Vescica ipocontrattile

Salve, un anno e mezzo fa facendo una visita urologica mi è stata diagnosticata una stenosi uretrale, subito dopo operata chirurgicamente, è un residuo post-minzionale di 200 ml.
Risolta la stenosi il problema del residuo p.m. continuava ad esserci. Ho fatto tutti i vari esami: uretrocistografia, uro-dinamica e quant'altro. La diagnosi che mi è stata data è: vescica neurologica "non neurologica", e dunque vescica ipocontrattile.
Successivamente ho ripetuto cistoscopia e il collo vescicale risulta aperto e dunque pare non ci sia una condizione ostruttiva.
La mia vescica è stata definita "da lotta" , sfiancata e con un aspetto "a colonne e a celle". Successivamente mi sono sottoposto a terapia di elettrostimolazione del nervo tibiale. Qualche piccolissimo miglioramento c'è stato a livello di minzione ma il residuo post-minzionale continua ad essere trai 150 e i 250 ml.
Da un anno ormai prendo Omnic la sera prima di coricarmi che mi aiuta nella minzione nel senso che non ho problemi nel cominciare la minzione. Quando non prendo Omnic noto un ritardo nel cominciare la minzione e una leggera sensazione di minore svuotamento.
Volevo avere un vostro parere su ciò che vi ho potuto descrivere e soprattutto chiedervi se esiste un centro d'eccellenza tra Roma Perugia o centro Italia in genere.
Vi ringrazio in anticipo per l'attenzione e attendo una vostra cortese risposta.
Cordiali saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Come può immaginare, per ragioni di corretteza noi non possiamo fornire consigli su singoli specialsiti o centri di cura, con riferimento ad un caso specifico. D'ogni modo la sua situazione è abbastanza tipica per uno sfiancamento vescicale da ostruzione inveterata. Il residuo non è scarso, ma neppure eccessivo a patto che non peggiori, diremmo che siamo al limite delle indicazioni all'auto-cateterismo ad intermittenza. Non vediamo altre soluzioni ragionevolmente percorribili con presunzione di efficacia. In ogni caso è opportuno che lei sia seguito da un nostro Collega con specifiche competenze nei disturbi funzionali (c.d. neuro-urologo).

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Ringraziandola per la risposta, volevo sapere se secondo lei la terapia dell' elettrostimolazione del nervo tibiale che sto facendo a casa due volte a settimana può essere di aiuto al problema.
Per quanto riguarda l'assunzione di Omnic, conviene proseguire o posso interrompere temporaneamente dato che lo prendo ormai da un anno e ho notato ultimamente effetti collaterali importanti tipo eiaculazione quasi assente. E poi, sempre per quel che riguarda Omnic, è assolutamente sconsigliata l'assunzione di alcool o un bicchiere di vino ogni tanto non crea problemi?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
La retro-eiaculazione è una ovvia conseguenza della terapia alfa-litica ed una riprova indiretta della sua efficacia. Se trova che con la tamsulosina il flusso è migliore e non vi è esitazione, sarebbe meglio che continuasse ad assumerlo. Per quanto riguarda l'acool la controindicazione non è dirett, ma legata al fatto che sia l'alcool che gli alfa litici possono indurre ipotensione in soggetti predisposti. La proibizione ci pare esagerata, immaginiamo lei sappia regolarsi.
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Utente
Utente
Salve, da una settimana ho un fastidio-dolore nella zona lombare verso sinistra. All'inizio ho pensato al classico mal di schiena da sovraccarico o da colpo di freddo e cose del genere.
Poi, notando che il fastidio si irradiava anche davanti, fianco sx e basso ventre compreso testicolo, ho temuto potesse essere colica renale da calcoli o quant'altro. Mi sono recato al P.S. dove dopo test ed ecografia è stata esclusa idronefrosi e calcoli. Residuo post-minzionale di circa 250 ml. In ogni caso all'esame ecografico mi è stata riferita una leggerissima dilatazione o ingrossamento del rene sx..quasi impercettibile.
Gli esami delle urine risultati buoni a parte il peso specifico a 1002 e poche cellule epiteliali delle basse vie.
Esame del sangue presenta solo due valori oltre la norma: linfociti a 59,8% e granulociti neutrofili a 28,1.
Secondo quanto ho descritto e tenendo conto anche di uno stato fisico un po' spossato e con leggero stordimento e mal di testa, posso temere che questo stato fisico sia da ricondurre al problema del cronico mancato svuotamento della vescica? Possono essere dei sintomi da ricondurre a un'insufficienza renale cronica?
