Frammenti di carcinoma a cellule transizionali

Gentilissimi dottori,

vi scrivo per mia zia alla quale tengo come una mamma.
Nel 2009 le è stato tolto, in cistoscopia, quello che il medico, all'epoca ha chiamato piccolo papilloma non preoccupante. La zia ha fatto tutto sola senza chiedere consiglio a noi familiari.
Finita li. Nessun istologico.
Nel 2013 ha avuto un caso di ematuria. Sottoposta dopo qualche settimana a TURV, esame istologico: Frammenti di carcinoma a cellule transizionali grado 2 OMS (basso grado). Le è stata fatta una instillazione post operatoria di Mitocimina.
è passato un anno e mezzo. Ha effettuato per il primo anno citologia e cistoscopia ogni 3 mesi. Tutto negativo. Poi è passata ai 6 mesi, idem. Negativo. La settimana scorsa ha fatto la visita. in cistoscopia.Vescica pulita. Citologia Negativa.
Prossimo appuntamento, secondo prassi, marzo 2015.
Il medico che la sta seguendo è estremamente gentile e scrupoloso, la segue con attenzione e nell'ultima visita ci ha detto che l'andamento di zia sta andando bene e non dobbiamo preoccuparci.
Io, anche se non sono del settore assolutamente e anzi, mi scuso per eventuali errori dei vocaboli medici, ho iniziato a fare ricerche su ricerche su internet.
Temo, onestamente, la progressione della malattia.

Vorrei davvero con tutto il cuore un parere su questo caso.
Alcune domande. I 3 anni e mezzo quasi 4 che sono passati tra la prima comparsa e la recidiva è un tempo lungo che lascia ben sperare? Il g2 può essere dato dal fatto che si è attivati all'ematuria senza controlli, quindi stava aumentando di grado? (fortuna, quindi, che ha sanguinato....) Il medico ci ha detto che pian piano le visite saranno una volta all'anno. Non si rischia, così, di non fare un attento follow-up, o con il passare degli anni si riduce rischio di progressione e recidiva? Zia ha 58 anni. E sono in ansia per lei.

Grazie mille per il lavoro che fate.
[#1]
Dr. Giuseppe Palermo Urologo 65 2
Gentile utente il percorso diagnostico/terapeutico seguito dal collega è assolutamente condivisibile. L'ematuria è il sintomo più frequente con il quale si presentano le neoformazioni vescicali e/o delle alte vie urinarie di natura uroteliale ma non correla affatto con l'aggressività della malattia. La storia naturale di queste forme tumorali si presta alle recidive (maggiori nei primi 5 anni di nuova dignosi); questo è il motivo per cui si utilizzano dei chemio e/o immunoterapici topici per prevenire la recidiva, e ridurre la probabilità di progressione di malattia. Una forma uroteliale può recidivare anche dopo dieci anni ma non progredire ini aggressività cosi come recidivare e progredire in forme muscoloinfiltranti. A questo proposito è importante un follow up seriato nel tempo, inizialmente più stretto a ridosso della recidiva e poi via via più distanziato nel tempo. Utile quindi es citologico delle urine (3 campioni), cistoscopia ed esame radiologico delle vie, quest'ultimo almeno una volta all'anno. Cordiali saluti.

Dr. Giuseppe Palermo

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottore.

quindi il follow up, rimane, ad oggi, importantissimo per la prevenzione e questo zia lo fa. Segue con scrupolosità tutte le date e tutte le richieste e suggerimenti dello specialista.

Io, però resto preoccupata. questa malattia mi pare una condanna. Ad vitam :-(

[#3]
Dr. Giuseppe Palermo Urologo 65 2
No signora non è affatto alcuna condanna!!! come per tutte le altre neoplasie il follow up è fondamentale in quanto la eventuale recidiva e/o progresdione di malattia, se individuate e curate per tempo offrono una migliore aspettativa di vita cosi come migliore qualità di vita.
cordiali saluti
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