Il medico ha fatto eseguire una cistouretrografia retrograda ed il risultato è il seguente

Salve, mia madre ( una donna di 60 anni ) qualche mese fa ha scoperto di avere un calcolo renale di 57 mm; il medico ha fatto eseguire una cistouretrografia retrograda ed il risultato è il seguente:
" Esiti di interventi chirurgici con ablazione della milza e della colicisti.
A dx: rene in sede con formazione cistica mesorenale ( max 6 cm) di forma e volume regolare. Calcificazione della parete dell'arteria renale a livello del seno renale. Dopo incremento da contrasto si apprezza sia una conservata funzionalità parenchimografica sia un conservato rapporto cortico-midollare con escrezione in tempo fisiologico dell'urina iodata e visualizzazione delle vie escretrici calico-pieliche e dell'uretere con normale sbocco in vescica.
A sx: dopo incremento da contrasto conservata la funzionalità parenchimografica con riduzione dell'indice cortico-midollare e tardiva visualizzazione delle vie escretrici mostrando uretero-pelvi-calicectasia da ostacolo deflusso (idronefrosi) per presenza di formazione calcolotica ureterale (max 1 cm) a livello del piano di scansione del carrefour iliaco ( tra 3° e 4° v. l. ). L'uretere distale, di calibro e decorso regolare, sbocca normalmente in vescica.
Vescica e pareti a volumi regolari, a contenuto omogeneo, senza evidenza di formazioni aggettanti endolume. Conservata densità del cellulare lasso perivescicolare e perirettale. Utelo e annessi in sede senza evidenti alterazioni densitometriche."

Aggiungo che mia madre soffre da tempo di Trombocitopenia ( Plt 50).

Vorrei chiedere quale intervento applichereste???
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Gentile Giovanotto,
nella sua descrizione vi sono delle evidenti contraddizioni. Lei ci parla subito della presenza di un voluminoso calcolo di 57 mm, di cui però non si ha traccia nell'indagine radiologica eseguita, che parrebbe proprio essere una TAC e non una uretro-cistografia. Si evidenzia invece una sofferenza ostruttiva del rene sinistro dovuto alla presenza di un calcolo di 10 mm fermo all'interno dell'uretere, circa a metà del suo decorso. Dalla dilatazione renale è facile desumere che il calcolo si trovi in quella posizione da parecchio tempo. Questo, unitamente alle sue dimensioni, rendono irragionevole pensare ad una ulteriore progressione con espulsione spontanea. Il calcolo deve essere pertanto rimosso, anche con una certa sollecitudine. L'intervento indiscutibilmente più indicato è la rimozione/frammentazione diretta per via retrograda (ureteroscopia operativa). Si tiene ovviamente presente il problema ematologico, ma non si tratta certo di una procedura ad alto rischio di sanguinamento. Unicamente, sarà probabilmente necessaria un'anestesia generale perchè gli anestesisti giustamente in questi casi hanno delle rèmore a praticare la più comune anestesia spinale. In ogni caso, eventualmente sentito l'ematologo, per eccesso di scrupolo si può pensare alla trasfusione di un pool di piastrine subito prima dell'intervento.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie della risposta, avrei un'altra domanda:

Per quanto riguarda la formazione cistica di 6 cm (a dx), di cosa si tratta? quale rischi potrebbe comportare? Come rimuoverla?

Grazie e scusi il disturbo!!!
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Gentile Giovanotto,
le cisti renali semplici, che vengono definite molto chiaramente dall'ecografia ed ancor meglio dalla TAC, non hanno particolare significato se non quando assumono dimesioni eccezionali (es. 15 cm) e causano disturbi per il loro peso ed impegno di volume. pertanto, in base alle informazioni che ci fornisce, questa cisti di 6 cm non influisce sulla situazione attuale e sulle indicazioni ad un sollecito intervento endoscopico.

Saluti
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dopo
Utente
Utente
Buonasera Dottore,
le scrivo per degli aggiornamenti. Mia madre si è sottoposta a scintigrafia renale, poichè l'urologo che la segue non aveva le idee chiare, ed i risultati sono di una funzionalità del 75 a DX e del 25 a SX. Lei cosa consiglierebbe?
Poi vorrei chiederle il motivo di una funzionalità così compromessa anche se dagli esami del sangue Azotemia e Creatinina sono buone?

Ultimo rilevamento:
Azotemia 48 (rif 10-50)
Creatinina 0.90 (fif 0.70-1.40)

Grazie, scusi il disturbo.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Come sempre accade, il rene sano è in grado di svolgere una azione vicariante e mantenere nei limiti i parametri di funzione globale. Invece la scintigrafia, come ampiamente prevedibile, conferma la discreta sofferenza funzionale del rene sinistro. Pertanto, le indicazioni ad una pronta risoluzione endoscopica della ostruzione da calcolo sono ora ancora più evidenti.
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dopo
Utente
Utente
Salve, finalmente nei prossimi giorni mia madre andrà a concordare con il medico una data per eseguire una URS con uso di uno stent. Ho sentito che si tratta di una tecnica piuttosto sicura, quali sono i rischi? Il tempo per la ripresa? Infine vorrei chiederle se può essere riferibile ai calcoli la presenza di sangue nelle urine? Grazie e scusi il disturbo!
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Gentile Giovanotto,
la,presenza di sangue nelle urine in presenza di calcoli è praticamente costante, in maggiore o minor misura, più spesso microscopica ma talora anche visibile ad occhio nudo, cosa che non può stupire. Una ureteroscopia (URS) operativa per un calcolo dim10 mm dell'uretere intermedio in mani competenti è certamente una procedura routinaria e priva di rischi particolari. L'impirtante è disporre della strumentazione idonea completa, del laser per rompere il calcolo e della gamma di accessori indispensabili ad eseguire la procedura in sicurezza. La possibilità di complicazioni certamente non è azzerata, ma estremamente remota. L'operatore esperto sa certamente dove la prudenza consigli di non insistere e come porre comunque rimedio alla situazione. Importante è comunque che si possa metter mano appena possibile per limitare la sofferenza renale.

Saluti