Grazie per l'attenzione
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Lei non riferisce risultti di esami di funzione renale, che certamente saranno stati effettuati durante l'ultimo accesso in Pronto Soccorso. Non risulatono comunque alterazioni, quindi non ci pare vi siano i presupposti di parlare di una insufficienza renale. In assenza di altri elementi salienti, i disturbi generali che lei ci racconta (spossatezza, cefalea) potrebbero essere benissimo parte degli effetti collaterali del farmaco alfa-litico che sta assumendo (tamsulosina). Il residuo di 250 ml è superiore a quello di cui si era parlato in precedenza. Sarebbe senz'altro da contorllare, poiché se le quantità rimanessero quelle bisognerebbe iniziare a considerare la pratica dell'auto-cateterismo.
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Utente
Utente
La ringrazio per l'attenzione.
In effetti anche il dottore che mi ha in cura non vede altre soluzioni a parte un piccolo dubbio sulla possibilità di fare un'incisione sul collo vescicale (tuip), anche se è sempre meno propenso dato che nell'ultima cistoscopia (6 mesi fa) il collo vescicale appariva aperto dato che il cistoscopio è passato abbastanza agevolmente. Tra un paio di settimane dovrò rifare la cistoscopia per vedere se l'uretra e il collo non presentano recidive riguardo la stenosi. Se la cistoscopia ci darà buone notizie potrò cominciare l'auto-cateterismo a intermittenza anche se sono un po' preoccupato e spaventato. In primo luogo perché penso che la mia quotidianità sarà in un certo senso stravolta abbassando la qualità della vita essendo una persona dinamica e sportiva. In secondo luogo sono spaventato perché leggevo di problematiche legate alla possibilità di infezioni e traumi uretrali.
Tornando all'eventualità dell'incisione del collo vescicale, volevo infine chiedere la sua autorevole opinione in merito. Il dottore che mi ha in cura dice che l'intervento potrebbe leggermente migliorare il residuo post-minzionale ma non risolverlo. Oltretutto mi parla di complicanze tipo eiaculazione retrograda irreversibile e incontinenza.
Tornando infine all' auto-cateterismo, sarebbe sufficiente farlo una o due volte al giorno? E poi con questa pratica eliminerei la possibilità di avere in futuro aggravamenti a livello urinario tipo insufficienza renale cronica etc?
La ringrazio davvero tanto per l'attenzione sperando possa chiarire le mie perplessità.
Cordiali saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Le indicazioni ad una ulteriore incisione del collo vescicale dipendono essenzialmente da quanto si rileverà alla cistoscoia. ovvio è che più si apre il collo vesciacale e più l'eiaculazione retrograda diventa una certezza, ma nel suo caso diremmo che sia necessario scendere a dei compromessi. Il numero di catetetrismi dipende essenzialemnte dal ristagno post-minzione che si rileva, che non dovrebbe mai superare i 150 cc. Se questeo accade, vuol dire che è necessario un cateterismo in più.
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Utente
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Buongiorno,
qualche giorno fa sono stato sottoposto a cistoscopia come le avevo anticipato. L'esame, eseguito con cistoscopio flessibile, non è stato portato a termine perché all'altezza dello sfintere il cistoscopio si è bloccato. Il dott mi ha spiegato che lo sfintere appariva talmente contratto e rigido che non ha permesso allo strumento di proseguire.
Fino allo sfintere non ci sono stenosi e secondo lui non dovrebbero essercene dopo lo sfintere. Ora però lui vuole fare la cistoscopia in narcosi con strumento rigido per poter arrivare in vescica.
Le domande che mi pongo sono diverse ma quelle più logiche sono: come mai la cistoscopia di 7 mesi fa non presentò nessuna difficoltà rispetto a quella attuale?..nel tratto che non si è potuto analizzare, tra sfintere e vescica, tecnicamente può riformarsi una stenosi? Infine, come avviene la cistoscopia in narcosi e in questo caso si è sicuri che lo strumento attraversi lo sfintere senza problemi?
