Catetere vescicale

Buongiorno, vorrei porvi una domanda in merito al cateterismo vescicale. Durante diverse visite (per una infezione prostatica) mi era stata diagnosticata una ipertrofia del collo della vescica, che secondo il dottore non mi consentiva di avere un flusso urinario abbastanza forte costringendomi a contrarre l'addome per urinare. Poiché in questi mesi ho cambiato urologo, quello che ora mi ha in cura per l'infezione non è convinto che io abbia questa ipertrofia, e vuole farmi eseguire un esame urodinamico con catetere. Sono però un po' preoccupato all'idea di farmi inserire un catetere nel pene...è doloroso? Ci sono altri modi per verificare se questa ipertrofia c'è o no prima di ricorrere a questa tecnica?
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Dr. Paolo Piana Urologo 37.6k 1.7k 16
Il sospetto di un restringimento congenito del collo vescicale (stènosi oppure sclérosi) può essere accertato in tre modi, con la radiologia, con l'endoscopia e con la valutazione funzionale (indagine urodinamica). In tutti e tre i casi vi è la necessità di introdurre "qualcosa" nell'uretra e uando si tratta di uno strumento - come nell'endoscopia - per reciproca tranquillità l'esame viene perlopiù eseguito in anestesia. In effetti molto spesso non è sufficiente una sola indagine e solo la combinazione - in particolare di endoscopia ed indagine urodinamica - è in grado di fare definitiva chiarezza, anche in vista di possibili soluzioni da prospettare al paziente. per venire alla sua domanda, il catetere (o meglio la sonda) utilizzata nell'indagine urodinamica è molto sottile (uno spaghetto), in quanto non ha scopo idraulico, ma solo di portare in vescica il sensore che rileva la pressione interna. L'inserimeno di questa sonda è in genere ben tollerata al limite con un modesto e del tutto sopportabile e transitorio fastidio.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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