Gli ha diagnosticato la prostatite

Buongiorno a tutti i medici italiani. Sono una ragazza che scrive per avere delucidazioni su alcuni problemi del mio compagno. Premetto che sin dall'inizio della nostra relazione abbiamo avuto rapporti non protetti che ci hanno portato a contrarre la clamidia. L'abbiamo curata ambedue immediatamente, iniziando ad utilizzare il profilattico affinché non cominciassimo un noioso ping-pong. Da quel momento (settembre scorso) abbiamo avuto innumerevoli candide (appena ricominciavamo ad avere rapporti non protetti), curate sia con pomate di ogni genere che farmaci per bocca: la mia gravidanza non lo ha di certo aiutato, al punto che per buona parte di essa abbiamo dovuto utilizzare le precauzioni. Verso la fine del 9 mese, però, i rapporti si sono diradati e da dopo il parto abbiamo continuato con il profilattico. Solo che, mentre io stavo (e sto) benissimo, lui continuava a lamentarsi di un dolore interno che gli ha fatto calare il desiderio in maniera vertiginosa. Nonostante il ginecologo sostenesse fosse candida, mi sono insospettita quando non c'era alcun segno evidente all'esterno: niente rossore, niente perdite, niente bruciore (sintomi che di solito aveva). Ha fatto gli esami delle urine dai quali non è emerso nulla se non "qualche leucocita". L'ho mandato comunque dall'urologo il quale, senza fargli molte domande e con una visita sommaria (non credo gliel'abbia fatta rettale) gli ha diagnosticato la prostatite. Gli ha prescritto 5 giorni di antinfiammatorio Nimesulide ED 100mg ogni 12 ore per 5 giorni e Ciproxin 1000mg 1 cp al giorno per 15 giorni. Quando ha preso il primo, il dolore gli era pressochè scomparso, ma è riemerso non appena trascorsi i 5 giorni, tanto che ora è quasi alla fine, ed il dolore che avverte è paritario ad inizio cura. L'urologo gli ha prescritto una spermiocultura tra un mese. La mia domanda è: possibile che a fine cura (abbastanza tosta oserei dire) abbia ancora dolore? Come mi consigliate di procedere?

Grazie anticipatamente.
[#1]
Dr. Giuseppe Maio Urologo, Andrologo 668 23
Gentilissima Lettrice,
la prima cosa che farei è quella di cambiare specialista per almeno 2 ragioni:
1) non si può fare diagnosi di prostatite senza visita trans-rettale;
2) si si pensa ad una prostatite la terapia antibiotica ed anti-infiammatoria è ben più lunga.

Quindi il miglior consiglio che mi sento di dare è quello di affidarsi ad uno specialista valido (può trovare riferimenti sulla home di questo sito).

Ci tenga informati se lo ritiene
Cordiali saluti
[#2]
Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111 12
Gentile lettrice,
la diagnostica per prostatite prevede valutazione prostatica tramite esplorazione rettale, ricerca di germi patogeni (oltre alla spermiocoltura c'è il Test di Stamey, ossia urinocoltura su tre campioni, di cui il terzo dopo massaggio prostatico) eseguita a congrua distanza dall'assunzione di antibiotico, ed in casi selezionati ecografia prostatica transrettale.
Se a fine cura la sintomatologia persistesse mi sembrerebbe opportuno eseguire l'iter che le ho appena esposto.

Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it

[#3]
dopo
Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
Dunque rettifico quanto detto sulla visita: ho chiesto con certezza al mio ragazzo il quale mi ha confermato che è stata rettale. Mi scuso per l'imprecisione.
Colgo l'occasione per dire che questa mattina l'ha chiamato e telefonicamente
gli ha prescritto questa nuova cura:FLAMINASE per 20giorni, 3 compresse i primi 2, 2 compresse dal 3° giorno.
Ad otto giorni dalla fine dell'antibiotico (non del flaminase, che comunque deve continuare) deve eseguire una spermiocultura.

Chiedo nuovamente un consiglio sull'appropriatezza di questa cura.
Grazie comunque per le risposte che già mi avete fornito: mi hanno dato un quadro migliore di come deve essere eseguita una visita e quale linea è meglio seguire.
[#4]
Dr. Giuseppe Maio Urologo, Andrologo 668 23
Mi devo scusare perchè avevo erroneamente letto 5gg per l'antibiotico e mi ero espresso in quel modo.
Il trattamento mi sembra che possa andare.
Segua quindi le prescrizioni del suo specialista che, perltro, avendolo visitato può esprimere un parere più completo.

