Prostatite batterica e.coli : un incubo infernale

Salve a tutti, espongo il mio caso.

Settembre 2015 - A seguito di vari rapporti anali con la mia ragazza, comincio ad accusare i classici sintomi da prostatite (minzione frequente, bruciore, svuotamento incompleto della vescica, eiaculazione fastidiosa).

Vado dal mio mio medico di base, il quale mi prescrivere esame chimico - fisico urine, esami culturali di urine e sperma. Esito : spermiocultura POSITIVA a escherichia coli con carica batterica > 10000000 ufc.

Ritorno preoccupato dal medico con esami e relativo antibiogramma, e subito mi tranquillizza dicendomi che ho solo una BANALE infezione. Tra tutti gli antibiotici sensibili, il medico opta per il CIPROXIN, dicendomi di assumere una compressa al giorno da 750 mg per 1 settimana. Risultato : tutto sparisce e torno alla normalità.

Metà settembre 2016 - Inaspettatamente, tornano tutti i sintomi di circa un anno fa, prima gradualmente e dopo un paio di giorni molto prepotentemente. Pensando alla medesima infezione, ma avendo delle perplessità su come possa averla ripresa (non avevo rapporti di alcun genere da almeno un mese) decido di rifare gli esami culturali. Esito : spermiocultura e urinocultura negative.

Informo il mio medico di base di ciò, il quale mi dice di aspettare a prendere antibiotici, che molto probabilmente la sintomatologia era dovuto allo stress e ansia. Prendo dell'oki per qualche giorno, unitamente a delle supposte chiamate SPIDOL.

Dopo circa una settimana la situazione non migliora, al che decido insieme al mio medico di rifare un ciclo di antibiotici, sempre CIPROXIN da 750 mg 1 volta al dì per 7 giorni. Risultato : tutto torna, anche se più lentamente alla normalità.

Febbraio 2017 - La sintomatologia si ripresenta, nelle stesse modalità. Stavolta decido di consultare un urologo. Ripeto le culture, NEGATIVE.

Esito della visita: prostatite sub cronica da curare con un ciclo di ciproxin da 14 giorni con 2 compresse al dì da 500 mg, piu deprox e prostil forte per un mese. Risultato : miglioramenti, ma la sintomatologia non sparisce.

Decido sotto consiglio dell'urologo di chiedere un consulto ad un infettivologo, il quale mi dice che ho fatto un uso sbagliato dell' antibiotico in precedenza, con terapie troppo corte per una prostatite e che quindi si era cronicizzata perché magari sempre lo stesso germe che non era stato eradicato ha sviluppato un certa resistenza all'antibiotico in questione.

Torno dall'urologo dopo il mese di trattamento ed eseguo una ecografia trasrettale. Esito: prostata di 15 cc di volume, alcune calcificazione, ectasia del plesso venoso periprostatico.

Decido di eseguire in accordo con l'urologo 3 settimane di UNIDROX 600 mg un volta a di, e dopo questa terapie con scarsi risultati i sintomi permangono e anzi sembrano quasi riacutizzarsi.

Al momento prendo spidol supposte con deprox tutte le mattine e sere, ma i sintomi rimangono.

Chiedo consiglio a chiunque voglia darmi un aiuto su come procedere.

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Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109 4
Gent.le utente,
ho letto attentamente la sua storia e vengo a risponderLe.
La ghiandola prostatica produce fruttosio ed e' conformata in maniera tale che poco arrivano gli antibiotici o antisettici , neppure con la tobramicina in fiale si riesce a sterilizzare la ghiandola .
La terapia e' molto empirica e gli urologi sono perlopiù divisi in 2 categorie tra chi usa antibiotici per lunghi cicli e tra chi usa solo antiinfiammatori ciclicamente assieme a ferree abitudini alimentari ( evitare cibi piccanti, birra , superalcolici, troppi caffe') e di vita ( bere almeno 2 bicchieri d'acqua nel corso della mattina, evitare bicicletta o l' uso di cyclette etc .
Appartengo alla seconda categoria . La guarigione avviene a volte dopo mesi ma avviene!
Cordialmente

