Prostatite infiammatoria 1 mese.

Egregi Dottori,

Avrei da porvi una domanda: circa un mese fa mi reco dall'andrologo per un dolore modesto al testicolo sinistro e una minzione molto frequente e sempre urgente(unici sintomi), il quale, dopo avermi fatto svariate domande e un esame di esplorazione digitorettale mi ha diagnosticato una modesta prostatite infiammatoria. Mi ha prescritto supposte topster una volta al di per 10 giorni per due mesi e un integratore iproben per 3 mesi. Quando ho iniziato la cura i sintomi per qualche giorno sono aumentati (dolore modesto anche all'altro testicolo e dolori agli addominali bassi e sopra il pube, nessun fastidio a nessuna parte del pene, nessun problema di erezione) per poi sparire quasi completamente. Per altri motivi mi sono recato poi dal mio medico di base, dopo aver gia finito il primo ciclo di 10 giorni il quale mi ha consigliato subito 5gg di ciproxin e di ripetere poi sempre il ciproxin durante il secondo ciclo da 10 giorni di topster. È da circa 10 giorni che però il fastidio al testicolo è tornato, anche se con minore intensità e noto che soprattutto verso sera ho anche un modesto dolore addominale. Domani rinizierò appunto topster per 10gg e ciproxin per 5gg. Volevo chiedervi questo, l'andrologo mi ha detto che nel 99% dei casi la prostatite è infiammatoria quindi prima proviamo questa terapia e poi eventualmente facciamo il tampone uretrale per scegliere l'antibiotico nel caso in cui fosse invece batterica. Il medico di base mi ha invece prescritto ecotrafia vescicale e prostatica e testicolare a fine cura, ma conferma la tesi infiammatoria. Chiedo a voi un gentile terzo parere, anche se a distanza, in base alla vostra esperienza, sulla necessità o meno di vedere un terzo specialista. Cordialmente vi ringrazio per il vostro tempo.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Noi siamo tradizionalmente contrari alla terapia antibiotica empirica di qualsiasi tipo, a meno che ci si trovi in situazioni particolari (febbre, evidenti complicazioni, scarse difese immunitarie, eccetera). Inoltre, la tendenza generale oggi è quella di evitare se possibile l'uso dei chinolonici (es. ciprofloxacina) come antibiotici di prima scelta, per una serie di motivi che non è qui il caso di dettagliare. Questa comunque è la teoria, un principio generale, che non può impedire al medico di agire in modo diverso se lo ritiene opportuno. Parimenti è un suo diritto ascoltare un altro parere e poi decidere come curarsi.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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