo mi sono stati prescritti:
Bactrim x 10 gg
Ciprofloxacina per 7 giorni
Ciprofloxacina per 15 giorni
Nitrofuroantoina x 7 giorni (E.
Coli)
Netilmicina (Zetamicin) intramuscolo x 7 gg.
Nessun miglioramento.
Non ne posso più e voglio guarire.
Ringrazio anticipatamente per l'attenzione e per la disponibilità.
Mi rivolgo a voi in quanto da fine Dicembre 2024 ho iniziato ad avvertire una sensazione di bruciore e fastidio al meato uretrale che ad oggi avverto come dolore e bruciore al meato e sensazione di fastidio interno all'asta del pene fino alla sua base, dolore sovrapubico, dolore alla schienza (zona lombare bassa), cambi nella frequenza minzionale (a volte frequenza alta e frequenti risvegli notturni), sensazione di mancato svuotamento, a volte sensazione di intorpidimento del pene, e dolore e bruciore dopo l'eiaculazione.
Ho eseguito check MST, ricerche di Chlamydia, Candida, Mycoplasma, Ureaplasma, Gram +, Gram -, Miceti, Protozoi, tutto con esito negativo.
Ho ripetuto diverse spermiocolture e urocolture sempre con esiti negativi (tranne nel mese di Luglio 2025, escherichia coli).
Si registrano costantemente valori alti dei leucociti nelle urine (valori di picco: 1456 e 1670).
Eseguito citologico strato sottile urine su 3 campioni e non si registrano anomalie ma solo leucociti e presenza di rari cristalli.
Eseguite 3 ecografie dell'addome completo, 2 ecografie transrettali ed un'anoscopia e visita proctologica.
Non si evidenziano anomalie o irregolarità.
La diagnosi ad oggi è ancora, genericamente, "sintomatologia minzionale irritativa compatibile con prostatite/leucocituria.
Nel tempo mi sono stati prescritti:
Bactrim x 10 gg
Ciprofloxacina per 7 giorni
Ciprofloxacina per 15 giorni
Nitrofuroantoina x 7 giorni (E.
Coli)
Netilmicina (Zetamicin) intramuscolo x 7 gg.
Nessun miglioramento.
Non ne posso più e voglio guarire.
Ringrazio anticipatamente per l'attenzione e per la disponibilità.
La assai prevedibile inefficacia delle terapie antibiotiche conferma l'assenza di infezioni attive nel quadro di una congestione/infiammazione della prostata, cosiddetta prostatite abatterica. In queste situazioni, più che farmaci e costosi integratori alimentari dall'efficaia tanto variabile quanto imprevedibile sono essenziali le attenzioni rivolte allo stile di vita che in tutti i suoi elementi principali (alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale) deve essere indirizzao ad una ragionevole regolarità.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
Condivido pienamente l’inefficacia dell’approccio antibiotico, avendola purtroppo sperimentata personalmente.
Per circa tre mesi ho assunto quotidianamente una compressa di Colipral al mattino e una di Kistinox Forte alla sera. Nei periodi di maggiore dolore e infiammazione prostatica ho eseguito anche cicli di 10 giorni di Topster.
Da sette mesi prendo ogni mattina una compressa di Lactoflorene Plus.
L’idratazione è costante (tra i 2 e i 3 litri al giorno) e la dieta è leggera ed equilibrata; gli emocromi eseguiti in più occasioni negli ultimi mesi sono sempre risultati nella norma. Anche la funzione intestinale è regolare.
Purtroppo non riesco a mantenere una regolare attività fisica, anche a causa dei ritmi lavorativi svolgo un lavoro d’ufficio che mi costringe a restare seduto 8 10 ore al giorno.
L’attività sessuale risente della condizione: attualmente eiaculo circa quattro volte al mese.
Esistono approcci o terapie che possano essere risolutivi o significativamente migliorativi in questi casi?
L’Urologia resta la specializzazione di riferimento o ritiene utile anche un approccio multidisciplinare?
Infine, desidererei sapere se per questa condizione esistono forme di riconoscimento o esenzione, data la sua natura cronica e il forte impatto che ha sulla vita quotidiana e lavorativa.
Ringrazio nuovamente per l'attenzione e la disponibilità.
Per circa tre mesi ho assunto quotidianamente una compressa di Colipral al mattino e una di Kistinox Forte alla sera. Nei periodi di maggiore dolore e infiammazione prostatica ho eseguito anche cicli di 10 giorni di Topster.
Da sette mesi prendo ogni mattina una compressa di Lactoflorene Plus.
L’idratazione è costante (tra i 2 e i 3 litri al giorno) e la dieta è leggera ed equilibrata; gli emocromi eseguiti in più occasioni negli ultimi mesi sono sempre risultati nella norma. Anche la funzione intestinale è regolare.
Purtroppo non riesco a mantenere una regolare attività fisica, anche a causa dei ritmi lavorativi svolgo un lavoro d’ufficio che mi costringe a restare seduto 8 10 ore al giorno.
L’attività sessuale risente della condizione: attualmente eiaculo circa quattro volte al mese.
Esistono approcci o terapie che possano essere risolutivi o significativamente migliorativi in questi casi?
L’Urologia resta la specializzazione di riferimento o ritiene utile anche un approccio multidisciplinare?
Infine, desidererei sapere se per questa condizione esistono forme di riconoscimento o esenzione, data la sua natura cronica e il forte impatto che ha sulla vita quotidiana e lavorativa.
Ringrazio nuovamente per l'attenzione e la disponibilità.
La sedentarietà è dunque il suo peggiore nemico. forse anche una certa tendenza all'astinenza sessuale.
Come le abbiamo già scritto, non esistono terapie specifiche di sicura efficacia. La competenza principale è sempre e comunque quella dell'urologo, in buona parte dei casi supportata da un dietologo/nutrizionista (forse non nel suo caso). La prostatite non è considerata una patologia invalidante.
Come le abbiamo già scritto, non esistono terapie specifiche di sicura efficacia. La competenza principale è sempre e comunque quella dell'urologo, in buona parte dei casi supportata da un dietologo/nutrizionista (forse non nel suo caso). La prostatite non è considerata una patologia invalidante.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 252 visite dal 10/10/2025.
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Approfondimento su Prostatite
La prostatite è un'infiammazione della prostata molto diffusa. Si manifesta con bruciore alla minzione, può essere acuta o cronica: tipologie, cause e cura.
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