Cordiali saluti
[#5]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 467 2
cara lettrice,
giudicare il trattamento di una prostatite, raccontato non dall'interessato, senza poter visitare il paziente e senza conoscerlo è. a mio modesto parere, impresa davvero ardua.
Così giudicare sulla terapia prescritta.
Penso che un "normale" urologo sappia trattare una patologia del genere senza mettere in dubbio "ogni sua mossa"
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#6]
dopo
Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
Dr. Maio, no l'antibiotico era stato prescritto per 15 giorni, l'antinfiammatorio per 5.

Dr. Pozza, purtroppo il mio ragazzo è una di quelle persone che non riesce a curare la sua salute se non viene spronato da me. Devo insistere per fargli fare esami, per fargli prendere la cura, per fargli capire quanto sia importante fare dei controlli se qualcosa non va. Spesso trascura i suoi problemi non ritenendoli importanti. Pertanto, non avendo potuto parlare io stessa col medico (non so, a volte ho la sensazione che gli "uomini" sminuiscano i problemi durante le visite), ho richiesto questo consulto che ho poi mostrato al mio ragazzo stesso, sulla base del suo dolore ancora persistente e sul fatto che la cura fosse ormai al termine. Di recente, purtroppo, siamo stati parecchio insoddisfatti sulla perizia di alcuni (e sottolineo alcuni) medici.

Mi auguro invero che gli passi al più presto possibile considerato, la prostatite, sembra essere ardua da curare.

A questo, mi permetto di aggiungere una domanda: quali sono le sue cause?

[#7]
Dr. Giuseppe Maio Urologo, Andrologo 668 23
Confermo la mia svista sull'antibiotico, sull'anti-infiammatorio io preferisco prolungare il trattamento almeno per la durata della terapia antibiotica.

Sulla scarsa propensione dei ragazzi, ma anche degli uomini adulti e maturi, a controllarsi questa purtroppo è una costante, insista!

Le cause della prostatite sono generalmente infezioni banali (germi comuni) che si contraggono più spesso a seguito di rapporti, ma anche non.
La maggior parte delle infezioni collegate ai rapporti derivano da rapporti all'interno della coppia, non c'è bisogno di pensare male!

Cordiali saluti
[#8]
dopo
Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente

Quindi può essere che da una banale candida, si sia poi arrivati a questo? Purtroppo io sono sempre stata particolarmente soggetta a questo genere di infezioni, ed evidentemente anche lui, dato se le prendeva con una facilità incredibile.
A questo punto approfitto della sua disponibilità per porre un'ulteriore domanda: come evitare il tutto, senza dover sempre ricorrere al preservativo?
Capirà anche lei che in una coppia stabile è un "intralcio" al poter vivere al meglio la nostra sessualità, intralcio che comunque non aggiriamo nel caso ci sia di mezzo la nostra salute.

In attesa di ulteriori consigli, buona serata!
[#9]
Dr. Giuseppe Maio Urologo, Andrologo 668 23
Non ci sono altre vie oltre il preservativo quando c'è il dubbio che uno dei due partner abbia una infezione.

Cordiali saluti
[#10]
dopo
Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
Mi sembra doveroso aggiungere i nuovi aggiornamenti.
Non convinti dell'esito delle cure, siamo andati da un altro urologo il quale gli ha fatto un'altra visita, diagnosticando che la prostata era in perfette condizioni. Gli ha fatto fare un tampone con annessa spermiocultura e... voilà, positivo alla clamidia!

In sostanza ha fatto una cura antibiotica ed antinfiammatoria totalmente inutile, con tutte le conseguenze che essa ha comportato (vomito, nausea, capogiri ecc.).

Con molta probabilità domani faremo una telefonata all'esimio medico che, con noncuranza, ha fatto una diagnosi errata compromettendo la salute del suo paziente.
Non mi sento di generalizzare perchè di medici bravi e capaci ce ne sono... il problema è che il pressapochismo è diffuso nella categoria, constatato col fatto che solamente andando a pagamento abbiamo ottenuto delle risposte veritiere.

Nessuna accusa verso i medici che han risposto al mio appello... avete dato un contributo maggiore di quello che invece ha visitato il mio ragazzo, dopo aver chiuso (scocciato) la sua partita a solitario sul computer.
[#11]
Dr. Giuseppe Maio Urologo, Andrologo 668 23
Gentile Signora,
non per difendere il suo primo urologo sul cui atteggiamento non entro in merito, ma la terapia che fatto probabilmente è stata utile (è impossibile dirlo con certezza), spesso la clamidia infetta assieme ad un altro germe più aggressivo. Questo germe è stato eliminato con la prima terapia antibiotica ed è' rimasta una infezione da clamidia che verrà curata adesso.

Cordiali saluti
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