Il risultato dell'esame istologico il dottore ha consigliato un intervento

Riassumo l'iter della diagnosi del paziente (età 66 maschio, mettendo in evidenza la tempistica):
In seguito a difficoltà di minzione ed ematuria macroscopica, mio padre ha effettuato una serie di accertamenti che nel seguito elenco per chiarezza:
1) ecografia reni vescica/prostata in cui si segnala reni nella norma, vescica nella norma per contenuto e pareti con parziale residuo post-minzionale e prostata aumentata di volume con ecostrruttura moderatamente disomogenea;
2) dopo circa due mesi, in seguito a peggioramento, viene effettuata una ecografia prostatica transrettale in cui viene rilevata una prostata di dimensioni "compatibili" con l'età del paziente; le conclusioni diagnostiche indicano una "iniziale ipertrofia del labbro sacrale del collo vescicale";
3) circa una settimana dopo viene effettuata una esame citologico delle urine che evidenzia la presenza di cellule uroteliali cancerogene di basso grado e superficiali;
4) a distanza di 20 giorni dall'esame delle urine viene effettuata una uretrocistoscopia con seguente referto: "uretra transitabile normale, prostata aumentata di volume trilobata ostruebte. A carico della parete anterolaterale destra, subito dietro il collo presenza di una zona apparentemente infiltrante facilmente sanguinante con sporadici aspetti di capillarità da Turv". La conclusione è "neoformazione vescicale papillare della parete antero-laterale destra della vescica".
5) All'incirca 20 giorni dopo l'uretrocistoscopia viene sottoposto all'intervento di resezione endoscopica della eteroformazione; dall'esame istologico però risulta un "carcinome uroteliale ad alto grado di malignità (g3) della vescica infiltrante la tonaca muscolare (pt2)".
Vengo al dunque. Come è possibile che dall'ecografia non sia stata messa in evidenza la presenza del carcinoma? Poteva non essere ancora formatasi? Dopo il risultato dell'esame istologico il dottore ha consigliato un intervento di cistectomia radicale; poiché prima di procedere vorrei sentire qualche altro parere, cosa ne pensa? Si potrebbe provare a fare un trattamento con chemioterapia e tener sotto controllo, oppure il fattore tempo diventa importante? Infine, in caso di cistectomia radicale, per un paziente che ha subito la sostituzione della valvola mitrale in terapia con anticoagulanti, è possibile la ricostruzione della vescica? Contando sul vostro apporto, vi ringrazio anticipatamente.
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Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111 12
Gentile lettore,
- vi sono alcune forme tumorali della vescica non protrudenti all'interno della stessa che in effetti possono non essere rilevate dall'ecografia;
- la indicazione a cistectomia radicale è doverosa, non c'è possibilità di cura con terapie locali.
-Il tipo di ricostruzione (eventuale "neovescica") va discusso con chi opererà suo padre, alla luce delle condizioni generali di salute di suo padre e dei dettagli della malattia vescicale.

Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio vivamente per la risposta tempestiva. Quindi anche se (parlo da profano della materia) il problema è locale e non esteso la procedura indicata è la suddetta. Per quanto riguarda la tempistica, consiglia un intervento rapido? Grazie mille ancora.

Saluti
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Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111 12
Prima lo si fa, meglio è (pur senza i caratteri di urgenza)
[#4]
dopo
Utente
Utente
Capirà certamente quanti dubbi salgono in mente durante questi periodi; per questo vorrei porgerle ancora un quesito. L'esame citologico delle urine indica la presenza di "atipie sospette per carcinoma a cellule uroteliali a basso grado". L'esame istologico sul campione prelevato circa un mese dopo indica un carcinoma di alto grado. Come è possibile questa divergenza nei risultati?

Saluti
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Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111 12
Quello che fa fede è sempre l'istologico.
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