Ridotta quantità spermatica - non completa evacuazione delle vescicole seminali

Buonasera gentili dottori, ho 42 anni e Vi sottopongo un mio problema.
A marzo di quest'anno ho cominciato ad eiaculare in quantità ridotte. La riduzione si è palesata nell'arco di un paio di settimane. Una seconda eiaculazione poi era quasi nulla... poche gocce. Sottoposto ciò al mio urologo ho eseguito i tamponi uretrali di rito + urinocoltura ambedue con esito negativo. L'urologo mi consiglia di lasciar perdere per un po, di rilassarmi e non pensarci più. Questo in base al fatto che nei due anni passati (a seguito della mia separazione) ho avuto una vita sessuale sregolata. Quindi prostatite batterica guarita con terapia antibiotica; a una mia partner sessuale fu diagnosticato gardnerella + streptococco agalactiae B e quindi vai con altra terapia antibiotica, poi antimicotici per aiutare partner sessuali ad evitare l'effetto ping-pong. Il tutto trattato molto lentamente in quanto il mio urologo non ha la ricetta facile e attende sempre sintomi evidenti o risultati diagnostici chiari. Quindi a un mio riapparire con un nuovo sintomo preferisce attendere.
Premetto che da marzo però la quantità dell'eiaculato rimane costantemente basso. Salvo due o tre eccezioni.
Da Giugno sono single e ho decisamente ordinato la mia vita. Il problema però permane. Non vi ho prestato attenzione perchè non ho avuto alcuna vita sessuale (se non masturbazione una o due volte a settimana).A ottobre però ho notato che dopo un'eiaculazione (sempre scarsa) sento dei fastidi nella zona interna del basso addome. Che permane anche per un paio di giorni.Ritorno dal mio urologo e effettua un'ecografia il cui risultato non riporto per intero in quanto tutto è nella norma salvo per le seguenti voci:

- prostata simmetrica, lievemente aumentata di volume (come grossa castagna), solco mediano conservato, margini indenni, superficie regolare, consistenza parenchimatosa, non calda, non dolente.
- testicoli in sede, non dolenti alla palpazione. Buono il trofismo ed il volume. Testicolo sinistro ad ascensore. (il destro ha subito un intervento all'età di 8 anni perchè non scendeva - ndr).
- cisti della testa dell'epididimo di sx
- segni clinici e strumentali di congestione delle vescicole seminali.

Per essere certo che la cosa non sia correlata all'assenza di attività sessuale l'urologo mi invita a ritornare dopo due o tre giorni di intensa attività eiaculatoria. Così fatto ritorno e all'ecografia si riscontrano le vescicole seminali ingrossate anche se non di molto. Quello che si è accentuato è il fastidio al basso addome dopo l'eiaculazione. Inizio una terapia come segue:
- Feldene supposte 1x 10 gg
- Chinoplus compresse 1x 15 gg
- Fluofort 1x 1 mese

Al termine della terapia non ho nessun giovamento, tutto come prima.
Vi chiedo cortesemente:
- un parere
- dovrei sentire un altro urologo? O rischio di perdere un continuum terapeutico coerente?
- premetto che prima di marzo le mie eiaculazione erano abbondanti e con un getto forte. Può essere dovuto all'età?
Vi ringrazio!
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Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109 4
Gent.le utente, sicuramente dovrà continuare con il proprio urologo a curare la fastidiosissima prostatite di cui è affetto.La terapia della prostatite è molto empirica ed abbisogna di continuità di cure.
Cordialmente

Dott.Roberto Mallus

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottore per la celere risposta. Per questioni di spazio nel post introduttivo non ho potuto formulare due punti a cui non riesco a darmi risposta:

- se gli esami diagnostici non rilevano batteri e infezioni, perche' vengo trattato con antibiotici?
- l'urologo mi ha consigliato di tenere viva l'attivita' eiaculatoria nonostante il fastidio. Ho letto altri post simili su questo sito con annesse spiegazioni da parte di altri urologi e ho appreso il perche' di tale consiglio. Ma se, ripeto non ho infezioni e batteri, questo discorso si applica anche al mio caso?
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Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109 4
Gent.le utente,
la prima domanda la dovrà porre al collega che ha valutato di prescrivere gli antibiotici, non avendo io altri parametri se non il riferito.
alla seconda domanda penso che Lei si debba comportare nella maniera più naturale possibile.
tenga cmq conto che la terapia delle prostatiti è molto empirica ed è molto importante la continuità di cure, per cui sarà bene che ascolti solo e soltanto l'urologo che la ha in cura.
Cordialmente
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Utente
Utente
grazie nuovamente!

buon lavoro
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Utente
Utente
Salve gentili dottori,

trovo utile condividere una piccola nota. Da solo ho notato una correlazione tra l'assunzione di alcol e bevande gassate e i fastidi che accusavo dopo le eiaculazioni. La mia assunzione di tali bevande era del tipo 2 birre a settimana, superalcolici 2 volte al mese e un litro circa di bibite gassate sempre a settimana. Non riesco a capire il perchè solo ora e non prima (ho assunto queste bevande da sempre) ma fa niente. Dopo averne definitivamente smesso l'assunzione non accuso più quei fastidi. Rimane però la ridotta quantità di eiaculato ma per questo consulterò il mio urologo dopo le feste.

Vorrei però porre un'ultimo quesito... ci sono infezioni che hanno tra le loro conseguenze la riduzione dell'eiaculato? Cercarle sul web è difficilissimo e porta a confusione. Inoltre, può lo stress portare a queste conseguenze? Perchè ne ho in abbondanza...

Saluti

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