Prostatite batterica: nodo


gentilissimi medici,
Caso di prostatite cronica batterica, a sintomi classici.
Il paziente ha effettuato durante gli ultimi 20 mesi il numero di: 6 tamponi uretrali.
Referti e relative antibiotico-terapie (in base ad antibiogamma):

referto : Enterococco F.
terapia> 20 gg augmentin
referto : Enterococco F.+ Stafiloc.Em.+Klebs.Ox.
terapia> 33 gg tavanic)
referto : Stafilococco Em.
terapia> 30 gg dalacin C + Rifadin
referto : Escherichia Coli+Enterobact.Cloac.
terapia> 30 gg bactrim
referto : Klebsiella Pn.
terapia> 30 gg tavanic
terapia> Escherichia Coli ESBL+

Il paziente, preoccupato per i possibili effetti collaterali di tanti antibiotici, e rinunciando ormai alla speranza di negativizzare l'infezione decide di rinunciare a qualsiasi ulteriore antibiotico-terapia.

Siti governativi del Regno Unito riferiscono che tale ceppo "CTX-M ESBL E.coli" (l'ESBL piu' diffusa in Italia) alza al 30% il rischio di morte nei pazienti ad esso positivi per infezioni dei tratti urinari. (..the Chief Medical Officer has reported that people who contract urinary tract infections caused by this type of E. coli have a 30% risk of dying..).
http://www.biotech-online.com/e-news/details/archive/2006/december/article/action-needed-over-rising-use-of-farm-drugs-implicated-in-new-superbug-crisis/index.html

Risulta essere stata presentata a recenti convegni una nuova possibile terapia che, usata gia' da tempo per le cistiti, sembra aver riscosso negli USA buoni risultati anche per le prostatiti, benche' onestamente mi risulti essere ancora poco chiaro se in merito ad un'eventuale negativizazione del germe oppure al semplice miglioramento della sintomatologia.

Tale terapia consiste in: 3 giorni di Levofloxacina al mese x 6 mesi.
(In tutto: 18 dosi di Levofloxacina in 6 mesi)
Una quantita' talmente esigua che il paziente sarebbe "ben disposto" ad accettare pur di provare una possibile alternativa.

Nel merito dello studio del seguente caso ed in completo affidamento a vostre sincerita' ed esperienza vi pongo le seguenti questioni:

1) quale eventuale approccio si potrebbe considerare per il suddetto caso di prostatite "multibatterica"?
2) con quali criteri valutare circa la decisione di "convivere" con "CTX-M ESBL E.coli" o curarlo al costo di ulteriori antibiotici?

Rispetto alla nuova "terapia proposta" :
3) su quali criteri valutare se "tre giorni soli alla volta" saranno sufficienti per penetrare l'ostico tessuto prostatico ed eradicare il germe?
4) Non sembra prorpio questo il modo di innescare invece il classico meccanismo di resistenza?
5) considerando che tale terapia sembri funzionare bene con la Levofloxacina, avrebbe senso tale antibiotico su un germe come "CTX-M ESBL E.coli" sensibile ad altri antibiotici?

Semplicemente in attesa di pareri del tutto teorci e personali circa il suddetto caso, auspico una viva partecipazione dei vostri "gentilissimi" punti di vista. Confermando inoltre che, tali pareri sono sempre supervisionati dall'attenzione dello specialista in sede ambulatoriale.

Ringraziandovi in anticipo per i vostri pareri vi pongo i miei piu' distinti saluti.
[#1]
Dr. Mario De Siati Urologo, Andrologo 2.9k 86 1
Gentile signore, spesse volte in presenza di una cosi alta variazione di germi ritrovati alla spemiocoltura si è in presenza di una contaminazione batterica. Lavi ripetutamente le mani e i genitali prima di eseguire l'esame ed eviti ,per quanto possibile, la contaminazione del contenitore al momento dell'eiaculazione. Evidentemente da questo osservatorio non è possibile prescrivere terapie , ma il ciclo dei tre giorni, a mio parere , lungi dell'essere efficace potrebbe indurre e potenziare la resistenza batterica.
Distinti saluti

Dott. Mario De Siati Urologo-Andrologo esercita a Foggia,Taranto,Altamura (Bari),Brindisi

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente

La ringrazio per la pronta risposta.

Sempre effettutata una accurata pulizia dei genitali con sapone neutro prima di recarmi in sede ambulatoriale per ogni tampone.
Il risultati dottore, mi scuso per non essermi spiegato bene, sono pero' di tamponi uretrali (post massaggio prostatico) non di spermiocolture. Pensavo dunque che una volta o due potessero verificarsi contaminazioni .. ma non cosi' tante.
Aggiungo ovviamente che non vi scrivo per una terapia, ci ancherebbe altro, ma solo per un parere. E lei e' stato gentilissimo. Saluti. (il paziente)
[#3]
dopo
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
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