Ureaplasma e bruciori

Gentili dottori, scrivo per chiedere gentilmente un parere sulla strada da intraprendere. Soffro da qualche mese di cistiti recidivanti causati da E. Coli, e ultimamente (dopo assunzione di Bactrim) anche di candida (curata con antimicotici ma soprattutto con l'eliminazione per un certo periodo di qualsiasi dolce o lievito). Il sintomo che ogni volta accompagna le mie problematiche urogenitali è il bruciore (uretrale, vaginale), a volte insopportabile. Nell'ultimo mese e mezzo mi sono impegnata nel regolarizzare l'intestino attraverso fermenti lattici, integratori naturali, yogurt e alimentazione ricca di fibre (con buoni risultati), oltre ad aver intrapreso una "cura" a base di D-Mannosio, che ho trovato sorprendentemente efficace, e che devo dire ha migliorato molto la situazione. Quindi, forte di una ritrovata regolarità intestinale e dell'assunzione di D-Mannosio, mi sentivo complessivamente meglio. Il 9 novembre eseguo tampone vaginale ed urinocultura: a sorpresa, l'urinocoltura risulta sterile mentre il tampone rileva Ureaplasma (colonie > 100 000) e rare colonie di enterococcus faecalis. Per di più nell'ultima settimana ho riscontrato un lieve peggioramento dei sintomi (i bruciori non sono assolutamente paragonabili al fuoco che ho sentito nei mesi passati, ma comunque molto fastidiosi, sopratutto di notte). Vengo al dunque, permettendomi di porvi qualche domanda:
-è possibile imputare all'ureaplasma (che da quanto ho letto, non è di semplicissima diagnosi) i bruciori che vivo così frequentemente da mesi? È infatti come se in qualche modo avessi il presentimento che questa infezione non sia stata riscontrata prima, ma che sia lì da un bel po'.
-cosa mi consigliate di fare? La mia ginecologa dice che generalmente questo batterio si tratta solo in presenza di consistenti colonie o in presenza di sintomi non riconducibili ad altra causa (mi ha informato del fatto che generalmente è asintomatico). Mi ha quindi detto che potrei provare a prendere l'antibiotico seguendo l'antibiogramma, sebbene abbia anche detto che spesso questi batteri sono resistenti, e in più vista la mia predisposizione alla candida rischierei ulteriori problemi.
-questa infezione può "andarsene" da sola, senza antibiotico?
Insomma: se prendo l'antibiotico o non fa effetto o mi crea altri problemi, se non lo prendo rimango con questa infezione che probabilmente è causa dei miei malesseri. Cosa posso fare?
Ringrazio anticipatamente chiunque avrà la pazienza di rispondere ai miei dubbi. Auguro una buona giornata!
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Dr. Mario De Siati Urologo, Andrologo 2.9k 86 1
Prima di inteprendere una terapia antibiotica ripeterei gli esami colturali (anche più volte)per conferma , in caso di sintomatologia persistente e coltura positiva proverei a debellare il germe con una terapia mirata. Distinti saluti

Dott. Mario De Siati Urologo-Andrologo esercita a Foggia,Taranto,Altamura (Bari),Brindisi

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