Dott.Roberto Mallus

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Utente
Utente
Gentile dottore,
la ringrazio dell'attenzione e per la sua risposta.
Sinceramente non ho più molta voglia di prendere antibiotici, però malgrado tutto sono i soli farmaci che nelle precedenti volte hanno risolto il problema e nell'ultima volta hanno alleviato la sintomatologia. Tengo caro il suo approccio, però non capisco bene come un'infezione possa regredire con il solo uso di antiinfiammatori, essendo appunto la prostata il luogo ideale per la loro proliferazione. Per quanto riguarda le infiltrazioni intraprostatiche, ho letto pareri discordanti, però sto pensando seriamente di prenderle in considerazione. Per il resto sono un giovane ragazzo, sicuramente la patologia ha un forte impatto sulla qualità della vita ma confido nel mio urologo, e sperando in una guarigione definitiva tengo stretto e vado avanti.
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Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109 4
Le sue osservazioni sono giuste, non e' possibile sterilizare laprostata con gli antiinfiammatori come non non lo e' con gli antibiotici, infatti l'obiettivo terapeutico e' la prostatite cronica catarrale, asintomatica con possibilità sicuramente di ricadute ,
da qui le avvertenze di vita e alimentari.
[#4]
Utente
Utente
Gentile dottore,
Ho ben capito che purtroppo la medicina è andata molto avanti negli ultimi tempi su tanti campi ma per quanto riguarda le cure per la prostatite siamo rimasti in una specie di medioevo. Quindi razionalmente dovrebbe essere il mio sistema inmunitario ad eliminare una eventuale l'infezione (è da circa 4 mesi che prendo antiinfiammatorio senza nessun progresso sostanziale)?! O devo aspettare un qualche miracolo?( sono ateo) IL mio medico di base mi dice in attesa dei prossimi esami di cercare di condurre il più possibile una vita regolare e normale, ma non è semplice se non si dorme bene e si hanno dei disturbi non indifferenti per tutto il giorno. Mi scusi ma è molto frustante pensare che al giorno d'oggi non sia possibile curare un'infezione data dal più comune germe che ci sia
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Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109 4
Ripeto non riuscire a sterilizzare la prostata non vuol dire convivere con disturbi.
Ne parli con il suoi urologo di fiducia , essenziale e' la continuità di cure, forse mi sono spiegato male , volevo solo dirLe che nessuno ha la pozione magica.
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Utente
Utente
Gentile dottore,
ho effettuato una nuova spermiocultura, stavolta positiva sempre al medesimo batterio, escherichia coli, con il seguente antibiogramma

ANTIBIOGRAMMA (EUCAST 2010 ver.5/1/11)
Ampicillina S <=2 MIC mg/dl
Amoxicillina/acido clavulanico S <=2 MIC mg/dl Ampicillina/sulbactam S <=2 MIC mg/dl
Cefalexina R 32 MIC mg/dl
Cefuroxime S 2 MIC mg/dl
Cefuroxime Axetil S 2 MIC mg/dl
Cefixime R 2 MIC mg/dl
Cefpodoxime S 0,5 MIC mg/dl
Cefotaxime S <=1 MIC mg/dl
Ceftazidime R 8 MIC mg/dl
Ceftriaxone I 2 MIC mg/dl
Meropenem S 1 MIC mg/dl
Amikacina R >=64 MIC mg/dl
Gentamicina R 8 MIC mg/dl
Netilmicina R 8 MIC mg/dl
Tobramicina R 8 MIC mg/dl
Ciprofloxacina I 2 MIC mg/dl
Trimetoprim/Sulfametossazolo S 40 MIC mg/dl

Domani sentirò il mio medico, ma penso che la scelta più ovvia ricada sul bactrim
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Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109 4
Nel referto riportato manca la conta colonie/ml .L'escherichia coli si puo' trovare comunemente anche sulla pelle , inoltre in una prostatite mai e' presente un unico batterio o virus o micete.
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