Recidiva di neoplasia uroteliale papillare

Buongiorno, i primi di ottobre u.s. ho effettuato una Turb alla vescica EI: neoplasia uroteliale papillare (G1). Tessuto sottoepiteliale indenne; non apprezzabile la tonaca muscolare.
Ieri, dopo soli 4 mesi e mezzo, alla prima cistoscopia di controllo, è stata trovata una recidiva di 2 millimetri in un punto diverso della vescica.
Non ho nessun fattore di rischio come il fumo o le vernici tranne forse la frequenza di piscine per nuotare che utilizzano parecchio cloro.
Il Chirurgo mi ha messo già in lista per una nuova Turb volevo chiedere se esistono degli strumenti (ho letto di Turb NBI) e terapie con precoce instillazione intravescicale o terapie fotodinamiche (PDT) che possano diminuire il rischio di recidive e se sia giusto sin da ora preoccuparsene o rimandare al secondo istologico la scelta della terapia.

Inoltre, pongo anche un altra domanda, dato che la neoplasia è piccola si potrebbe eliminare in regime ambulatoriale con un citoscopio flessibile invece di un intervento in sala operatoria?

Infine, vorrei capire se le ricidive avvengono perché è malato l'epitelio della vescica o provengono da cellule staccate dal primo papilloma per esfoliazione che si reimpiantano?.

E' più preoccupante avere una recidiva in un punto diverso o nello stesso punto?

Grazie davvero per il lavoro che fate.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Questa nuova neoformazione individuata è davvero piccolissima, probabilmente parecchi Colleghi risolverebbero con una semplice coagulazione senza assoluta nevessità di ottenere un nuovo esame istologico. Questo poichè è quasi certo che sarebbe analogo al primo. Comunque questo dipende dalle abitudini locali e dal tipo di strumentario utilizzato per le endoscopie di controllo. In ogni caso, la precoce (seppur minima)recidiva può portare a pensare alla necessità di una terapia di supporto, generalmente basata sulle instillazioni vecicali (mitomicina od altro). Queste neoformazioni vescicali superficiali ben difficilmente si riformano nel punto dove si sono già manifestate, ma quasi sempre in altre zone della vescica. Questo poichè tutta la mucosa è (stata) soggetta allo sconosciuto fattore di rschio. A questo proposito, pensare al cloro della piscina non ci pare molto realistico. Le modalità tecniche particolari di cui lei parla si riferiscono ad artifizi indirizzati ad aumentare la sensibilità dell'indagine endoscopica nella ricerca di lesioni ed aree sospette. Il suo è un caso molto semplice ed in linea di massima non dovrebbe trovare oggi vantaggio da queste pratiche senz'altro più complesse e costose.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la celere e puntuale risposta.
Mi ha già sgombrato la mente dalla ricerca di altre modalità di indagine.

Avrei qualche altro dubbio che vorrei chiarire.
Le instillazioni vescicali posso farle dopo la rimozione della neoformazione o potrei avere dei benefici maggiori se le facessi in concomitanza dell'intervento?

Nel primo istologico c'è scritto: non apprezzabile la tonaca muscolare.
La prima era una neoformazione di 1,2 cm ora è di due mm. Crede che io debba chiedere al chirurgo una completa resezione per avere un istologico completo oppure in questi casi ciò non rientra nel protocollo e non è necessario?

Oltre ad una visita con un Urologo oncologo per decidere la terapia di supporto chiederò al Chirurgo se è possibile evitare un nuovo intervento attraverso una coagulazione. Il Chirurgo durante la cistoscopia di controllo, eseguita con strumento flessibile Ch 16, mi ha prospettato come unica scelta un secondo intervento che probabilmente è il suo orientamento metodologico ma sicuramente gli chiederò se può fare in alternativa la coagulazione.

Grazie di nuovo.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Rilevare la tonaca muscopare su un preleievo di 2 mm non è realistico, ovvero bisognerebbe asportare molto più tessuto del necessario. Non ci pare una necessità sensata. Ci stupisce che lei differenzi urologo e chirurgo. Noi urologi siamo tutti chirurghi di formazione, il trattamento endoscopico delle neoformazioni vescicali è assolutamente classico nel nostro lavoro, praticamente tutti gli specialisti dovrebberomessere in grado di eseguirlo in sicurezza.
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dopo
Utente
Utente
Mi sono espresso in modo impreciso.
Intendevo differenziare l'Urologo che mi ha trattato chirurgicamente (che ho chiamato Chirurgo) dall'Urologo con una, non so come chiamarla, sottospecializzazione in Oncologia (particolarmente esperto in oncologia) che possa decidere (avendo più esperienza in questo campo) il tipo di terapia di supporto le dosi e gli intervalli di tempo.




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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Queste due figure nella gran parte dei casi coincidono nella stessa persona.
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dopo
Utente
Utente
Buonasera, prima di tutto la ringrazio delle indicazioni che hanno permesso di abbassare il mio stato di ansia.
Dopo aver riesaminato il mio caso l'indicazione dell'Urologo della struttura a cui mi sono affidato è stata Turb in day surgery senza instillazioni.
Non so ancora se si tratterà di sola coagulazione o di asportazione ma il fatto che l'abbia chiamata Turb mi fa propendere per la seconda ipotesi.
Immagino, comunque, che anche la sola coagulazione abbia necessità di un anestesia o sbaglio?


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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Per una lesione quasi microscopica non vi sono sostanziali differenze, di fatto il passaggio dell'ansa da taglio coagula una parte di tessuto così piccola. E' comunque cosa da eseguirsi in anestesia.
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