Carcinoma uroteliale papillare G II - III OMS trattato con BGC

Gentili dottori,

mio padre ha subito vari interventi negli anni dei carcinomi in oggetto, sviluppatesi sempre in vescica, l'ultima delle quali è stata nel giugno 2012: "Carcinoma uroteliale papillare di alto grado (G II - III OMS)".
Dopo quest'ultima operazione è stato trattato con istillazioni endovescicali di Mitomicina prima (1 a settimana x 6), e di BCG poi (1 al mese x 6).
Da circa 2 mesi (verso la fine delle istillazioni di BCG), mio padre si è accorto di avere come delle cisti presso il testicolo sinistro, doloranti al tatto (nessun altro sintomo). E' stato trattato con cure massicce di antibiotici e antiinfiammatori, ma senza risultati apprezzabili.
Una recente ecografia dice: "Aumento di volume al corpo/coda dell'epididimo sinistro, con nel contesto DUE AREE OVOIDALI, a contorni regolari, ad ecostruttura ipoecogena (mm 25 x mm 15) ed anecogena, fluida corpuscolata (mm 16 x mm 13), con piccole calcificazioni nel contesto, da riferire a "pseudo-tumore" infiammatorio. Scarso idrocele bilaterale. Nulla da rilevare ai testicoli ed all'epididimo di destra".
Il nostro medico urologo - in attesa della cistoscopia di controllo - lo vorrebbe operare ed asportare tali "aree ovoidali", NON per il timore che possano essere dei tumori, ma più che altro per analizzarle e vedere se per caso le istillazioni endovescicali di BCG abbiano potuto in qualche modo sviluppare una "tubercolosi" (almeno così abbiamo capito io e mio padre...).
Il mio medico di famiglia dice invece che, tali "aree ovoidali", sono da intendersi come esiti di una precedente "orchite" (che mio padre ebbe a seguito di una delle operazioni fatte) e quindi vanno semplicemente controllate nel tempo.

DOMANDA: secondo Voi queste "aree ovoidali" sono da intendersi come causa dele infiltrazioni di BCG? E' il caso di toglierle con l'operazione?

Grazie infinite per le eventuali risposte e buon lavoro!
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Gentile Signore,
a nostro parere queste piccole lesioni dell'epididimo sono da mettere in relazione con le instillazioni di BCG. Non si tratta certo di un effetto collaterale frequente, ma ricordiamo di averne visto almeno un caso in passato. Si tratta in effetti di noduli infiammatori assimilabili a grandi linee a lesioni tubercolari, ovviamente limitate sia per estensione che per gravità. La loro rimozione è opportuna, diremmo, solo se il fastidio locale è continuo e consistente. Altrimenti il controllo nel tempo, diretto ed ecografico potrebbe anche ritenersi sufficiente.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2015
Ex utente
Grazie Dr. Piana.

Non mi sono chiare 3 cose, potrebbe delucidarmi?

- Per "piccole lesioni" intende le due aree ovoidali che si sono formate nell'epididimo?

- Per "assimilabili a grandi linee a lesioni tubercolari", intende che hanno gli stessi effetti della tubercolosi, oppure che sono simili nell'aspetto ma non negli effetti che producono?

- Per "controllo diretto" intende dei prelievi locali?

Grazie ancora

Cordiali saluti
[#3]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Gentile Signore,
il bacillo di Calmette-Guerin (BCG) è una variante attenuata della stessa famiglia dei batteri che provocano la tubercolosi nell'uomo e negli animali. Per la vescica, viene utilizzato come se fisse un "vaccino" per aumentare le difese immunitarie nei tessuti e proteggere quindi dalle recidive tumorali. Raramente questi batteri possono migrare dalla vescica e causare delle lesioni a distanza. Le lesioni polmonari sono rarissime, ma anche le più pericolose. La localizzazione all'apparato genitale è un poco più frequente, si tratta appunto di epidimiti od orchiti. La scelta sul da farsi dipende essenzialmente dal volume delle lesioni e dal fastidio arrecato, Non si tratta comunque di qualcosa di francamente pericoloso.

Saluti
[#4]
dopo
Attivo dal 2009 al 2015
Ex utente
Grazie!