Difficoltà di minzione e sensazione di non completo svuotamento della vescica

Salve, espongo in sintesi il mio problema. Mi è stata diagnosticata circa a pasqua scorsa (2007) una prostatite: ho infatti tutti i sintomi tipici (difficoltà di minzione e sensazione di non completo svuotamento della vescica, pollachiuria e nicturia, con sgocciolio finale, ed a volte sensazione di bruciore nel pene e perdita di liquido prostatico). Tali sintomi si sono manifestati in maniera evidente a seguito di una stimolazione sessuale protratta ma non sodddisfatta, sebbe forse fossero presenti in forma lieve anche prima.
Dagli esami finora eseguiti (sangue, urine, sperma) non è risultata alcuna infezione o alcuna patologia batterica. All'ecografia le dimensioni della prostata sono apparse regolari, e solo la flussometria ha rilevato un po’ di lentezza della minzione.
Dopo il primo ciclo di Levoxacin (10 gg.) e Serenoa Repens (30 gg.), lo specialista mi ha rassicurato che il fastidio sarebbe passato da solo, seguendo le norme comportamentali e dietetiche, ed al più mi ha consigliato un altro ciclo terapico. Su internet leggo che il Serenoa repense non risulta particolarmente efficace (forse non sarebbe neanche indicato per chi soffre di reflusso esofageo, come me). Attualmente ho avuto un altra ricaduta: è stata sufficiente una stimolazione sessuale, peraltro blanda, e completa, per irritare nuovamente la prostata e darmi di nuovo disturbi per alcuni giorni.
Si chiede di sapere, quindi, se è opportuno che continui con cicli periodici di Levoxacin o se è preferibile fare altri esami più approfonditi per rilevare eventuali batteri. Colgo l'occasione per riprendere il tema di un altro paziente e chiedere se il dott.Federico Guercini, che si presente in internet come specialista internazionale della prostata, sia effettivamente affidabile o se è meglio farmi seguire da un urologo locale. Grazie
Paolo

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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore ,
vista la ricaduta , la prima cosa da fare è ricontattare il suo urologo che sicuramente le farà ripetere le valutazioni colturali e
urologiche del caso e poi imposterà la terapia più appropiata.
Sugli "specialisti internazionali della prostata" non esprimo giudizi e lascio a lei meditare e giudicare.
Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org

Giovanni Beretta M.D.
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Dr. Giuseppe Benedetto Urologo, Andrologo 2.7k 15
credo sia necessario eseguire di nuovo una batteria di esami colturali compreso il test di stamey per ricerca clamyidia micoplasma ureaplasma urealitycum etc e poi iniziare una terapia mirata antibiotica o antiflogistica a cicli periodici

dr Giuseppe Benedetto
www.giuseppebenedetto.netfirms.com

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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore,
ci tenga comunque aggiornati sull'evoluzione clinica dei suoi problemi.
Ancora un cordiale saluto.

Giovanni Beretta.
www.andrologiamedica.org
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Dr. Giuseppe Benedetto Urologo, Andrologo 2.7k 15
è naturale che sarebbe meglio che tali esami fossero prescritti dallo specialista dopo la visita
[#5]
dopo
Utente
Utente
Salve, ho effettuato il tampone uretrale e il test di stamey, come consigliato. Al primo sono risultato in effetti positivo alla clamidia. Questo spiega la mia sintomatologia. Anche mia moglie è risultata positiva alla clamidia al tampone uretrale (negativa a quello vaginale), segno che uno di noi due ha infettato l'altro. Sto seguendo adesso la terapia prescritta a base di Bassado e mi sento già meglio. La domanda è: abbiamo un bambino di tre anni, è possibile che sia stato contagiato anche lui? C'è possibilità di contagio del bimbo attraverso l'utilizzo dello steso bagno o attraverso il lavaggio in comune della biancheria? Se sì, cosa consigliate di fare per sincerarci delle sue condizioni?
Grazie
Paolo
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore,
si tranquillizzi questa eventualità di contagio con la chlamydia è molto ma molto remota.
Ancora un cordialissimo saluto.

