Prostatite e sclerosi collo vescicale

Buongiorno,
ho 35 anni e da alcuni anni soffro di sintomi urinari. Premetto che da molti anni ho disturbi da colon irritabile, abbastanza accentuati.
I sintomi urinari (che peggiorano quando ho dolori intestinali ed evacuazioni frequenti, ma che ci sono anche quando la situazione intestinale è sotto controllo) sono: minzione frequente, talvolta bruciore e stimolo persistente (sensazione di dover urinare anche dopo averlo fatto), getto ridotto, gocciolio finale.
La diagnosi che mi è stata fatta è di prostatite e sclerosi del collo vescicale. La prostata risulta di dimensioni ordinarie, calcificata. Non ci sono mai state evidenze batteriche e anche lo spermiogramma è nella norma (normozoospermia, fatto due volte). Negativo anche il test di Stamey.
Lo specialista mi ha prescritto una cura con antibiotico (Bactrim) e alfa-litico (Mittoval) con risposta positiva soprattutto al secondo.
Sospeso l'alfa-litico i disturbi sono tornati.
Per accertare la diagnosi di scelrosi del collo vescicale farò a breve una cistouretrografia e nuovamente una uroflussometria (sempre sotto prescrizione dello specialista).
Avevo alcune domande da fare:
- Come mai un ragazzo giovane come me ha una prostatite?
- E' la sclerosi del collo vescicale (qualora dimostrata dalla cistouretrografia) che causa la prostatite o viceversa?
- Il colon irritabile ha un impatto di tipo associativo o causale ai disturbi?
- Devo ridurre i rapporti sessuali? (premetto che ho una relazione stabile)
- E' normale che i sintomi urinari subito dopo l'eiaculazione siano un po' accentuati?
- E' un disturbo che devo cercare di curare o devo un po' ingorarlo?
- Come posso raggiungere un equilibrio?
- Curare l'intestino può aiutare a curare anche l'apparato urinario?

Grazie.
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Gentile Signore,
cercando di rispondere sinteticamente alle sue domande ...

Come mai un ragazzo giovane come me ha una prostatite?
La prostatite è una malattia del giovane adulto, a differenza dell'ingrossamento che inizia ad dare i suoi probelmi in genere dopo i 55-60 anni.

- E' la sclerosi del collo vescicale (qualora dimostrata dalla cistouretrografia) che causa la prostatite o viceversa?
Si tartta di due manifestazioni diverse, che però interessano zone anatomiche praticamente coincidenti. se vi è una rigidità del collo vescicale, non è inverosimile che risulti favorita l'insorgenza di infiammazioni della prostata.

- Il colon irritabile ha un impatto di tipo associativo o causale ai disturbi?
Senz'altro i problemi intestinali sono fra le più comuni cause delle infezioni delle basse via urinarie, sia nel maschio che nella femmina.

- Devo ridurre i rapporti sessuali? (premetto che ho una relazione stabile)
Assolutamente no, tranne in situazioni particolarmente acute, una normale attività sessuale contribuisce a decongestionare la prostata.

- E' normale che i sintomi urinari subito dopo l'eiaculazione siano un po' accentuati?
Questo è ovvio. L'eiaculazione comporta una chiusura involontaria riflessa del collo vescicale. Se la zona è un po' irritata, chiaramente nelle fasi successive si potrà manifestare una relativa acutizzazione dei disturbi. Questo però non è di per sè causa di peggioramento.

- E' un disturbo che devo cercare di curare o devo un po' ingorarlo?
Non capisco cosa vuol dire ...

- Come posso raggiungere un equilibrio?
Idem ...

- Curare l'intestino può aiutare a curare anche l'apparato urinario?
ovviamente sì, anzi è una cosa essenziale (vedi risposta precedente).

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Dottore grazie mille per le sue risposte puntuali e confortanti.
Non le nascondo che, come tutte le patologie cronicizzate, a volte subentra in me un po' di rassegnazione.
Al colon irritabile che già riduceva la mia qualità della vita si è aggiunto anche questo quadro sintomatico. E la cosa mi deprime un po'. Questo giustifica la terz'ultima e puenultima domanda.
Il mio precedente urologo, una volta rappresentatogli il riacutizzarsi dei sintomi, a seguito della sospensione del farmaco Mittoval, mi ha fatto presente che potrei riprendere il farmaco.
Sono così andato da un altro specialista (dove ero andato precedentemente) che manifesta più interesse agli aspetti urodinamici e flussometrici. Il suo punto di vista è: c'è una sclerosi del collo vescicale? Verifichiamo se è vero, poi si prenderà anche il Mittoval . Punto di vista che, non so cosa ne pensi lei, mi sento di condividere nella mia ignoranza! Così sto intervenendo in due modi:
1) effettuando una nuova uroflussometria e facendo una cistouretrografia (prescrittemi entrambe), dopo mi farò rivedere;
2) andando da un gastroenterologo.
Spero di trovare un equilibrio, se la guarigione non è possibile, come ahimè accade con tutte le patologie funzionali e croniche.
Perchè mi corregga se sbaglio, non si guarisce da tutto questo vero?
[#3]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Gentile Signore,
i disturbi minzionali ostruttivi sono indiscutibili, se si fa "fatica" ad urinare, se il getto è lento, se bisogna "spingere" è chiaro che:
- o vi è un ostacolo
- oppure la vescica è "debole" e non riesce a "spremere" l'urina a sufficienza.
L'urologo sviluppa una certa sensibilità per interpretare il disturbo, in funzione dell'età e di molti altri fattori. Se il farmaco alfa-litico alfuzosina (Mittoval) le dà giovamento, alla sua età è davvero lecito sospettare che vi sia una rigidità del collo vescicale, perlopiù su base congenita. Se è più che giustificabile voler oggettivare questo sospetto, è altrettanto lecito che nell'attesa di queste indagini si prosegua una terapia che la faccia stare meglio. Una situazione simile, per ottenere il massimo degli elementi, dovrebbe essere a mio parere studiata con un'endoscopia e con uno studio urodinamico pressione/flusso. Anche con altri accertamenti si può arrivare alla diagnosi, ma in modo meno diretto.
Come lei si è giustamente reso conto, la prostatite e la colite sono forme croniche che possono essere rese tollerabili seguendo con pazienza tutte le indicazioni terapeutiche. La sclerosi del collo vescicale, nelle sue forme più gravi, può meritare anche un intervento endoscopico. In questi casì, è evidente, vi sarà un immediato e duraturo vantaggio.

Saluti
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