Scarsa apertura del collo vescicale

Salve,
sono un ragazzo di 22 anni. Da qualche anno soffro di "disturbi minzionali". Nessuno è riuscito a inquadrare adeguatamente il mio problema. Premetto che bevo molto, anche più di 2 litri al giorno, per abitudine. Quindi credo sia normale andare più volte al bagno. Ho effettuato vari controlli perché sono convinto di non svuotarmi adeguatamente, ma non perché abbia sintomi di ritenzione, bensì perché se rimango seduto 10 minuti sul water, ogni 30s/1 min faccio un minimo di pipì. Se ora penso a fare pipì, mi viene da andare in bagno e farne, anche 10 gocce.
Tutti gli specialisti a cui mi sono rivolto mi sono sembrati sbrigativi e non mi sento studiato adeguatamente.
Gli esami che ho effettuato sono:
Ecografia reni e apparato urinario: essenzialmente negativo; per quanto concerne la vescica non evidenziava un residuo post-minzionale; la prostata era normodimensionata.
Uretrocistografia ascendente e minzionale: non alterazioni a carico dell'uretra; vescica in sede, di forma normale, ben opacizzata con modico rinforzo della plicatura mucosa; l'uretrografia dimostra scarsa apertura del collo vescicale. non reflussi vescico ureterali attivi o passivi. Non residuo post-minzionale.
Uroflussimetria: (cerco di descrivere l'aspetto della curva) sale rapidamente e resta piatta a lungo (40-50 s), poi fa delle piccole collinette di altezza minima. Valori - tempo di svuotamento 152 s, tempo di flusso 85s, flusso max 13 ml/s, flusso medio 6,7 ml/s, volume espulso 581 ml.
Il medico mi ha consigliato una terapia con alfa-litici per tre mesi, per poi ripetere gli esami.
Io non sono particolarmente sintomatico, se non per il fatto che devo andare al bagno con una certa frequenza, soprattutto se ci penso. Non mi alzo mai di notte per andare al bagno. Volevo capire alcune cose:
- Questa terapia di 3 mesi che scopo ha? Vedere se è efficace un trattamento farmacologico? Nel caso, dovrei proseguirlo a vita?
- Quali sarebbero le conseguenze, nel mio caso, di un'astinenza dalla terapia?

Mi spiego meglio: non voglio iniziare a prendere farmaci a 22 anni ed assumerli a vita, soprattutto per gli effetti collaterali, ovvero l'eiaculazione retrograda. Per questo mi chiedevo se posso evitare di prenderli senza particolari problemi e magari rimandare una valutazione tra qualche anno, per non compromettere la mia fertilità e per non dover sottostare all'assunzione di farmaci già in giovane età.

- Se il trattamento non fosse efficace, la soluzione è solo chirurgica? In tal caso, converrebbe aspettare o effettuarla anche così precocemente?

Ultima cosa: talvolta ho bruciore al termine dell'eiaculazione e qualche volta mi capita di notare che l'urina è un po' biancastra (come se ci fosse leucocituria). Potrebbe essere una prostatite? E tutto ciò potrebbe essere collegato ai miei sintomi, quindi da trattare anziché l'ostruzione?
Vi ringrazio in anticipo. Buon lavoro!

Cordiali saluti,
Fabrizio
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Dr. Andrea Militello Urologo, Andrologo, Sessuologo, Patologo della riproduzione 2.6k 107 370
Salve
il tentativo del collega e quello di verificare se dando una terapia dedicata collo vescicale i disturbi migliorano in questo caso serve anche per porre una diagnosi

chiaramente la componente prostatica deve essere completamente esclusa e quindi dobbiamo escludere la presenza di prostatiti di tipo infiammatorio o infettivo eseguendo prima di tutto una spermiocoltura e nel caso fosse necessario anche un tampone uretrale

ci sono in effetti alcune forme di sclerosi del collo congenita che si verificano in età giovanile.
In ogni caso l'uso prolungato del farmaco non compromette la fertilità e ci sono alcuni alfaliticiche riescono a non determinare la retro eiaculazione

Dr. Andrea Militello.

Specialista in UROLOGIA ANDROLOGIA.

Ecografia, urodinamica

www.urologia-andrologia.net

www.andrologiamilitello.

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio.
Vorrei però capire quali sarebbero gli effetti a lungo termine dei farmaci.
Nel caso fossero efficaci, é imprescindibile una terapia?
Nel caso non lo fossero, é necessaria un'operazione?
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Dr. Andrea Militello Urologo, Andrologo, Sessuologo, Patologo della riproduzione 2.6k 107 370
a lungo termine nessun effetto particolare ma chiaramente le sue domande hanno implicitamente la risposta che lei conosce

se funzionano vanno presi regolarmente

chiaramente la diagnosi deve essere certa

nel caso di insuccesso farmacologico viene consigliato l'intervento di incisione monolaterale del collo vescicale
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dopo
Utente
Utente
Avrei solo altre due domande.

È possibile che l'uroflussimetria sia alterata dal fatto che, durante l'esecuzione, io non abbia retratto il prepuzio? Noto che c'è una differenza nella potenza del getto con e senza.

Mi è stato consigliato di effettuare una terapia con alfa-litici per tre mesi e poi un esame urodinamico. Ma ha senso questo iter? Se effettuo l'esame sotto terapia, come posso definire la mia condizione di base? Mi spiego: se l'esame è normale, come posso capire se, di base (ovvero senza terapia), ho un'ostruzione?

Grazie in anticipo!
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Dr. Andrea Militello Urologo, Andrologo, Sessuologo, Patologo della riproduzione 2.6k 107 370
Salve
chiaramente la flussometria come anche la minzione deve essere eseguita con il prepuzio retratto

l'osservazione sull'interferenza che la terapia alfa litica può avere sull'esame urodinamico è condivisibile

in effetti sarebbe preferibile eseguire l esame prima di ogni inizio di terapia
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dopo
Utente
Utente
Pertanto l'esame effettuato potrebbe non essere valido: mi consiglia una nuova flussometria a prepuzio retratto prima di procedere con un esame invasivo?

Ma quindi io dovrei mingere sempre con il prepuzio retratto? Sin da piccolo non l'ho mai fatto per abitudine... Può avere conseguenze?
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Dr. Andrea Militello Urologo, Andrologo, Sessuologo, Patologo della riproduzione 2.6k 107 370
Si direi di ripetere prima l’esame nelle condizioni migliori
inviato uretrale deve essere libero altrimenti qualsiasi ostruzione anche del prepuzio simula un ostruzione delle vie urinarie