Giovanni Beretta
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[#7]
dopo
Utente
Utente
Salve, proseguendo con la tematica di cui in precedenza. Per sconfiggere la clamidia, ho effettuato due cicli di bassado di 2cp. al dì x 15 gg., con una pausa di 15 gg. tra i due cicli. Ma il tampone ha rilevato ancora una positività di +---. Ho provato con lo zitromax, ma è stato inefficace. Ho fatto di recente un altro ciclo di bassado, ed ancora, sebbene non abbia più sintomi, il tampone rileva una positività di +---.
Vorrei sapere se c'è il rischio che la clamidia possa assuefarsi al bassado e divenire più resistente.
Vorrei anche sapere se è più efficace effettuare più cicli di bassado di 15 gg., o tentare di farne uno più lungo, per es. di 25 gg.
Infine se ci sono altri antibiotici o altre terapie che possano eliminare la clamidia.
Grazie
Paolo
[#8]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore ,
oltre a rincorrere la Chlamidia con antibiotici mirati che solo il suo andrologo le può indicare perchè conosce tutta la sua situazione clinica nei dettagli (ad esempio eventuali allergie o altri problemi clinici più o meno gravi) noi possiamo indicarle comunque come utili in queste "problematiche urologiche alcuni consigli anche di tipo dietetico-comportamentale. Vita sessuale regolare , non lunghi periodi di astinenza, limitare l'assunzione di alcuni alimenti tipo cioccolato, uova, frutta secca , formaggi stagionati, ecc, ecc . Lo stesso vale per le bevande come il caffè, il tè,le bibite gasate od alcooliche. Altra cosa importante è bere con intelligenza ad esempio durante tutto l'arco della giornata sono consiglati almeno 1-2 litri di liquidi smettendo però di bere almeno due ore prima di andare a letto. Combattere la stitichezza quindi fare una dieta ricca di fibre e praticare una regolare attività fisica. Spegnere la sigaretta perchè la nicotina ha un'azione irritante sulla vescica. Tenere d'occhio la bilancia, spesso perdere peso migliora il quadro clinico. Infatti il grasso accumulato sul giro vita può aumentare la "pressione" sulle vie uro-seminali e peggiorare i sintomi. Infine ultimo consiglio ma non meno importante quello di ascoltare sempre attentamente il proprio medico di famiglia e lo specialista che la sta seguendo.
Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
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[#9]
dopo
Utente
Utente
Salve, sono riuscito a negativizzare la clamidia (dopo 4 cicli di bassado, 15 gg. bid, fatti a distanza). Ora il mio andrologo mi dice per sicurezza di farne un altro, di soli 10 gg.
Un altro medico invece mi ha consigliato, anche per consolidare gli effetti, di cambiare antibiotico e di prendere il miocamen per 10gg. e poi il ciproxin per altri 10.
Vorrei sapere se è opportuno questo cambio, ad es. per evitare di sensibilizzare troppo l'organismo, o se è meglio continuare col bassado che ha dato i suoi frutti. L'ultimo ciclo è terminato 3 settimane fa, ed il tampone uretrale negativo risale ad una settimana fa.
Vi ringrazio per l'attenzione.
Paolo Pallara
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore ,
queste strategie terapeutiche vengono prese generalmente in base anche alle esperienze cliniche maturate dal medico che valuta nel dettaglio la particolare situazione clinica che ha davanti. Io personalmente ad esempio , con indagini colturali negative e a sintomatologia ferma, non somministro altri antibiotici.
Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
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[#11]
dopo
Utente
Utente
Salve, al termine della terapia antibiotica di Bassado, che ha negativizzato la clamidia, si è presentato un nuovo problema: dapprima un bruciore all'estremità dell'ano poi un arrossamento che ha coinvolto lo scroto. Ho pensato fosse un fungo, come la candida, dato che le istruzioni del bassado prevedono questa possibilità. Ma un dermatologo che mi ha visto lo ha escluso: si tratterebbe di una infiammazione dei capillari. All'altezza del testicolo sinistro ci sono anche alcuni capillari rotti (due-tre puntini rosso scuro). Inoltre ho avuto la sensazione che i testicoli fossero più bassi del solito. E le vene del pene mi sembrano ingrossate.
La domanda è: potrebbe trattarsi di varicocele? Potrebbe essere stato causato dalla terapia antibiotica prolungata?
Potrebbe essere questo varicocele responsabile dei sintomi che ancora, saltuariamente, sento, di fastidio all'altezza della prostata e dell'intestino?
Infine quali esami mi consigliate di fare?
Grazie per l'attenzione
Paolo
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore ,
i sintomi "polimorfi" alla prostata e all'intestino da lei delineati non sembrano indicarci la presenza di un varicocele. A questo punto non faccia esami inutili senza prima avere ben delineato il suo problema. Bisogna a questo punto riconsultare l'andrologo o l'urologo che la sta seguendo.
Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
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