Klebsiella pneumoniae

Buonasera, scrivo per avere un chiarimento riguardo all'infezione urinaria da klebsiella,pneumoniae. A mio marito é stata riscontrata una infezione,urinaria da klebsiella manifestatasi con febbre alta principalmente. I risultati dell' urinocoltura sono ,riportando solo i positivi:
Nitriti : Presenti
Leucociti 731. (0-20)
Batteri 482 (0-100)

Carica microbica >10^5
Microrganismi 1 klebsiella pneumoniae , 2 escherichia coli

Dall'ABG la klebsiella é risultata sensibile a tutti gli antibiotici tranne ampicillina . L'escherichia sensibile,a tutti.

Ha fatto un ciclo di clavulin 3 ogni otto ore per 4 giorni.
Sintomi spariti quasi subito stava bene.
Dopo 5 giorni ha iniziato ad accusare un gran male ai reni come colica. In pronto soccorso l'ecografia all'addome e reni é risultata negativa.
Il medico curante gli ha dato nuova cura antibiotica con levofloxacina 500 mg da prendere per le prime 48 ore una ogni 12 ore e le successive Una al giorno fino a completare un ciclo di 10 pillole .il medico ci ha pero detto che se dopo 48 ore,I sintomi dolorosi non passano di recarci in ospedale per ricevere antibiotico per via endovenosa.
Avrei solo bisogno di sapere quanto è pericolosa e se si riesce a guarire , ho letto di molti pazienti che non riescono a debellarla e sono molto preoccupata la klebsiella sembra un batterio pericoloso. Avrei bisogno anche di eventuali precauzioni da prendere per evitare un contagio mio o di mia figlia. Premetto che io e mio marito abbiamo sempre rapporti protetti.
Grazie per l'attenzione.
[#1]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettrice ,

la Klebsiella pneumoniae è un batterio a forma di bastoncino ed è il "membro" clinicamente più significativo del genere Klebsiella.

Generalmente provoca infezioni ai polmoni ma oggi, sempre più frequentemente, è coinvolta anche in infezioni delle vie urinarie e delle ferite post-chirurgiche, con particolare riferimento a persone immunocompromessi.

La Klebsiella pneumoniae, che non si trasmette per via sessuale, è diventata comunque una infezione più frequente, soprattutto se si è ricoverati in ospedale, a causa del continuo apparire di ceppi antibiotico-resistenti.

Seguite ora in modo preciso tutte le indicazioni ricevute dal vostro urologo.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottore per la risposta. Mio marito non è mai stato ricoverato nè ha frequentato ambienti ospedalieri e le condizioni igieniche sono quelle normali di una famiglia con bambini attenta alle pulizie. Non capisco come abbia fatto....
Ma il fatto che il batterio risulti sensibile a molti antibiotici lascia ben sperare per una cura definitiva?
Mio marito non ha più avuto febbre dal primo ciclo di antibiotici ed ora ha come sintomo solo un indolenzimento ai reni che sembra in via di miglioramento.


Grazie mille dottore.
Buona giornata
[#3]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettrice,

sicuramente, quello preso da suo marito, è fortunatamente un ceppo non ospedaliero ed è per questo più facile la terapia e anche la risoluzione definitiva del problema infiammatorio collaterale.

Ancora un cordiale saluto.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille dottore, a volte abbiamo solo bisogno di essere ascoltati e rassicurati.
Solo un'ultima domanda, ma bisogna aspettare 5 settimane dopo terapia antibiotica per rifare urinocoltura?

Grazie ancora , eventualmente le farò sapere se abbiamo risolto.
Cordiali saluti
[#5]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Certo, se no il rischio è quello di avere falsi negativi alla coltura.