Doppia Incontinenza e urgenza a 25 anni

Salve sono un ragazzo di 25 anni, trasferito da un anno in UK e da quasi da un anno che continuo a soffrire di urgenza, inizialmente urinaria (con incontinenza), con perdite di qualche goccia di urina se non viene raggiunto un bagno entro 1 o 2 minuti; per poi essersi aggiunti con il tempo episodi di urgenza fecale, più controllabili, di cui ho avuto un solo "incidente". Le fuoriuscite di gas invece rimangono comunque complicate da controllare tanto quanto l'incontinenza urinaria. Tutte queste sintomatologie vanno a piccoli periodi con diverse intensità, ma comunque sempre presenti. Non avverto alcuna sensazione di dolori o fastidi, anche durante la minzione. La minzione è molto frequente e con volumi piu o meno di 1/2 o 1/3 di una minzione fatta ai tempi sani. Raramente mi sveglio la notte per urinare (capita principalmente quando la qualita del sonno è gia di per sè bassa).
Visita medico di base e prima visita urologica:
Esami del sangue e urine perfettamente nella norma, urinocoltura negativa, mi viene diagnosticata una vescica iperattiva e senza molte altre info mi viene prescritto Vesicare (solifenacina) 5mg al giorno. Nel frattempo i risultati dell' ecografia risultano negativi. Inizio il trattamento con Vesicare, i sintomi iniziano a migliorare, urinazioni meno frequenti e più voluminose, dopo due settimane mi ritrovo a interrompere immediatamente l'assunzione del farmaco per via di forti effetti collaterali ( confusione, perdita di memoria a breve termine, compromissione delle capacita cognitive). Prossimo appuntamento con l'urologo è a novembre 2018, già è passato molto tempo, ho davvero bisogno di un consiglio, la situazione è difficile da sostenere e ho paura che possa peggiorare..
Descrivendo brevemente i sintomi ad un altro urologo in sede non ufficiale, mi ha consigliato una cura antibiotica di LEVOFLOXACINA 500 MG 1cp al giorno per dieci giorni, e PERMIXON 320MG (SERENOA REPENS) 1 cp due volte al giorno.
Secondo voi sarebbe corretto eseguire un cura antibiotica,
possono esserci batteri che non vengono individuati dalla urinocultura? (in questa situazione sarei disposto a provare di tutto onestamente)
E in ogni caso quale potrebbe essere la vera causa di questi sintomi e cosa mi consigliate di fare?

Vi ringrazio in anticipo,
Cordiali saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 37.4k 1.7k 16
Il disturbo parrebbe di tipo funzionale, pertanto è questo l'aspetto da valutare con maggiore attenzione mediante l'esecuzione di una indagine urodinamica (studio pressione/flusso). Questo è l'unico accertamento che può oggettivare una vescica iper-attiva od instabile. Questo permetterà eventualmente la prescrizione di una terapia in modo mirato e non empirico. La solifenacina è solo uno dei farmaci parasimpatico-litici che possono essere utilizzati. Se vi è stata intolleranza, sarebbe il caso di provare un prodotto diverso. In questo la saprà consigliare il suo urologo di riferimento. La seconda terapia che le è sata proposta è invece un comune approccio alla prostatite, ma - almeno da quanto ci riferisce - non ci pare di ravvisare il sospetto di questo tipo di problema.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la sua risposta,

quindi escludendo il Permixon per problemi prostatici, iniziare una terapia antibiotica con levofloxacina avendo urinocoltura negativa (per un qualsiasi tipo di infezione nascosta delle vie urinarie) , in attesa del mio prossimo appuntamento dall'urologo sarebbe stupido?

E in ogni caso farmaci antimuscarinici e antagonisti beta 3 servirebbero solo a controllare i sintomi e non a curali giusto?
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Dr. Paolo Piana Urologo 37.4k 1.7k 16
Noi siamo sostanzialmente contrari alle terapie antibiotiche "tanto per ...", comunque si tratta solo di una nostra opinione.
La terapia parasimpatico-litica è ovviamente solo sintomatica, ovvero non ha effetti curativi a lungo termine. In ogni caso nel suo caso è indispensabile arrivare ad una diagnosi relativamente precisa prima di decidere la cura più opportuna.