Grazie per l'attenzione
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Le difficoltà al passaggio dello sfintere con l'endoscopio flessibile non sono così rare, poiché in assenza di anestesia la tensione emotiva può portare ad una contrazione difficilmente controllabile della uscolatua perineale. Questo non vuol dire che vi sia un vero restringimento in quel punto, spesso con un po'di qualche pazienza e quelche artifizio si riesce comunque a superare lo sfintere . In anestesia tutto questo ovviamente non accade, le indicazioni a ripetere l'indagine le può comunque porre solo il Collega che la sta seguendo.
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Utente
Utente
Ringraziandola per la risposta volevo approfittare per porle un altro quesito.
Nel 2000 fui sottoposto a un intervento di corporoplastica al pene ( nesbith) per un incurvatura ventrale. Ci fu un parziale raddrizzamento anche grazie al taglio (totale o in parte) del legamento sospensore del pene. Tuttavia in seguito all'intervento ho cominciato ad avere dolori e fenomeni di deficit erettivi. Gli esami che feci, confermarono quei sintomi con una diagnosi di induratio penis plastica e speroni calcifici nei corpi cavernosi. Feci una terapia di iniezioni (non ricordo bene di cosa..), ma le cose rimasero così e mi dissero che in ogni caso quello stato dei corpi cavernosi sarebbero rimasti tali.
La mia domanda è: può quell'intervento aver creato aderenze, infiltrazioni, la stenosi per cui sono stato operato, o ancora sclerotizzazioni a sfintere o collo vescicale?..tuto questo, tenendo conto che la mia condizione ostruttiva deve farsi risalire a parecchi anni fa (dato lo sfiancamento a cui è arrivata la vescica..)
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Certamente no.
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Utente
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Buonasera,
volevo avere una sua opinione sulla possibilità di utilizzare il farmaco ubritid (principio attivo distigmina) nella mia patologia ( incompleto svuotamento vescicale a causa della ipocontrattilita' della vescica). Questa soluzione è stata valutata e consigliata dal mio medico curante. Io prendo già una compressa di Omnic prima di andare a letto, con miglioramento nella minzione anche se il residuo post-minzionale è sempre presente.
Come mai non è commercializzato in Italia?
Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Non abbiamo esperienza diretta con questo farmaco, immaginiamo non venga commercializzato in Italia perché avrebbe un mercato molto limitato. Le indicazioni, almeno dal punto di vista teorico, ci sarebbero, considerando comunque che si tratta di farmaci con noti effetti collaterali (es. diarrea).
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Utente
Utente
Buonasera, a distanza di un anno dall'ultima cistoscopia (effettuata in narcosi a causa della difficoltà del cistoscopio a entrare in vescica), ne ho fatta un'altra perché un altro urologo voleva personalmente verificare lo stato del collo vescicale. Rispetto alle precedenti cistoscopie mi è stato diagnosticato un collo vescicale "stenotico", e dunque molto più chiuso rispetto alle diagnosi precedenti in cui si parlava solo di collo vescicale un po' "rilevato". L'urologo di questa ultima cistoscopia mi ha perciò consigliato di sottopormi ad intervento di TUIP. Cosa che aveva preso in considerazione anche il precedente urologo con la differenza che questo teneva a sottolineare il fatto che l'intervento potrebbe migliorare ma non risolvere completamente e dunque di valutare in alternativa la pratica dell'autocateterismo ad intermittenza. L'urologo dell'ultima cistoscopia invece ritiene opportuno effettuare la TUIP anche per non continuare a far sfiancare la vescica (anche se è già di ampia capacità, con aspetto a celle colonne, con sensibilità ridotta e ipocontrattilita detrusoriale). La domanda che le pongo è se il fatto di non risolvere completamente con la Tuip cosa comporterebbe e se dipende dalla ipocontrattilita detrusoriale. In base ai dati forniti, cosa mi consiglierebbe? La ringrazio
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
In queste situazioni la valutazione endoscopica é importante, ma comunque le indicazioni ad un intervento disostruttivo possono essere poste solo ed unicamente sulla scorta di una attenta valutazione urodinamica.
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Utente
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Le ultime due urodinamiche di uno e due anni fa riportano come referto: "normale attività detrusoriale in fase di riempimento vescicale, sensibilità vescicale ridotta e capacità cistomanometrica normale. Fase minzionale caratterizzata da condizione di ostruzione cervico-uretrale severa e di ipocontrattilita detrusoriale.
Forse è proprio da quest'ultimo dato che il primo urologo ritiene che la Tuip possa migliorare ma non risolvere completamente...
Non so se è questo il ragionamento che è stato fatto..
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
In questo caso, l'intervento è ovviamente assai consigliabile.